(massima n. 1)
L'esercizio del diritto di sciopero comporta la legittimitā di praticare liberamente quelle azioni sussidiarie che sono ritenute necessarie per la riuscita dell'astensione, quale il lancio di manifesti, la ripetizione di slogans, la formazione di blocchi volanti propagandistici, o dei cosiddetti picchettaggi di persuasione e altre consimili attivitā dirette a svolgere opera di convincimento nei confronti di coloro che dimostrano assenteismo o dissenso; ma č evidente che non č lecito porre in essere tali attivitā con modalitā lesive di diversi interessi privati penalmente tutelati fino a giungere ad una violenza privata. (Fattispecie in cui un sindacalista non appartenente alla categoria in sciopero, cioč ai lavoratori del commercio, aveva contribuito a far chiudere alcuni negozi i cui proprietari erano estranei alla manifestazione)