-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37528 del 2 ottobre 2008
«...consapevole dell'attività criminale altrui, abbia nondimeno tenuto comportamenti idonei ad essere percepiti come indicativi di una sua contiguità ad essa, integra gli estremi della colpa grave ostativa al riconoscimento del diritto all'indennizzo.»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37567 del 23 settembre 2004
«Può essere ritenuto gravemente colposo e tale, quindi, da escludere il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione il comportamento costituito da commivenza, quando questa si presenti con caratteristiche tali da poter essere facilmente...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8993 del 15 febbraio 2003
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, un atteggiamento di connivenza integra la colpa grave, ostativa al diritto alla riparazione, qualora sia indice del venir meno di elementari doveri di solidarietà sociale per impedire il...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8163 del 28 febbraio 2002
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, la condizione ostativa al riconoscimento del diritto all'indennizzo, rappresentata dall'avere il richiedente dato causa, all'ingiusta carcerazione, deve concretarsi in comportamenti che non siano...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 268 del 18 aprile 1998
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, qualora la condotta e lo scopo riconosciuti dall'imputato già nel corso delle indagini preliminari siano stati accertati solo in dibattimento, portando alla sua assoluzione, non gli si può...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1103 del 10 giugno 1996
«La «colpa grave» che determina l'esclusione del diritto all'equa riparazione per ingiusta detenzione può essere ravvisata anche con riguardo a comportamenti anteriori all'instaurarsi del procedimento penale o alla conoscenza di esso da parte...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 738 del 22 aprile 1996
«La «colpa grave che, ai sensi dell'art. 314, comma 1, c.p.p., esclude il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, può consistere anche nell'aver posto in essere una condotta consapevole e volontaria tale da aver creato una situazione di...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 667 del 20 aprile 1996
«L'esclusione del diritto alla riparazione per ingiusta detenzione a cagione di «colpa grave» dell'interessato, ammissibile anche quando quest'ultima attenga a comportamenti posti in essere prima della privazione della libertà, postula che si...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1301 del 13 luglio 1995
«In materia di equa riparazione per ingiusta detenzione, è ravvisabile colpa grave nel comportamento di chi, colpito da un provvedimento di custodia cautelare, si sia difeso nella sede prevista dalla legge rilasciando dichiarazioni non solo del...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 924 del 12 dicembre 1994
«In tema di esclusione del diritto ad un'equa riparazione per l'ingiusta detenzione secondo la norma dettata dall'art. 314, comma 1, ultima parte, c.p.p. (dolo o colpa grave dell'istante nell'aver dato causa al provvedimento restrittivo), il...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 920 del 21 settembre 1994
«In tema di riparazione per ingiusta detenzione (art. 314 c.p.p.), ai fini della individuazione di una eventuale causa concorrente al verificarsi dell'evento «ingiusta detenzione», costituente colpa grave ostativa al riconoscimento del diritto...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1359 del 9 marzo 1994
«In tema di riparazione per ingiusta detenzione, l'avere l'interessato dato causa, per dolo o colpa grave, all'instaurazione o al mantenimento dello stato di custodia cautelare costituisce causa impeditiva all'affermazione del diritto alla detta...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 628 del 3 giugno 1993
«In tema di equa riparazione per l'ingiusta detenzione il giudice di merito, nel valutare il comportamento del soggetto, al fine di stabilire se abbia dato causa o concorso a dare causa alla detenzione con dolo o colpa grave, non potrà mettere in...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34559 del 15 ottobre 2002
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, il giudice di merito, per valutare se chi l'ha patita vi abbia dato o concorso a darvi causa con dolo o colpa grave, deve apprezzare, in modo autonomo e completo, tutti gli elementi probatori...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7623 del 1 luglio 1998
«...a rispondere della sola ipotesi criminosa più grave, rinviandosi poi all'esito del dibattimento la risoluzione della questione attraverso la successiva riduzione dell'imputazione originaria, secondo lo schema previsto dall'art. 521 c.p.p.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31728 del 21 luglio 2004
«In tema di risarcimento del danno in favore dell'imputato e del responsabile civile, la colpa grave, rilevante a tal fine, quando si tratti di reato perseguibile a querela, si concreta in una trascuratezza del più alto grado e consiste nel non...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11082 del 28 ottobre 2000
«La violazione dell'obbligo di correlazione tra l'imputazione contestata e la sentenza, non si verifica quando l'accusa venga precisata o integrata con le risultanze degli interrogatori e degli altri atti acquisiti al processo, e in particolare...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5329 del 5 maggio 2000
«Sotto tali profili, tuttavia, non può ravvisarsi una non consentita immutazione qualora il fatto ritenuto in sentenza, ancorché diverso da quello contestato con l'imputazione, sia stato prospettato dallo stesso imputato quale elemento a sua...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9423 del 12 luglio 2001
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile per la circolazione dei veicoli e natanti, l'ammontare della sanzione amministrativa, disposta dall'art. 3 D.L. n. 857 del 1976 convertito con modificazioni in legge n. 39 del 1977...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4468 del 24 aprile 1991
«La disposizione dell'art. 3, nono comma, del D.L. 23 dicembre 1976, n. 857, conv. con modif. nella L. 26 febbraio 1977, n. 39 — secondo cui il giudice, in caso di sinistri con soli danni a cose, quando vi sia notevole sproporzione (dovuta a dolo o...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7364 del 8 agosto 1997
«Non viola alcuna norma di legge (né tantomeno alcun principio fondamentale della materia) il giudice conciliatore che pronunci sentenza di condanna nei confronti di una compagnia di assicurazione, evidenziando la colpa grave in cui quest'ultima...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9386 del 9 marzo 2005
«È configurabile il delitto di omicidio colposo nella condotta del figlio, anche temporaneamente convivente con il padre, che per negligenza ometta di adottare tempestivamente ogni adeguata iniziativa volta ad assicurare la necessaria assistenza...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2440 del 25 febbraio 1999
«...ove si sia astenuto dal disporre ed effettuare altre indagini ed abbia trattato il caso con indolenza anziché con l'urgenza imposta dallo stato del feto, egli versa in colpa addirittura più grave di quella dell'assistente per la morte del neonato.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1485 del 13 febbraio 1995
«...stabilita per la circostanza più grave. (Fattispecie qualificata dalla sussistenza della recidiva specifica, reiterata, infraquinquennale e della circostanza aggravante di cui all'art. 80 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 in tema di stupefacenti).»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3168 del 25 febbraio 1989
«...una sorta di progressione naturale e prevedibile di quello voluto, ovvero perché risulti di entità maggiore o più grave di quest'ultimo - anche il secondo evento va addebitato all'agente a titolo di dolo, sia pure alternativo od eventuale.»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10961 del 14 novembre 1988
«...grave che sia stato realizzato dal concorrente o dai concorrenti in difformità dal programma criminoso concertato, sempre che tale fatto più grave sia ricollegabile a quello meno grave (e voluto) da un nesso di sviluppo logicamente prevedibile.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5250 del 30 aprile 1988
«...tutti i concorrenti rispondono di entrambi i reati, secondo le regole dettate dall'art. 81 c.p. per il concorso formale e materiale dei reati, salvo la diminuzione della pena prevista per il concorrente che non volle il reato diverso e più grave.»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1722 del 17 marzo 1982
«...colpa grave, cioè della consapevolezza, o dell'ignoranza derivante dal mancato uso di un minimo di diligenza, dell'infondatezza delle proprie tesi, ovvero del carattere irrituale o fraudolento dei mezzi adoperati per agire o resistere in giudizio.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37419 del 17 ottobre 2001
«...più grave sulla quale effettuare gli aumenti di pena e, qualora ritenga tale il reato giudicato, l'aumento di pena per quelli sottoposti al suo giudizio non necessariamente deve essere inferiore alla pena inflitta con la sentenza impugnata.»
-
Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 3003 del 11 febbraio 2014
«La condanna al pagamento della somma equitativamente determinata, ai sensi del terzo comma dell'art. 96 cod. proc. civ., aggiunto dalla legge 18 giugno 2009, n. 69, ha natura sanzionatoria e officiosa, sicché essa presuppone la mala fede o colpa...»