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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5556 del 18 aprile 2002
«All'assicurazione per conto di chi spetta, disciplinata dall'art. 1891 c.c., non è applicabile, attesa la sua natura indennitaria, l'art. 1411, terzo comma, c.c., il quale, in tema di contratto a favore di terzi, legittima lo stipulante a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2140 del 25 febbraio 1995
«Dalla polizza di assicurazione per conto di chi spetta, diretta a garantire unicamente la persona che al momento dell'evento dannoso risulta essere proprietaria della merce, non può conseguire, in mancanza di apposita pattuizione, anche la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9584 del 15 novembre 1994
«Nell'assicurazione per conto di chi spetta stipulata dal vettore per i danni alle cose trasportate, la qualità di assicurato, titolare dei diritti derivanti dal contratto, spetta al proprietario delle merci, e non al contraente vettore, la cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10292 del 27 luglio 2001
«Le dichiarazioni inesatte o reticenti di cui agli artt. 1892 e 1893 c.c. sono le dichiarazioni rese al momento del contratto di assicurazione che impediscono all'assicuratore di valutare le circostanze influenti sul verificarsi dell'evento dannoso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8352 del 13 novembre 1987
«Le dichiarazioni inesatte e le reticenze dell'assicurato non costituiscono causa di annullamento del contratto, ai sensi dell'art. 1892 c.c., se risulti che l'assicuratore era ugualmente a conoscenza della reale situazione di fatto. Tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1676 del 4 maggio 1977
«Premesso che la norma dell'art. 1898 c.c. non esige una rigida ed assoluta immodificabilità della situazione di fatto esistente al tempo della conclusione del contratto di assicurazione, non qualsiasi mutamento sopravvenuto nello stato delle cose...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15407 del 2 dicembre 2000
«Con riguardo ad un contratto di assicurazione contro gli infortuni nel quale viene assicurato un determinato capitale a fronte della morte, dell'inabilità permanente o di quella temporanea — la prestazione dell'assicuratore costituisce un debito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9469 del 19 maggio 2004
«In tema di assicurazione contro i danni, l'atto scritto con cui rassicurato dà notizia del verificarsi dell'evento coperto dalla garanzia e reclama il pagamento dell'indennità è riconducibile alle comunicazioni inerenti al contratto, in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3388 del 23 marzo 1995
«Nell'ambito di contratti di assicurazioni contro i danni, il danno alla vita di relazione ed il danno biologico, ancorché non derivanti da illecito, ben possono costituire situazioni di pregiudizio risarcibili; ne deriva che, in caso di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1022 del 18 febbraio 1982
«In tema di assicurazione contro gli infortuni, l'indagine, diretta a stabilire se il massimario fissato dalla polizza, come limite della prestazione dell'assicuratore in caso d'invalidità, prescinda dal grado dell'invalidità stessa, tanto da,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4753 del 30 marzo 2001
«L'obbligazione assunta dall'assicuratore contro i danni è un debito di valore, come emerge dal costante riferimento al risarcimento del danno ed al valore della cosa assicurata in tutte le disposizioni normative che regolano la materia, ed in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15372 del 6 luglio 2006
«L'art. 1910 c.c., — che regola l'ipotesi in cui, per il medesimo rischio, siano stipulate separatamente più assicurazioni presso diversi assicuratori, stabilendo che l'assicurato può chiedere a ciascun assicuratore l'indennità dovuta secondo il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8826 del 23 agosto 1999
«In tema di assicurazione presso diversi assicuratori, la norma del secondo inciso del terzo comma dell'art. 1910 c.c., la quale stabilisce che l'assicurato può chiedere a ciascuno di essi l'indennità dovuta secondo il rispettivo contratto, purché...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1754 del 28 gennaio 2005
«In materia di coassicurazione, la «clausola di delega» (o «di guida») con la quale i coassicuratori conferiscono ad uno solo di essi l'incarico di compiere gli atti relativi allo svolgimento del rapporto assicurativo - non fa venir meno, anche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3544 del 23 febbraio 2004
«In tema di responsabilità civile obbligatoria derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, nell'ipotesi di coesistenza di più contratti di assicurazione di un medesimo interesse e contro un medesimo rischio, stipulati presso diversi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1642 del 14 febbraio 2000
«È ammissibile la prova testimoniale del contratto di transazione quando lo stesso non è invocato tra le parti quale fonte di reciproci diritti ed obblighi ma quale atto in senso stretto consistente nel riconoscimento dell'altrui diritto e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3276 del 16 aprile 1997
«Affinché le dichiarazioni contenute nella denuncia congiunta di sinistro stradale (art. 5 secondo comma L. 26 febbraio 1977) siano presunte legalmente veritiere, è necessario che il relativo modulo sia stato compilato in tutte le sue parti, ivi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 29209 del 12 dicembre 2008
«Qualora l'azione generatrice del danno si protragga nel tempo, stante il disposto dell'art. 1914 cod. civ., secondo cui l'assicurato deve fare quanto gli è possibile "per evitare il danno", l'obbligo di avviso e di salvataggio, per l'assicurato,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1749 del 28 gennaio 2005
«In tema di contratto d'assicurazione, individuato il rischio assicurato, vanno considerati di salvataggio (art. 1914 c.c.) gli interventi che, inserendosi nel processo causale, risultano idonei ad impedire la produzione (in tutto o in parte) o il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 238 del 12 gennaio 1984
«In materia di assicurazione contro i danni, l'obbligo di salvataggio, imposto all'assicurato dall'art. 1914 c.c., consiste nel compimento di attività volta ad evitare il sinistro e, questo verificatosi, ad evitare il danno o ad attenuarlo, e la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14579 del 22 giugno 2007
«Ai fini della perdita dei benefici assicurativi, ai sensi dell'articolo 1915 c.c., non occorre lo specifico e fraudolento intento di creare danno all'assicuratore, essendo sufficiente la consapevolezza dell'obbligo previsto dalla suddetta norma e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3356 del 12 febbraio 2010
«In tema di recupero delle prestazioni previdenziali ed assistenziali erogate al danneggiato a seguito di sinistro stradale, all'ente gestore dell'assicurazione sociale spetta la scelta di agire in surrogatoria nei confronti del terzo responsabile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1336 del 20 gennaio 2009
«L'assicuratore dei danni alle cose trasportate il quale, dopo avere indennizzato il destinatario, proprio assicurato, agisca in surrogazione ex art. 1916 cod. civ nei confronti del vettore responsabile della perdita, fa valere il medesimo diritto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24806 del 24 novembre 2005
«La surrogazione prevista dall'art. 1916 c.c. concreta una forma di successione a titolo particolare dell'assicuratore che ha pagato l'indennità nei diritti dell'assicurato verso il responsabile del danno, che non si verifica automaticamente con il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4211 del 25 marzo 2002
«In tema di assicurazioni contro i danni relativa a cose oggetto di contratto di trasporto, la surrogazione dell'assicuratore nei diritti dell'assicurato (art. 1916 c.c.) realizza una successione particolare nel credito, trasferendo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1508 del 2 febbraio 2001
«La surroga dell'assicuratore nei diritti dell'assicurato verso il responsabile comporta l'acquisto a titolo derivativo di tali diritti nel medesimo stato, con lo stesso contenuto e gli stessi limiti in cui essi si trovava al momento della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9554 del 29 settembre 1997
«In tema di assicurazioni, il diritto di regresso, previsto dal terzo comma dell'art. 1910 c.c., costituisce un diritto proprio dell'assicuratore, analogo (anche se non del tutto uguale) a quello che compete al condebitore solidale ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6091 del 24 giugno 1994
«La surrogazione, sia essa legale o convenzionale, determina la successione dell'assicuratore nel credito dell'assicurato e del beneficiario verso il responsabile del danno, che è, quindi, obbligato al risarcimento nei confronti dell'assicuratore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4475 del 15 aprile 1993
«La surrogazione dell'assicuratore, che abbia corrisposto l'indennizzo, nei diritti dell'assicurato verso il terzo autore del fatto illecito dannoso non esclude di per sé ogni azione risarcitoria dell'assicurato medesimo nei confronti di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10289 del 27 luglio 2001
«L'Inail non ha azione di regresso e non può surrogarsi nei diritti dell'assicurato al risarcimento del danno alla persona — e ciò senza possibilità di scindere, all'interno di questo, le varie componenti — né a norma dell'art. 1916 c.c. né ai...»