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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11055 del 22 ottobre 1998
«In tema di morte o lesione come conseguenza non voluta di altro delitto a norma dell'art. 586 c.p., poiché l'accollo dell'evento ulteriore e più grave rispetto a quello voluto appare incompatibile con il principio di colpevolezza, secondo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 881 del 11 marzo 1999
«La confiscabilità dei beni nel caso di procedimento penale per il delitto di usura, a seguito della salvezza delle disposizioni di cui all'art. 12 sexies del D.L. 8 giugno 1992, n. 306, fatta dall'art. 6 della legge 7 marzo 1996, n. 108, non trova...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8621 del 26 settembre 1997
«Non sono qualificabili come res nullius e neppure come res derelictae gli oggetti rinvenuti sulle salme inumate nei cimiteri ovvero durante le operazioni di bonifica dei campi cimiteriali, trattandosi di oggetti da ritenere, quanto meno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4245 del 9 maggio 1981
«...ai sensi dell'art. 61 n. 11 c.p., non ha influenza la dichiarazione di equivalenza tra quella aggravante e le attenuanti generiche; a maggior ragione, la remissione di querela non spiega alcuna influenza sull'esercizio dell'azione penale.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49301 del 22 dicembre 2004
«L'art. 137, comma secondo, del D.L.vo 1 settembre 1993, n. 385, nel prevedere come illecito penale il falso interno del dipendente di una banca, funzionale alla concessione di un credito ad un terzo, configura un reato di pericolo, per la cui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 657 del 22 gennaio 1987
«Nell'ipotesi del detenuto che evada indossando indumenti dell'amministrazione penitenziaria non può ravvisarsi, tra le disposizioni di cui agli artt. 385 e 624 del codice penale, un concorso apparente di norme, con conseguente assorbimento del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8342 del 16 luglio 1987
«Qualora un fatto perda il carattere di illecito penale a seguito di una modifica legislativa intervenuta successivamente che concerna la disciplina normativa extra penale di riferimento per attribuire la qualità di soggetto attivo di un reato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11218 del 23 novembre 1985
«La diversità, in materia penale, del concetto di possesso rispetto a quello civilistico e cioè come situazione di fatto in cui rientrano tutti i casi nei quali il soggetto ha la signoria autonoma sulla cosa, importa che l'affittuario e,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11148 del 31 ottobre 2000
«In tema di appropriazione di cosa smarrita, per l'affermazione della penale responsabilità, occorre accertare che il soggetto abbia manifestato nei confronti della cosa rinvenuta la volontà di comportarsi uti dominus; tale volontà va esclusa non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6417 del 25 giugno 1993
«Infatti, questi ha la detenzione del tesoro, ancorché non ne conosca l'esistenza, ai fini dell'art. 624 c.p., perché il tesoro è incorporato nel fondo del quale il proprietario ha il possesso e perché la legge penale punisce, quale figura di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 17821 del 27 aprile 2009
«...che la "traditio" della "res", nella quale null'altro può ravvisarsi se non l'adempimento di un contratto già perfezionato, non è prevista dalla norma penale come elemento strutturale della fattispecie al punto da contrassegnarne la consumazione).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46899 del 20 dicembre 2011
«...ravvisarsi null'altro che un momento che pertiene all'adempimento del contratto, già perfezionato ed efficace - non può ritenersi imposta dalla norma penale, come elemento strutturale della fattispecie, al punto da contrassegnarne la consumazione.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 30062 del 17 luglio 2003
«In tema di rogatoria internazionale all'estero, l'art. 3, par. 3 della Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959 non impone allo Stato richiesto una prescrizione a carattere cogente di trasmettere copie o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7019 del 13 febbraio 2014
«...“di provenienza illecita”), le condotte acquisitive degli stessi, nell'ipotesi in cui la loro provenienza non sia ricollegabile a un delitto, bensì a un illecito civile, amministrativo o anche penale, ma di natura contravvenzionale (Mass. redaz.).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13268 del 25 novembre 1986
«La violenza alle persone, che rende procedibili di ufficio i reati previsti nel titolo XIII del libro secondo del codice penale, se commessi in danno delle persone indicate nel secondo comma dell'art. 649 c.p., deve essere contestuale alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47469 del 11 dicembre 2003
«In tema di rifiuto di generalità (art. 651 c.p.), atteso che il bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice è costituito dal potere-dovere di vigilanza attribuito dalla legge all'amministrazione di appartenenza del pubblico ufficiale al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7250 del 24 luglio 1993
«In tema di rifiuto d'indicazioni sulla propria identità personale, di cui all'art. 651 c.p., l'esigenza di assicurare speditezza alle funzioni dei pubblici ufficiali, nell'adempimento dei loro compiti istituzionali, non può, in uno Stato di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12229 del 3 dicembre 1994
«Posto che, in base alla sentenza della Corte costituzionale n. 15/73, per «atteggiamento sedizioso», penalmente rilevante ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 655 c.p., deve intendersi quello «che implica ribellione, ostilità,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1731 del 12 dicembre 1999
«Pertanto, rispetto a tale contravvenzione, viene in considerazione l'ordine pubblico, pur trattandosi di offesa alla quiete privata; sicché l'interesse privato, individuale, riceve una protezione soltanto riflessa, di modo che la tutela penale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11208 del 9 novembre 1994
«Pertanto, rispetto alla contravvenzione in discorso, viene in considerazione l'ordine pubblico, pur trattandosi di offesa alla quiete privata; onde l'interesse privato, individuale, riceve una protezione soltanto riflessa, cosicché la tutela...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2314 del 4 febbraio 1992
«...semplicemente di una notizia di reato, seguita o meno da indagini, e non potendosi ritenere la sussistenza dell'obbligo del pubblico ministero di esercitare l'azione penale al solo scopo di consentire all'indagato di dimostrare la sua innocenza.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 69 del 2 gennaio 2014
«L'attribuzione dei procedimenti alla cognizione del giudice collegiale, determinata da ragioni di connessione, diviene definitiva ed irrevocabile per effetto dell'esercizio dell'azione penale mediante deposito della richiesta di rinvio a giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26303 del 10 giugno 2004
«...norma, e cioè la sua connotazione «per petulanza o altro biasimevole motivo» alla quale è subordinata l'illiceità penale del fatto. (Fattispecie relativa a reciproci messaggi e comunicazioni scambiati per mezzo di apparecchio di telefonia mobile).»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18821 del 7 maggio 2014
«Non può essere ulteriormente eseguita, ma deve essere sostituita con quella di anni trenta di reclusione, la pena dell'ergastolo inflitta in applicazione dell'art. 7, comma primo, D.L. n. 341 del 2000 all'esito di giudizio abbreviato richiesto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16208 del 14 aprile 2014
«Non può trovare applicazione la legge penale modificativa più favorevole entrata in vigore dopo la sentenza della Corte di cassazione che dispone l'annullamento con rinvio ai soli fini della determinazione della pena, ma prima della definizione di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8708 del 24 febbraio 2014
«È abnorme il provvedimento del giudice del dibattimento che disponga la restituzione degli atti al P.M., il quale abbia esercitato l'azione penale nelle forme della citazione diretta a giudizio ritenendo che occorre procedere alla celebrazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10844 del 10 novembre 1992
«... Ne consegue che il proprietario che ometta di provvedere alle opere necessarie per evitare il pericolo di rovina dell'edificio sia in tal caso esente da responsabilità penale ex art. 677 c.p. Per espressa previsione normativa, infatti,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5388 del 7 giugno 1997
«In tema di armi e materie esplodenti, al termine «esplosivi» di cui all'art. 34 della legge 18 aprile 1975, n. 110 non può essere attribuito il significato di «sostanze esplodenti» come contrapposte ai veri e propri esplosivi dotati di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3392 del 28 marzo 1995
«...integrano sempre delitti, è disciplinata attualmente dalle leggi n. 895/1967 e 497/1974, mentre le condotte illecite riguardanti le materie esplodenti sono disciplinate dalle ipotesi contravvenzionali previste dal codice penale e dal T.U. di P.S.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4983 del 1 ottobre 1998
«La sanzione penale trae origine dalla inosservanza degli obblighi amministrativi previsti dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (artt. 46 e ss.) e dal relativo regolamento di esecuzione per la fabbricazione e il commercio delle materie...»