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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 47289 del 10 dicembre 2003
«È inammissibile nel giudizio di cassazione la richiesta di applicazione della pena formulata in base all'art. 5 della legge 12 giugno 2003 n. 134 (modifiche al codice di procedura penale in materia di applicazione della pena su richiesta delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1693 del 1 giugno 2000
«In caso di motivi di ricorso affetti da vizi che ne comportano l'inammissibilità originaria (per difetto dei requisiti genetici della specificità e dell'interesse) deve ritenersi che, nonostante la proposizione di siffatta impugnazione, la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 42841 del 17 novembre 2008
«La misura di sicurezza dell'espulsione dello straniero dal territorio dello Stato a pena espiata, prevista in ordine al reato di spaccio di sostanze stupefacenti dall'art. 86, comma primo, D.P.R. n. 309 del 1990, può essere applicata con la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4436 del 22 luglio 1999
«L'annullamento in sede di legittimità della sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, implicando l'esclusione della validità dell'accordo nei termini in cui le parti lo hanno concluso e il giudice lo ha recepito nella sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8635 del 7 luglio 1999
«In tema di concussione, poiché l'elemento materiale del reato è integrato in ogni caso in cui la condotta intimidatrice del pubblico ufficiale sia idonea a incidere sulla libera formazione della volontà del privato, deve riconoscersi la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1130 del 17 maggio 1999
«Ove il controllo del giudice si sia svolto correttamente e non sia emersa in quella sede, allo stato degli atti, la presenza di una delle cause di non punibilità contemplate dall'art. 129 c.p.p., il vizio di motivazione della sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26728 del 19 giugno 2003
«Il ricorso per cassazione contro la sentenza di applicazione della pena su richiesta che abbia disposto la confisca di denaro ricavato dalla cessione di stupefacenti è inammissibile per carenza di interesse, sebbene la misura, riguardando il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5018 del 13 gennaio 2000
«In tema di applicazione della pena concordata, se è vero che il consenso prestato dalle parti sottrae la sentenza alle censure riguardanti l'entità della pena e le modalità della sua determinazione, è pur vero che la eccezione a tale principio è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2311 del 2 marzo 1995
«In tema di ricettazione, il reato presupposto non deve necessariamente essere stato accertato con sentenza irrevocabile né devono essere stati individuati gli autori, essendo sufficiente che la sua sussistenza risulti al giudice chiamato a...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 31 del 3 maggio 2001
«È manifestamente infondata, in relazione agli artt. 3 e 27 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 175 c.p., nella parte in cui, ai fini della concessione del beneficio della non menzione di condanna successiva a sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4853 del 1 dicembre 1999
«La disposizione di cui al comma 2 dell'art. 445 c.p.p., secondo la quale il reato oggetto di una sentenza di patteggiamento è estinto se, nei termini ivi indicati, «l'imputato non commette un delitto ovvero una contravvenzione della stessa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4058 del 10 novembre 1999
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, seppure non è di norma possibile una correzione di errori da parte della Corte di legittimità in quanto il rapporto negoziale sottostante preclude ogni intervento che alteri i termini...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2600 del 12 maggio 1999
«Qualora ad una sentenza di applicazione della pena con beneficio della sospensione condizionale, pronunciata ai sensi dell'art. 444 c.p.p., faccia seguito una sentenza di condanna per reato anteriormente commesso, con la quale venga inflitta una...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11 del 4 giugno 1996
«Poiché la sentenza emessa all'esito della procedura di applicazione della pena su richiesta delle parti prevista dagli artt. 444 e seguenti c.p.p. non ha natura di sentenza di condanna, in essa non può essere identificato il presupposto al quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6065 del 22 gennaio 1999
«L'assenza di cognizione piena del reato e della pena che caratterizza la sentenza di cui all'art. 444 c.p.p. non permette di revocare il beneficio dell'indulto concesso con D.P.R. n. 865 del 1986, fondandosi la revoca sulla commissione di un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3778 del 23 dicembre 1996
«In tema di patteggiamento, l'accordo intervenuto non è violato, quando l'indulto richiesto non sia stato applicato a tutti i reati o a parte di quelli indicati, poiché la materia da un lato è sottratta alla disponibilità dei soggetti processuali,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6646 del 2 febbraio 1996
«A norma del comma 2 dell'art. 445 c.p.p., (effetti dell'applicazione della pena su richiesta), il reato oggetto della pena patteggiata si estingue se nel termine di cinque anni — qualora trattasi di delitto — ovvero di due anni — qualora trattasi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5025 del 16 novembre 1995
«Con la pronuncia di sentenza applicativa della pena su richiesta non può disporsi la revoca di un precedente beneficio (nella specie indulto), ostandovi il disposto di cui all'art. 445, comma 2, c.p.p., in base al quale il reato cui detta sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3093 del 4 luglio 1995
«La disposizione di cui all'art. 4 del D.P.R. 22 dicembre 1990 n. 394 la quale stabilisce che il beneficio dell'indulto concesso con lo stesso decreto va revocato di diritto ove colui che ne ha usufruito commetta, nell'arco di cinque anni dalla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7067 del 13 febbraio 2013
«In tema di patteggiamento, la declaratoria di estinzione del reato conseguente al decorso dei termini e al verificarsi delle condizioni previste dall'art. 445 cod. proc. pen. comporta l'esclusione degli effetti penali anche ai fini della recidiva.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7284 del 1 aprile 1999
«In tema di liquidazione delle spese alla parte civile in caso di patteggiamento, poiché l'art. 153 att. c.p.p. prevede che dette spese debbano essere liquidate sulla base della nota che l'interessato è tenuto a presentare, il giudice non può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3305 del 5 settembre 1996
«La parte civile ha interesse ad interloquire, nel procedimento di applicazione della pena a richiesta delle parti, su ogni questione affidata alla valutazione del giudice dalla quale possa derivare un pregiudizio al proprio diritto al risarcimento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13013 del 12 novembre 1999
«Nel caso che nel corso del procedimento penale sia emessa ordinanza di condanna dell'imputato al pagamento di una somma di denaro a titolo di acconto sulla liquidazione del danno derivante dal reato, se l'azione penale viene definita con il rito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32801 del 30 agosto 2005
«In caso di applicazione della pena su richiesta, la successiva estinzione del reato, ai sensi dell'art. 445, comma 2, c.p.p., pur operando ope legis, in presenza dei presupposti di legge, richiede comunque che la sussistenza di tali presupposti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10009 del 26 settembre 1991
«L'ultima parte del comma primo dell'art. 445 c.p.p. stabilisce che «salvo diverse disposizioni di legge» la sentenza che applica la pena su richiesta delle parti «è equiparata a una pronuncia di condanna». Ne consegue che essa spiega gli effetti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4606 del 11 ottobre 1995
«Qualora il giudice emetta sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, ritenendo erroneamente corretta la qualificazione giuridica del fatto contestato all'imputato, l'accordo tra le parti è da considerare caducato, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 777 del 6 maggio 1999
«In materia di reati edilizi, la confisca dei terreni lottizzati di cui all'art. 19 della legge n. 47 del 1985, deve essere qualificata come sanzione amministrativa irrogata dal giudice penale e si applica indipendentemente da una sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10420 del 16 novembre 1993
«Con la sentenza di applicazione della pena, su richiesta delle parti, per il reato di cui all'art. 20, lettera b), L. 28 febbraio 1985, n. 47 non può essere ordinato il dissequestro delle opere, che faccia parte delle condizioni stipulate tra le...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 109 del 24 febbraio 1996
«In caso di patteggiamento per un reato di costruzione abusiva in zona sismica, quando non siano state osservate disposizioni tecniche necessarie a garantire la stabilità e sicurezza dell'immobile, la demolizione del manufatto deve essere imposta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9749 del 9 settembre 1994
«In tema di sentenza pronunciata a seguito di patteggiamento, il comma 1 dell'art. 445 c.p.p. enumera in termini negativi ciò che nella sentenza stessa non può essere statuito: la condanna al pagamento delle spese del procedimento, l'applicazione...»