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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 30062 del 17 luglio 2003
«In tema di rogatoria internazionale all'estero, l'art. 3, par. 3 della Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959 non impone allo Stato richiesto una prescrizione a carattere cogente di trasmettere copie o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9573 del 3 luglio 1990
«Il delitto di ricettazione, nella fattispecie commissiva dell'intromissione, si perfeziona per il solo fatto che l'agente si intrometta, per fare acquistare, ricevere od occultare le cose di provenienza delittuosa, senza che sia necessario che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8432 del 28 luglio 1988
«Il momento perfezionativo del reato di ricettazione per intromissione coincide con il compimento della condotta posta in essere dall'agente per fare, acquistare o ricevere il danaro o le altre cose provenienti da delitto, senza che sia necessario...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12490 del 7 novembre 1986
«Commette il delitto di ricettazione nella forma dell'intromissione colui il quale segnali ai ladri l'eventuale probabile acquirente di cose che conosce essere di provenienza furtiva, essendo, a tal fine, irrilevante la mancanza di parte dello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11137 del 19 dicembre 1981
«Colui, che si adoperi solo per fare acquistare oggetti di provenienza delittuosa, senza ricavarne lucro, risponde del delitto di ricettazione in quanto il profitto previsto nell'art. 648 c.p. è riferibile non solo a sé ma ad altri. Infatti,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43046 del 21 novembre 2007
«In tema di delitto di ricettazione, la circostanza attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità è compatibile con la forma attenuata del delitto nel solo caso in cui la valutazione del danno patrimoniale sia rimasta estranea al giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35535 del 26 settembre 2007
«In tema di delitto di ricettazione, ai fini della sussistenza della circostanza attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità, non rileva solo il valore economico della cosa ricettata, ma anche il complesso dei danni patrimoniali...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 32832 del 13 agosto 2007
«La « particolare tenuità» che attenua il delitto di ricettazione, va desunta da una complessiva valutazione del fatto, il quale, avendo riguardo sia alle modalità dell'azione, sia alla personalità dell'imputato, sia al valore economico della «...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7224 del 8 giugno 1999
«L'art. 648 c.p., nel prevedere come reato l'acquisto o la ricezione di cose provenienti da «delitto», si pone, nel caso di carte di credito o di altri documenti assimilati, come norma speciale rispetto all'art. 12 del D.L. 3 maggio 1991, n. 143,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2667 del 15 maggio 1997
«In tema di ricettazione, la sussistenza dell'attenuante di cui all'art. 648 cpv. c.p. deve essere valutata con riguardo a tutte le componenti oggettive e soggettive del fatto, e cioè non solo con riguardo alla qualità della res provento da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7821 del 8 luglio 1992
«Ai fini dell'applicazione dell'attenuante speciale del delitto di ricettazione, di cui all'art. 648, comma secondo, c.p., («fatto di particolare tenuità») si deve tenere conto di tutti gli elementi del fatto e non soltanto del valore del bene,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10944 del 4 novembre 1991
«Nel delitto di ricettazione l'ipotesi attenuata dal fatto di particolare tenuità richiede anzitutto l'accertamento del valore economico della cosa ricettata (che deve essere particolarmente tenue sotto un profilo oggettivo) e non quello, di per sé...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3505 del 27 marzo 1991
«In tema di ricettazione non è applicabile la circostanza attenuante della particolare tenuità del fatto quando oggetto del delitto sia un'arma. Tale attenuante richiede l'accertamento — oltre che del valore economico della cosa ricettata (che deve...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7019 del 13 febbraio 2014
«Il reato di indebita utilizzazione di carta di credito, già previsto dall’art. 12, prima parte, del D.L. n. 143/1991, conv. con modif. in legge n. 197/1991, ed ora dall’art. 55, comma 9, prima parte, del D.L.vo n. 231/2007, concorre con quello di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 22120 del 23 maggio 2013
«Integra il delitto di ricettazione e non la contravvenzione di acquisto di cose di sospetta provenienza la condotta di colui che riceva o acquisti un modulo di assegno bancario in bianco, trattandosi di documento per sua natura e destinazione nel...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 27158 del 14 luglio 2010
«Il delitto di ricettazione e quello di commercio di opere d'arte contraffatte (artt. 127, comma primo, lett. b), e 2 D.L.vo n. 490 del 1999) possono concorrere, atteso che le fattispecie incriminatrici descrivono condotte diverse sotto il profilo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8332 del 24 febbraio 2009
«La ricezione di "eurocheques" provenienti da delitto integra il reato di ricettazione e non quello di illecita acquisizione di carte di credito o di pagamento (art. 12 D.L. n. 143 del 1991, conv. in L. n. 197 del 1991), perché l'"eurocheque" non è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 22693 del 5 giugno 2008
«In tema di ricettazione, l'affermazione di responsabilità per l'acquisto o la ricezione di beni con marchi contraffatti o alterati non richiede che sia provata l'avvenuta registrazione dei marchi, condizione essenziale per affermare l'esistenza...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3087 del 25 gennaio 2006
«Il reato di commercio di sostanze dopanti attraverso canali diversi da farmacie e dispensari autorizzati (art. 9, comma settimo, L. 14 dicembre 2000 n. 376) può concorrere con il reato di ricettazione (art. 648 c.p.), in considerazione della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47171 del 23 dicembre 2005
«Nell'ipotesi di occultamento di un oggetto costituente provento di reato la distinzione tra delitto di favoreggiamento e delitto di ricettazione, è individuabile nel dolo specifico richiesto per il secondo e non per il primo reato.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23427 del 7 giugno 2001
«Il delitto di ricettazione (art. 648 c.p.) e quello di commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.) possono concorrere, atteso che le fattispecie incriminatrici descrivono condotte diverse sotto il profilo strutturale e cronologico, tra...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28686 del 21 luglio 2010
«La causa di non punibilità prevista dall'art. 649 c.p. non si applica all'estorsione commessa con violenza verso i congiunti indicati in tale disposizione neanche se il delitto sia stato solo tentato.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8384 del 30 luglio 1991
«Allorquando la non punibilità o la punibilità «a querela» (art. 649 c.p.) del reato presupposto si riferisce alla particolare qualità (coniuge, ascendente, discendente, affine, fratello, sorella...) della persona offesa, sussiste ugualmente il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13268 del 25 novembre 1986
«La violenza alle persone, che rende procedibili di ufficio i reati previsti nel titolo XIII del libro secondo del codice penale, se commessi in danno delle persone indicate nel secondo comma dell'art. 649 c.p., deve essere contestuale alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25045 del 1 luglio 2002
«In tema di molestia o disturbo alle persone, la norma dell'art. 660 c.p. mira a prevenire il turbamento della pubblica tranquillità attuato mediante l'offesa alla quiete privata, e la relativa contravvenzione è procedibile d'ufficio. Ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11208 del 9 novembre 1994
«Con la disposizione prevista dall'art. 660 c.p. il legislatore, attraverso la previsione di un fatto recante molestia alla quiete di un privato, ha inteso tutelare la tranquillità pubblica per l'incidenza che il suo turbamento ha sull'ordine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21158 del 29 maggio 2007
«Un'unica condotta è in grado di integrare sia il reato di molestia o disturbo alle persone, che il delitto di ingiuria, perché tra le due previsioni non sussiste alcun rapporto di specialità, attesa la diversità dei beni giuridici tutelati dalle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11376 del 25 novembre 1992
«Il sistematico impiego di minori nell'attività di accattonaggio, che li sottrae all'istruzione ed all'educazione, avviandoli all'ozio, col pericolo di poter diventare viziosi o addirittura delinquenti, si inquadra nella contravvenzione prevista...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5430 del 9 maggio 1992
«La contravvenzione di cui all'art. 676 c.p., a differenza del delitto previsto dall'art. 449 c.p. in relazione al precedente art. 434, ha natura di reato proprio del progettista e del costruttore.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8190 del 11 agosto 1986
«La fabbricazione, la cessione o la detenzione di materiale pirotecnico (fuochi di artificio e giocattoli pirici) integra la contravvenzione di cui all'art. 678 c.p. e non già il delitto di cui agli artt. 1-2 della L. n. 895 del 1967, in quanto le...»