-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8163 del 15 giugno 2000
«L'ammissibilità dell'azione di accertamento negativo come strumento generale e atipico di tutela preventiva trova un limite allorquando, in relazione ad una certa materia e ad un determinato ordine di interessi, è previsto, come nel caso del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18460 del 14 settembre 2004
«In tema di arbitrato, l'art. 832 c.p.c., nell'indicare, per la qualificazione dell'arbitrato come internazionale, il criterio oggettivo della esecuzione all'estero di «una parte rilevante delle prestazioni nascenti dal rapporto al quale la...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 544 del 16 gennaio 2004
«In tema di arbitrato internazionale, l'art. 832 c.p.c. (aggiunto dall'art. 24 della legge 5 gennaio 1994, n. 25), nell'indicare il criterio oggettivo per la qualificazione dell'arbitrato come internazionale nella esecuzione all'estero di «una...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4330 del 4 maggio 1994
«La disposizione dell'art. 2231 c.c. — secondo cui «quando l'esercizio di un'attività professionale è condizionata alla iscrizione in un albo od elenco, la prestazione eseguita da chi non è iscritto non gli dà azione per il pagamento della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5637 del 8 novembre 1984
«Quando gli arbitri sono stati autorizzati a pronunciare secondo equità, essi sono svincolati, nella formazione del loro giudizio ai fini della decisione della controversia, dalla rigorosa osservanza delle regole del diritto oggettivo, avendo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23056 del 15 novembre 2010
«In tema di ricusazione dell'arbitro, la formula contenuta nell'art. 51, numero 1, c.p.c., che (nel regime anteriore alla modifica dell'art. 815 c.p.c. operata dall'art. 21 del d.l.vo n. 40 del 2006) prevede tra le cause di astensione obbligatoria...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3005 del 27 marzo 1987
«Poiché nell'arbitrato irrituale deve ravvisarsi un'ipotesi di mandato con il quale le parti conferiscono agli arbitri il potere di comporre una lite, in via conciliativa o transattiva, mediante la creazione di un nuovo assetto d'interessi che esse...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2983 del 15 aprile 1988
«La clausola compromissoria cosiddetta binaria, che devolva determinate controversie alla decisione di tre arbitri, due dei quali da nominare da ciascuna delle parti, ed il terzo, in caso di disaccordo, dal presidente del tribunale, può trovare...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 30519 del 30 dicembre 2011
«Le controversie associative possono formare oggetto di compromesso, con esclusione soltanto di quelle che coinvolgono interessi protetti da norme inderogabili. (Nel caso di specie, la C.S. ha ritenuto assoggettabile ad arbitrato l'impugnazione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2611 del 20 aprile 1985
«Le controversie concernenti diritti disponibili possono essere oggetto tanto di arbitrato rituale, quanto di arbitrato irrituale o libero, indipendentemente dalla circostanza che la legge ne contempli la risoluzione in via giudiziaria mediante...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 35 del 9 gennaio 1976
«Il provvedimento di nomina del curatore dei beni ereditari rilasciato ai creditori ed ai legatari degli eredi accettanti con il beneficio dell'inventario, ha natura di provvedimento di volontaria giurisdizione, poiché non tende alla composizione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2095 del 28 gennaio 2011
«Il procedimento avverso il rifiuto del Conservatore dei registri immobiliari (oggi Agenzia del territorio) di eseguire una trascrizione, previsto dall'art. 745 c.p.c., cui rinvia l'art. 113 bis disp. att. c.c., ha natura di volontaria...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 297 del 15 gennaio 1979
«La consultazione od estrazione di copie di atti del fascicolo fallimentare, che non siano per loro natura destinati alla pubblicazione, e sempreché non ricorrano specifiche posizioni tutelate nell'ambito della procedura concorsuale, non integra un...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2381 del 3 marzo 2000
«Il provvedimento emesso dal tribunale nella forma del decreto, alla stregua di quanto previsto per i procedimenti in camera di consiglio, anche se di natura contenziosa (nella specie, rigetto del ricorso per la revisione della sentenza di divorzio...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10718 del 8 maggio 2013
«In tema di separazione personale tra coniugi, la domanda rivolta a richiedere un assegno di natura alimentare costituisce un "minus" ricompreso nella più ampia domanda di riconoscimento di un assegno di mantenimento per il coniuge. Ne consegue che...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14974 del 27 giugno 2007
«Nel giudizio di separazione personale dei coniugi, la domanda di addebito è ritualmente proposta con la comparsa di risposta nel giudizio di primo grado, senza che rilevi la circostanza che in un ricorso, poi abbandonato, con il quale la stessa...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10992 del 14 luglio 2003
«Il sequestro liberatorio, previsto dall'art. 687 c.p.c., può essere disposto dal giudice solo in presenza di una richiesta ad iniziativa del debitore, nel caso in cui il debitore medesimo contesti il debito, o abbia dubbi sulla individuazione del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11377 del 24 maggio 2011
«Il custode dei beni oggetto di sequestro giudiziario è legittimato ad agire o resistere nei soli giudizi concernenti l'amministrazione di tali beni o la loro conservazione in relazione ai rapporti da lui posti in essere o che attengano a...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9692 del 17 luglio 2001
«Nel sequestro giudiziario, il custode — anche se non è legittimato a chiedere l'accertamento della titolarità di un diritto reale sul bene sequestrato, essendo la sua legittimazione correlata a situazioni sorte nel corso della sua amministrazione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2966 del 7 febbraio 2013
«Ai fini della determinazione della regola di giudizio - di diritto o equitativa - da seguirsi dal giudice di pace ex art. 113, secondo comma, c.p.c., il valore della causa deve essere determinato ai sensi dell'art. 10, secondo comma, c.p.c.,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36346 del 22 settembre 2003
«L'errore di diritto scusabile, ai sensi dell'art. 5 c.p. è configurabile soltanto in presenza di una oggettiva ed insuperabile oscurità della norma o del complesso di norme aventi incidenza sul precetto penale. Ne consegue che non è scusabile...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 739 del 4 febbraio 1981
«L'art. 16 c.p. regola i rapporti tra il codice penale e le altre leggi penali, le quali, limitandosi a prevedere, nella normalità dei casi, particolari figure di reati in corrispondenza di particolari e contingenti interessi da tutelare, in virtù...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6249 del 24 giugno 1985
«Il reato di cui all'art. 674 c.p. (getto pericoloso di cose) e quello previsto dall'art. 20, L. 13 luglio 1966, n. 615 (cosiddetta legge antismog) possono concorrere, sussistendo fra di essi compatibilità. Infatti il contenuto precettivo dell'art....»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11796 del 7 luglio 1999
«Non integra il reato di cui all'articolo 504 c.p. la c.d. serrata dei piccoli esercenti attuata per motivi economici inerenti all'attività aziendale, essendo tali manifestazioni estranee a qualsiasi conflitto tra datori di lavoro e lavoratori...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7595 del 12 luglio 1975
«L'esercizio del diritto di sciopero comporta la legittimità di praticare liberamente quelle azioni sussidiarie che sono ritenute necessarie per la riuscita dell'astensione, quale il lancio di manifesti, la ripetizione di slogans, la formazione di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7588 del 12 luglio 1975
«Nell'intento di rendere compatto e, quindi, efficace uno sciopero, è lecito compiere opera di propaganda e persuasione verso gli incerti o i dissidenti disposti ad essere informati sui motivi che inducono il lavoratore ad astenersi dal lavoro. Ma...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8318 del 22 febbraio 2008
«Ai fini dell'esercizio del diritto di querela da parte del curatore speciale, non è configurabile il conflitto di interessi tra i genitori della persona offesa (minore o inferma di mente), in quanto l'unico possibile conflitto di interessi...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8692 del 4 agosto 1992
«In tema di nomina di un curatore speciale per l'esercizio del diritto di querela, la norma di cui all'art. 121 c.p. tende, per quel che riguarda il rapporto tra genitore e figlio, ad evitare che il diritto di querela per fatti offensivi nei...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 327 del 12 febbraio 1970
«L'istituto della curatela speciale, previsto dall'art. 121 c.p., intende conseguire la finalità di assegnare al minore, per quanto attiene all'esercizio del diritto di querela, persona che prenda il posto del rappresentante legale nei casi in cui...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8266 del 22 settembre 1981
«Il bene giuridico tutelato dall'art. 515 c.p. (frode nell'esercizio del commercio) è la pubblica funzione dello Stato di assicurare l'onesto svolgimento del commercio e non gli interessi patrimoniali dei singoli acquirenti; da ciò consegue che,...»