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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 239 del 14 aprile 1999
«Con riguardo al contratto preliminare di compravendita, in caso di fallimento del promittente-venditore, la scelta del curatore tra l'esecuzione e lo scioglimento del contratto è espressione di un potere discrezionale del curatore ed avviene...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9441 del 6 novembre 1996
«L'art. 479 c.p.p. (questioni civili o amministrative) rimette alla piena discrezionalità del giudice penale la decisione in ordine alla possibilità di disporre la sospensione del dibattimento fino a che la risoluzione della controversia civile,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 666 del 19 gennaio 2000
«Poiché l'esercizio dell'azione civile nel processo penale è regolato, per quanto espressamente non derogato, dai principi che disciplinano il processo civile, la perdita della capacità di una parte di stare in giudizio, per avere effetto, deve...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4448 del 20 marzo 2012
«In tema di azioni possessorie, agli effetti dell'art. 1169 c.c., secondo cui la reintegrazione si può domandare anche contro chi è nel possesso in virtù di un acquisto a titolo particolare, fatto con la conoscenza dell'avvenuto spoglio, la nozione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3020 del 8 febbraio 2008
«Ai fini dell'esercizio dell'azione di annullamento del contratto concluso dal rappresentante legale in conflitto d'interessi con la società, non opera il termine di decadenza dell'art. 2377 c.c. attinente all'impugnativa, da proporre contro la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13282 del 26 luglio 2012
«Nella verifica del passivo fallimentare, l'accertamento dell'anteriorità della data della scrittura privata che documenta la pretesa creditoria è soggetto alle regole dell'art. 2704, primo comma, c.c., essendo il curatore terzo rispetto ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 321 del 9 gennaio 2013
«Nel caso in cui il curatore fallimentare agisca quale avente causa dell'imprenditore fallito esercitando un diritto rinvenuto nel suo patrimonio, non vi è ostacolo all'applicazione dell'art. 2709 c.c., - secondo cui i libri e le scritture...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11017 del 9 maggio 2013
«L'art. 2710 cod. civ., che attribuisce efficacia probatoria tra imprenditori, per i rapporti inerenti all'esercizio dell'impresa, ai libri regolarmente tenuti, individua l'ambito operativo della sua speciale disciplina nel riferimento,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5929 del 16 febbraio 1999
«La società “di comodo” in quanto costituisca lo strumento attraverso il quale il fallito continui a svolgere la propria attività imprenditoriale, non può in sé e per sé costituire oggetto di sequestro preventivo attesochè nulla vieta che il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7583 del 11 giugno 1999
«In tema di bancarotta fraudolenta, concorrono alla consumazione del delitto tutti coloro che abbiano, con la loro attività, apportato un concreto contributo causale alla produzione del dissesto dell'azienda; pertanto, pur rappresentando la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13057 del 9 settembre 2002
«La domanda riconvenzionale volta al riconoscimento di un credito nei confronti del fallito e proposta nell'ambito di un giudizio promosso dal Fallimento per l'esercizio dell'azione revocatoria fallimentare, non solo non comporta il trasferimento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36865 del 12 ottobre 2001
«In tema di bancarotta, poiché anche i diritti di credito rientrano nel patrimonio del fallito, costituisce distrazione qualsiasi condotta diretta a destinare attività fallimentari a scopi diversi dalla garanzia dei creditori; ne consegue che il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37298 del 19 ottobre 2010
«Non sussiste il concorso formale dei reati di bancarotta fraudolenta ed appropriazione indebita (nella specie con riferimento a beni oggetto di locazione finanziaria), quando oltre ad esservi perfetta identità della cosa su cui si sono concentrate...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3269 del 9 aprile 1996
«È configurabile un conflitto positivo di competenza nel caso di pendenza, davanti a due distinti tribunali, di procedure concorsuali di tipo diverso, come quella fallimentare e quella di concordato preventivo, e di conseguenza - stante l'interesse...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 6166 del 27 aprile 2002
«Nel sistema processuale delineato dalla legge fallimentare e dal codice di procedura civile, avverso la sentenza dichiarativa di fallimento possono proporre istanza per regolamento di competenza, oltre che il fallito, anche gli altri interessati...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15369 del 22 luglio 2005
«La eccezionale legittimazione processuale suppletiva del fallito sussiste nel caso di inerzia dell'amministrazione fallimentare; ne consegue che tale legittimazione è ammissibile solo quando l'inerzia sia stata determinata da un totale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3841 del 17 aprile 1999
«In relazione al fallimento dell'agente di cambio (espressamente previsto dall'art. 4 L. fall.), non si pone alcun problema di incompatibilità tra la disciplina del R.D.L. n. 815 del 1932 (che, all'art. 9, istituisce un fondo comune di garanzia a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 115 del 13 marzo 2001
«Lo stato d'insolvenza dell'imprenditore commerciale, quale presupposto per la dichiarazione di fallimento, si realizza in presenza di una situazione d'impotenza, strutturale e non soltanto transitoria, a soddisfare regolarmente e con mezzi normali...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 924 del 7 febbraio 1985
«Il procedimento prefallimentare, che si apre con la richiesta di fallimento del debitore proposta a norma dell'art. 6 del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, pur se soggetto al rito camerale, e presentante peculiari caratteristiche rispetto al processo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11079 del 11 giugno 2004
«I poteri d'ufficio di cui è dotato il tribunale quanto alla dichiarazione di fallimento persistono anche nel giudizio di opposizione, e l'officiosità del processo non è limitata allo svolgimento del giudizio di primo grado, ma prosegue nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11097 del 11 giugno 2004
«Il carattere costitutivo della sentenza di revoca di pagamenti, ai sensi dell'art. 67 legge fall., comporta che soltanto la sentenza stessa produce — dalla data del passaggio in giudicato — l'effetto caducatorio dell'atto giuridico impugnato e che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15677 del 8 novembre 2002
«La competenza territoriale per la declaratoria di fallimento di una società di persone si determina sulla base della sede dell'impresa, anche in caso di cessazione dell'attività mentre è privo di rilievo il luogo di residenza del socio, in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3796 del 14 giugno 1980
«Qualora, nel corso del giudizio di opposizione avverso la dichiarazione di fallimento, il fallito chieda l'estensione della procedura concorsuale ad una società con sede nella Repubblica francese, tale domanda, da intendersi come istanza per...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 879 del 6 febbraio 1984
«La disciplina fissata dalla Convenzione italo — francese del 3 giugno 1930 sulla esecuzione delle sentenze civili e commerciali, resa esecutiva in Italia con legge 7 gennaio 1932 n. 45, e tuttora in vigore in materia fallimentare, ed, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3301 del 20 aprile 1990
«In materia di dichiarazione di fallimento l'omissione da parte dell'imprenditore che chieda il proprio fallimento del deposito delle scritture contabili, del bilancio e del conto dei profitti e delle perdite ai sensi dell'art. 14, R.D. 16 marzo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4466 del 26 marzo 2003
«La sentenza dichiarativa del fallimento, in quanto provvisoriamente esecutiva ai sensi dell'art. 16, terzo comma, della legge fall., determina - anche in pendenza del relativo giudizio di opposizione in cui si contesti la sussistenza dei requisiti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7937 del 6 agosto 1990
«La sentenza dichiarativa del fallimento, la quale è provvisoriamente esecutiva ed implica che il fallito venga iscritto nell'apposito registro di cui all'art. 50 del R.D. 16 marzo 1942 n. 267, comporta immediatamente la cosiddetta incapacità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21681 del 4 dicembre 2012
«Secondo l'ampia dizione dell'art. 18 legge fall., è legittimato ad impugnare la dichiarazione di fallimento "qualunque interessato" e, perciò, ogni soggetto che ne abbia ricevuto o possa riceverne un pregiudizio specifico, di qualsiasi natura,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20836 del 7 ottobre 2010
«Il reclamo avverso la sentenza dichiarativa di fallimento, disciplinato dall'art. 18 legge fall. - nel testo, "ratione temporis" vigente, riformato dalla legge n. 169 del 2007 - deve essere coordinato con la precedente fase, di natura contenziosa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26108 del 30 ottobre 2008
«In tema di fallimento dichiarato in esito alla risoluzione del concordato preventivo con cessione dei beni a carico di società di persone, con estensione ex art. 147 legge fall. ai soci illimitatamente responsabili, nel giudizio di opposizione...»