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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9447 del 19 ottobre 1993
«In tema di interruzione di un ufficio o servizio pubblico, la qualità di promotore o di organizzatore (art. 340 cpv. c.p.) è ravvisabile sia quando ci si trovi di fronte a compartecipi costretti al comportamento punito dal primo comma del predetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39219 del 23 settembre 2013
«Integra il reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di pubblica necessità anche la condotta che, coinvolgendo solo un settore dell'attività svolta, determini un'alterazione temporanea della regolarità dell'ufficio o del servizio,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15636 del 27 aprile 2005
«È configurabile il reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico (art. 340 c.p.) nell'ipotesi in cui il soggetto attivo irrompa negli uffici del Ministero della Funzione pubblica con altri soggetti, facenti parte di una rappresentanza di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9405 del 5 giugno 2000
«Non integra il reato di interruzione di pubblico servizio (art. 340 c.p.) la condotta del lavoratore che aderisce all'assemblea indetta dal sindacato e previamente comunicata al datore di lavoro il quale nulla obietti in ordine alla legittimazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17941 del 18 aprile 2013
«Per la sussistenza del delitto di millantato credito, di cui al comma secondo dell'art. 346 cod. pen. non è necessario - a differenza di quanto previsto per la nuova fattispecie di cui all'art. 346 bis cod. pen. - che il pubblico funzionario,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11487 del 15 dicembre 1997
«La lesione del bene giuridico tutelato dal reato di millantato credito non è esclusa dall'esistenza di un radicato pregiudizio della parte offesa in ordine alla corruttibilità dei pubblici funzionari, dal momento che la conferma di tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5071 del 7 maggio 1991
«Nel delitto di millantato credito la condotta offensiva ha ad oggetto la vanteria dell'agente di essere nelle condizioni di poter frustrare per personale tornaconto i principi che presiedono all'azione amministrativa a garanzia della collettività...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7529 del 30 maggio 1990
«La differenza tra le due ipotesi di delitto previste dall'art. 346 c.p. non sta nell'oggettiva destinazione del denaro o dell'altra utilità data o promessa, ma nella diversa rappresentazione della destinazione delle cose che l'agente fa al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34440 del 13 ottobre 2006
«Ai fini della sussistenza del reato di millantato credito, è sufficiente il conseguimento da parte del millantatore della promessa di denaro o di altra utilità per la propria attività di intermediario, mentre è irrilevante che tale corrispettivo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2645 del 1 marzo 2000
«Per la configurazione del reato di millantato credito è indispensabile che il comportamento del soggetto attivo si concreti in una “vanteria”, cioè in un'ostentazione della possibilità di influire sul pubblico ufficiale che venga fatto apparire...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39089 del 16 ottobre 2003
«In tema di millantato credito, deve ritenersi che il millantatore sia tenuto a restituire alla parte offesa quanto abbia da questa ricevuto come prezzo della propria mediazione o del favore del pubblico ufficiale o impiegato, in quanto frutto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10581 del 3 novembre 1992
«Il reato di millantato credito è configurabile anche quando l'iniziativa parte dal soggetto passivo, non occorrendo che l'agente vada alla ricerca della persona alla quale offrire la sua illecita ingerenza, giacché oggetto specifico della tutela...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43789 del 12 novembre 2012
«Integra il reato di usurpazione di funzioni pubbliche la condotta del consigliere comunale che partecipi alle sedute del Consiglio nonostante l'intervenuta conoscenza del provvedimento amministrativo che lo abbia dichiarato decaduto dalla carica,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46826 del 21 dicembre 2005
«È configurabile il reato di usurpazione di funzioni pubbliche, concorrente con quello di truffa, nel caso di soggetto il quale, presentandosi presso esercizi commerciali con la falsa qualifica di appartenente al corpo della Guardia di Finanza e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9331 del 8 marzo 2002
«Commette il delitto di rivelazione di segreto di ufficio il presidente di una commissione speciale per la trasparenza, istituita dal consiglio comunale, che riveli nel corso di una conferenza stampa e riporti in una denuncia presentata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 705 del 19 gennaio 2000
«Non integra gli estremi del reato di turbata libertà degli incanti la condotta di chi, concorrendo a un gara (nella specie, per una vendita fallimentare), proponga ad altro concorrente di riconoscergli il rimborso delle spese sostenute per la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3996 del 4 febbraio 2005
«In tema di esercizio arbitrario di una professione, benché il bene tutelato dall'art. 348 c.p. sia costituito dall'interesse generale a che determinate professioni, richiedenti, tra l'altro, particolari competenze tecniche, vengano esercitate...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17893 del 29 aprile 2009
«Risponde, a titolo di concorso,del delitto di esercizio abusivo di una professione, chiunque consenta o agevoli lo svolgimento da parte di persona non autorizzata di un'attività professionale, per la quale sia richiesta una speciale abilitazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3627 del 31 gennaio 2007
«Il reato di esercizio abusivo della professione è posto a tutela dell'esercizio delle cosiddette professioni protette, per le quali è necessaria una speciale abilitazione dello Stato e l'iscrizione in uno specifico albo, sicché non integra la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17702 del 16 aprile 2004
«Costituisce esercizio abusivo di una professione la commissione da parte di soggetto non in possesso dei requisiti professionali dell'attività riservata in via esclusiva a soggetti ai quali la legge ha riconosciuto la possibilità di svolgerla per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49 del 8 gennaio 2003
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 348 c.p. (abusivo esercizio di una professione), sono atti rilevanti non solo quelli riservati, in via esclusiva, a soggetti dotati di speciale abilitazione, c.d. atti tipici della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41142 del 19 novembre 2001
«La condotta del delitto di cui all'art. 348 c.p. è integrata dal compimento di atti di esercizio di una professione per la quale sia richiesta una speciale abilitazione da parte dello Stato, insuscettibili di estensione in via analogica e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11794 del 24 agosto 1990
«La condotta esecutiva del delitto di cui all'art. 348 c.p. consiste nel compimento di atti di esercizio di una professione per la quale sia richiesta una speciale abilitazione da parte dello Stato. La norma tutela esclusivamente gli atti propri,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1632 del 21 febbraio 1997
«L'art. 348 c.p., che punisce il reato di abusivo esercizio di una professione, ha natura di norma penale in bianco, in quanto presuppone l'esistenza di altre disposizioni, integrative del precetto penale, che definiscono l'area oltre la quale non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13315 del 31 marzo 2011
«Integra i reati di falsità ideologica in certificazioni amministrative (art. 480 c.p.) e di abusivo esercizio della professione medica la condotta consistente nell'operazione di integrale riempimento, da parte del titolare di una farmacia, dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35101 del 4 settembre 2003
«Non è configurabile il reato di abusivo esercizio della professione medica nella condotta dell'optometrista che abbia effettuato una correzione prismatica, in quanto si tratta di un'attività consistente nella semplice misurazione della potenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9725 del 28 febbraio 2013
«Integra il reato di esercizio abusivo della professione l'attività di colui che curi la gestione dei servizi e degli adempimenti in materia di lavoro, previdenza ed assistenza sociale (nella specie, occupandosi in particolare della compilazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28642 del 18 luglio 2007
«Integra il reato di esercizio abusivo della professione medica l'espletamento, da parte di tecnico di settore addetto alla camera mortuaria, di operazioni di dissezione senza la presenza del sanitario.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10116 del 24 settembre 1994
«Il semplice trasporto di ammalati a mezzo di autoambulanza non rientra di per sè nel novero delle attività per le quali occorre una speciale abilitazione dello Stato e tantomeno costituisce esercizio di una professione sanitaria; sotto codesto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8685 del 23 settembre 1993
«Non integra esercizio abusivo di professione (art. 348 c.p.) di dottore commercialista da parte di un consulente del lavoro la tenuta della materia fiscale e della contabilità, relativa a piccole e medie imprese assistite nell'ambito dell'attività...»