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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3415 del 1 marzo 1994
«In tema di misure cautelari personali, la formula di cui all'art. 274 lett. a) c.p.p. (inderogabili esigenze attinenti alle indagini) non deve essere intesa nel senso che, una volta acquisito il riscontro certo di una rilevante prova di accusa,...»
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Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 4153 del 9 novembre 1993
«L'inderogabilità delle esigenze attinenti alle indagini e la concretezza del pericolo per l'acquisizione e la genuinità della prova, richieste ai fini della configurabilità dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274, lett. a), c.p.p. non possono...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4005 del 20 gennaio 1998
«Ai fini dell'applicazione o del mantenimento di misura cautelare personale, il pericolo di inquinamento probatorio va valutato con riferimento sia alle prove da acquisire, sia alle fonti di prova già individuate, e ciò in considerazione della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4177 del 4 gennaio 1995
«Poiché va riconosciuto all'indagato il diritto di scegliere liberamente la propria linea difensiva, anche avvalendosi della facoltà di non rispondere e di non «collaborare» con l'autorità giudiziaria, una siffatta condotta può acquistare solo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6317 del 8 febbraio 2000
«In tema di esigenze cautelari, una sentenza di condanna, emessa all'esito del doppio grado di giudizio, ad una grave pena detentiva può essere posta a base di un giudizio di ragionevole probabilità di fuga dell'imputato, ove non ristretto in carcere.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2012 del 5 maggio 1998
«In tema di applicazione di misure cautelari, è obbligo del giudice individuare gli elementi concludenti che confermino attualità e concretezza delle esigenze poste a fondamento del provvedimento coercitivo, anche per il rilievo che l'art. 292,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1697 del 11 giugno 1996
«Ai fini della valutazione del pericolo di fuga in tema di arresto a fini estradizionali è del tutto irrilevante il fatto che l'estradando sia in stato di carcerazione nel territorio nazionale per espiazione di pena con riferimento ad altro reato....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1963 del 12 ottobre 1995
«Allorché venga irritualmente proposto ricorso immediato per cassazione avverso provvedimento suscettibile di essere aggredito con altro rimedio processuale (nella specie opposizione), la Corte di cassazione deve trasmettere gli atti al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3109 del 10 ottobre 1995
«Ai sensi dell'art. 292 comma 2 lett. c), quale modificato dalla L. 8 agosto 1995 n. 332, l'esposizione nell'ordinanza impositiva di una misura cautelare personale dei motivi per i quali gli elementi di fatto «assumono rilevanza» non può non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4620 del 15 gennaio 1997
«Ai fini della configurabilità dell'esigenza cautelare del pericolo di reiterazione dei reati, prevista dall'art. 274, lett. c) c.p.p., gli elementi di cautela tratti dalle «specifiche modalità e circostanze del fatto» non possono ricevere una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2515 del 25 maggio 2000
«In tema di esigenze cautelari, nell'ipotesi di concorso di persone nel reato la condotta dell'indagato o imputato va esaminata, ai fini della configurabilità del pericolo di recidività, con riferimento all'intera vicenda criminosa alla quale egli...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2719 del 26 agosto 1999
«In tema di misure cautelari personali, nell'accertare la personalità il giudicante è libero di avvalersi di qualsiasi emergenza informativa e processuale e queste, se non possono esser tratte, sic et simpliciter , unicamente dalla gravità del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1904 del 31 luglio 1998
«Al fine di valutare la prognosi di pericolosità sociale, cui è ancorata la possibilità concreta di reiterazione di condotte criminose, stabilita per emettere misure cautelari personali, può farsi riferimento a fatti criminosi non perseguibili per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 277 del 21 febbraio 1996
«Le esigenze cautelari di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p. — anche nella formulazione novellata dall'art. 3 legge 8 agosto 1995, n. 332 — possono essere correttamente dedotte dalle modalità del fatto e dalla personalità dell'agente che in esse si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3283 del 12 novembre 1993
«In materia di misure cautelari personali, il giudice per le indagini preliminari, purché nella sua valutazione non esorbiti dai fatti che gli sono stati rappresentati dal pubblico ministero, può cogliere in questi esigenze cautelari diverse da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1486 del 25 agosto 1993
«L'esigenza cautelare di cui all'art. 274, primo comma, lettera c) c.p.p. postula un giudizio prognostico, basato su un criterio di probabilità e di attualità di reiterazione di «gravi» delitti «della stessa specie». La detta norma, invero nel...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1034 del 29 maggio 1993
«In tema di misura cautelare personale, la concretezza del pericolo della commissione di gravi delitti o di reati della stessa specie di quello per cui si procede, non può essere valutata con riferimento esclusivo ad un «pericolo» già verificatosi,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43014 del 29 novembre 2001
«In tema di custodia cautelare in carcere, non può trovare applicazione analogica il dettato dell'art. 146 c.p. che, con riferimento alla donna incinta, dispone il differimento della esecuzione della pena, atteso che sono diversi i presupposti e le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5439 del 4 dicembre 1996
«Ai fini della valutazione delle esigenze cautelari previste dalle lettere b) e c) dell'art. 274 c.p.p., il giudice di merito non può prescindere dal verificare se la preesistente condizione detentiva dell'indagato abbia incidenza, o non, sul...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4495 del 11 novembre 1995
«Qualora sia oggetto del procedimento incidentale di impugnazione un provvedimento sulla libertà personale (nella specie, ordinanza del tribunale del riesame ripristinatoria della custodia in carcere in sostituzione degli arresti domiciliari)...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34537 del 24 settembre 2001
«Ai fini del ripristino, determinato da soppravvenuta condanna, della custodia cautelare nei confronti di imputato scarcerato per decorrenza dei termini, la sussistenza del pericolo di fuga non può essere ritenuta né sulla base della presunzione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1463 del 11 giugno 1996
«Deve ritenersi adeguatamente motivato il provvedimento restrittivo della libertà personale che illustri i motivi per i quali si ritiene sussistente il pericolo concreto di reiterazione del reato e non faccia esplicito riferimento alla prevedibile...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 38615 del 13 ottobre 2008
«In tema di criteri di scelta delle misure cautelari, è legittimo il riferimento alle specifiche modalità e circostanze del fatto ai fini della motivazione circa l'applicazione della custodia in carcere, costituendo la condotta tenuta dal soggetto,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2170 del 14 gennaio 1999
«In tema di esigenze cautelari, l'adeguatezza della misura in concreto applicata va valutata anche con riferimento alla prognosi di spontaneo adempimento da parte dell'indagato degli obblighi e delle prescrizioni che a detta misura cautelare siano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 848 del 17 maggio 1993
«In materia di misure cautelari personali, il «principio di proporzionalità», attenendo soltanto ai criteri di scelta delle misure, come emerge dalla stessa rubrica dell'art. 275 c.p.p., non interferisce affatto sulla disciplina delle condizioni...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34473 del 10 settembre 2012
«La presunzione di adeguatezza della custodia in carcere di cui all'art. 275, comma terzo, cod. proc. pen. opera non solo nel momento di adozione del provvedimento genetico della misura coercitiva ma anche nelle successive vicende che attengono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26493 del 25 giugno 2009
«L'obbligo di applicare la misura cautelare della custodia in carcere in presenza di gravi indizi di colpevolezza, salva l'acquisizione di elementi dai quali risulti l'insussistenza di esigenze cautelari, introdotto in riferimento ad alcuni reati...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2074 del 14 ottobre 1992
«In tema di misure cautelari, il giudice ha la facoltà, con riferimento alla disposizione di cui all'art. 275, terzo comma, c.p.p., di acquisire elementi che consentano o meno di escludere la sussistenza delle esigenze cautelari. Tale indagine non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4479 del 23 novembre 1995
«Ai fini della decisione del ricorso per cassazione proposto nei confronti di un provvedimento emesso prima dell'entrata in vigore della L. 8 agosto 1995, n. 332, occorre fare riferimento alle disposizioni vigenti al momento dell'adozione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11965 del 13 marzo 2003
«In tema di incompatibilità dello stato di salute dell'indagato con la detenzione in carcere, l'art. 275, comma 4 bis c.p.p. pone una presunzione in bonam partem che, ai sensi del successivo comma 4 ter, può essere superata non in base all'art....»