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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5722 del 9 giugno 1993
«Lo scopo di tale regola non è tanto quello di ampliare la sfera di garanzia offerta alla parte, con l'opportunità di un secondo grado di merito eventualmente negato, quanto quello di soddisfare esigenze di economia e di correttezza del giudizio....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20 del 13 novembre 2000
«La competenza del giudice penale in ordine alla violazione non costituente reato obiettivamente connessa con un reato non viene meno qualora il procedimento penale si concluda con sentenza di proscioglimento nel merito...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4118 del 29 settembre 1999
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, se il giudice ha adeguatamente motivato in ordine alla insussistenza di ipotesi di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p., è inammissibile, in sede di legittimità, ogni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3447 del 19 marzo 1998
«Il delitto di omissione di referto è reato di pericolo e non di danno e, per stabilire se il caso in merito al quale il sanitario ha prestato la sua opera possa presentare i caratteri di un reato perseguibile di ufficio, è necessario far ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6219 del 23 giugno 1993
«Il giudice, pertanto, permanendo la sua competenza funzionale, è tenuto a procedere all'accertamento in ordine alla sussistenza della violazione non costituente reato e decidere nel merito, applicando, se del caso, la relativa sanzione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2061 del 25 gennaio 2005
«Infatti, il giudice di legittimità, oltre a non poter entrare nel merito delle pattuizioni, non può sindacare la congruità della pena, il titolo del reato (a meno che sia palesemente erroneo) e la concessione delle attenuanti, né può rimettere in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 47289 del 10 dicembre 2003
«Qualora l'aumento per la continuazione determinato dal giudice di merito superi il limite massimo del triplo della pena inflitta per la violazione ritenuta più grave, la Corte di cassazione, nell'annullare la sentenza senza rinvio, ridetermina...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1693 del 1 giugno 2000
«In caso di motivi di ricorso affetti da vizi che ne comportano l'inammissibilità originaria (per difetto dei requisiti genetici della specificità e dell'interesse) deve ritenersi che, nonostante la proposizione di siffatta impugnazione, la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1130 del 17 maggio 1999
«Ove il controllo del giudice si sia svolto correttamente e non sia emersa in quella sede, allo stato degli atti, la presenza di una delle cause di non punibilità contemplate dall'art. 129 c.p.p., il vizio di motivazione della sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4418 del 8 aprile 1999
«In base al principio di conversione dei mezzi di impugnazione, il giudice di appello, adito per l'impugnazione avverso sentenza emessa ai sensi dell'art. 444 c.p.p., è tenuto a qualificare il gravame come ricorso per cassazione e,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2374 del 5 giugno 1998
«Non può disporsi, in sede di legittimità, l'annullamento senza rinvio della decisione di merito che, per effetto di una sentenza di applicazione della pena emessa ai sensi dell'art. 444 c.p.p., abbia revocato in executivis precedenti sospensioni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2268 del 27 maggio 1998
«In caso di annullamento da parte della Corte di cassazione di una sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, l'effetto demolitorio della pronuncia della Corte riguarda solo la decisione e non anche la richiesta; su questa dovrà...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4187 del 13 gennaio 1996
«In tema di revisione, attesa l'espressa previsione nell'art. 634 c.p.p. come autonoma causa di inammissibilità della richiesta, della «manifesta infondatezza» della medesima, con attribuzione, quindi, alla corte d'appello, di un limitato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2491 del 19 giugno 1997
«In caso di annullamento da parte della Corte di cassazione di una sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, l'effetto demolitorio della pronuncia della Corte riguarda soltanto la decisione e non anche la richiesta; su questa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35626 del 23 ottobre 2002
«Allorché l'imputato abbia chiesto, con l'istanza di patteggiamento della pena, anche l'espulsione dal territorio dello Stato come sanzione sostitutiva della detenzione a norma dell'art. 16 D.L.vo 25 luglio 1998, n. 286 e il P.M. abbia prestato il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1140 del 8 maggio 1999
«In tema di patteggiamento per reati in materia di stupefacenti, ove il giudice abbia disposto la confisca del «bene in sequestro» senza curarsi di provvedere alla sua qualificazione, sussiste l'interesse dell'imputato all'impugnazione, quando egli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19 del 3 gennaio 1996
«Il capo di una sentenza con il quale il giudice, sul presupposto della sussistenza di plurime domande (o di questioni di merito) talune delle quali, a suo giudizio, non immediatamente definibili, disponga, con riferimento a queste ultime, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1974 del 29 aprile 1999
«Una volta intervenuta sentenza di applicazione della pena a norma dell'art. 444 c.p.p., le cose in sequestro preventivo (nella specie un libretto nominativo di deposito a risparmio) vanno restituite ove non siano suscettibili di confisca. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16726 del 10 aprile 2003
«In tema di patteggiamento, qualora il giudice di merito abbia provveduto, con la sentenza ex art. 445 c.p.p., alla confisca della somma in sequestro quale provento dell'attività di spaccio, sebbene in tal caso il denaro non sia assoggettabile alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3427 del 25 novembre 1998
«La sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti che non contenga anche l'applicazione delle previste sanzioni amministrative accessorie che conseguono di diritto alla sanzione principale deve essere annullata con rinvio al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8412 del 13 settembre 1996
«Il giudice fa proprio tale accertamento della fondatezza della notitia criminis, o meglio della non esclusione di questa, che proviene dalle parti e vi contribuisce quando ritiene che gli atti non siano tali da imporre, nonostante la richiesta, il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8494 del 29 luglio 1994
«... Nell'ipotesi in cui vi sia stato invece il dissenso del P.M., «dopo la chiusura del dibattimento di primo grado» può ritenerlo ingiustificato ed accogliere l'istanza dell'imputato ovvero decidere nel merito. Ne consegue che, qualora il P.M....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1507 del 8 giugno 1993
«La presenza dell'imputato e del pubblico ministero all'udienza nella quale è stata formulata oralmente la richiesta delle parti di applicazione della pena, ai sensi dell'art. 444 c.p.p, comporta l'attribuibilità ad entrambe le parti della loro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4828 del 28 aprile 1994
«In presenza dell'applicazione di una pena illegale su richiesta delle parti ex art. 444 c.p.p., la Cassazione deve pronunciare l'annullamento senza rinvio dell'impugnata sentenza e deve disporre la trasmissione degli atti al giudice di merito per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5594 del 12 maggio 1994
«Qualora, disposto il giudizio immediato, l'imputato avanzi al Gip richiesta di applicazione della pena in ordine alla quale il P.M. esprima il proprio consenso, il Gip non è competente ad emettere la sentenza ex art. 444 c.p.p., e deve trasmettere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12980 del 12 novembre 1999
«Nella fase degli atti preliminari al dibattimento, l'art. 469 c.p.p. consente il proscioglimento anticipato soltanto nell'ipotesi di improcedibilità dell'azione penale o di estinzione del reato; la norma, facendo salva l'ipotesi di cui al secondo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 510 del 16 marzo 1998
«Il proscioglimento prima del dibattimento, previsto dall'art. 469 c.p.p., non può essere pronunciato per motivi di merito. (Nella specie, in applicazione di tale principio, la S.C. ha cassato la sentenza predibattimentale con la quale il tribunale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41 del 5 gennaio 1994
«L'art. 469 c.p.p., al pari dell'art. 421 del codice di rito abrogato, consente nella fase predibattimentale la sola pronuncia, sentite le parti, di sentenza di non doversi procedere per improcedibilità dell'azione o per estinzione del reato, e non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27821 del 11 luglio 2001
«È affetta da nullità assoluta ed insanabile la sentenza predibattimentale, pronunciata de plano in camera di consiglio, senza previo avviso al pubblico ministero, all'imputato ed al suo difensore, con la quale la corte d'appello, investita di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6138 del 26 maggio 1998
«Quando in primo grado vi sia stata condanna dell'imputato al risarcimento del danno a favore della costituita parte civile vi è l'impossibilità giuridica di definire il giudizio di appello con sentenza predibattimentale di estinzione del reato per...»