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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5371 del 4 febbraio 2003
«In tema di sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari, laddove la relativa richiesta riguardi un “campo nomadi”, il giudice deve valutare in concreto la idoneità di tale contesto abitativo ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1472 del 12 febbraio 1992
«La misura degli «arresti domiciliari» è una forma di custodia cautelare e non può costituire modalità di esecuzione della pena detentiva inflitta. Invero, in sede di condanna gli arresti domiciliari si trasformano automaticamente da misura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 103 del 8 gennaio 2007
«La concessione dell'autorizzazione a recarsi al lavoro non si configura come un diritto del detenuto agli arresti domiciliari, tanto è vero che non sono consentite attività lavorative che snaturano il regime cautelare degli arresti domiciliari,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1556 del 16 gennaio 2006
«In tema di arresti domiciliari il giudice, nell'autorizzare l'allontanamento dal domicilio per attività lavorative, non può prescindere dalla valutazione della compatibilità di tali attività con le esigenze cautelari alla base della misura stessa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35338 del 9 settembre 2003
«In tema di misure cautelari personali, la concessione di autorizzazioni ad assentarsi dal domicilio per esigenza di vita o di lavoro non costituisce sostituzione o revoca della misura degli arresti domiciliari, bensì modalità di applicazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 123 del 8 gennaio 2003
«Ai fini dell'autorizzazione all'imputato ad assentarsi dal luogo degli arresti domiciliari per esigenze di lavoro determinate da assoluta indigenza, per la configurabilità di tale situazione deve farsi riferimento alle sue condizioni personali,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38860 del 30 ottobre 2001
«In tema di disciplina degli arresti domiciliari, l'autorizzazione ad assentarsi dal luogo degli arresti in caso di assoluta indigenza non può basarsi sulla semplice circostanza dell'avvenuta ammissione dell'imputato al gratuito patrocinio, e ciò...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4115 del 11 gennaio 2001
«In tema di arresti domiciliari, i criteri di particolare rigore che governano la concessione dell'autorizzazione ad allontanarsi dal domicilio per provvedere ad indispensabili esigenze di vita devono trovare applicazione anche nella valutazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3649 del 23 febbraio 2000
«Ai sensi dell'art. 284, comma 3, c.p.p., il giudice può autorizzare l'imputato sottoposto agli arresti domiciliari ad assentarsi per provvedere alle sue “indispensabili esigenze di vita”, quando questi non possa provvedere altrimenti, ovvero per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10256 del 27 agosto 1999
«Allorché il regime di arresti domiciliari preveda la possibilità di allontanarsi dal domicilio per soddisfare determinate esigenze, previo avviso all'autorità, risponde del reato di evasione il detenuto che si allontana dal luogo degli arresti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2530 del 21 luglio 1999
«In tema di disciplina degli arresti domiciliari, l'art. 284, terzo comma, c.p.p., che consente al giudice di autorizzare il sottoposto ad assentarsi dal luogo di arresto in caso di «assoluta indigenza», va riferito ai bisogni primari...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3558 del 1 febbraio 1999
«In tema di arresti domiciliari il giudice nell'autorizzare l'allontanamento domiciliare per attività lavorativa non può prescindere dalla valutazione della compatibilità di tale attività con le esigenze cautelari alla base della misura stessa....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 21 gennaio 1997
«I provvedimenti emessi ai sensi dell'art. 284, terzo comma, c.p.p., che regolano le modalità di attuazione degli arresti domiciliari relativamente alla facoltà dell'indagato di allontanarsi dal luogo di custodia, contribuiscono ad inasprire o ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4298 del 4 gennaio 1995
«Attesi gli elementi di specificità presentati, rispetto alla detenzione in carcere, dal regime di detenzione in ambiente domiciliare (tanto nel caso che si tratti di misura cautelare quanto in quello che si tratti di detenzione in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4418 del 25 gennaio 1995
«L'autorizzazione ad assentarsi dal luogo ove si scontano gli arresti domiciliari, prevista dall'art. 284, comma 3, c.p.p., non costituisce modifica temporanea della prescrizione tipica della suddetta misura ma si risolve in una modalità di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5556 del 11 maggio 2000
«Ai fini del computo dei termini di durata massima, la misura cautelare degli arresti domiciliari è compatibile con la espiazione di una pena, poiché in entrambe le situazioni la persona risulta privata della libertà di locomozione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6262 del 8 gennaio 1997
«Qualora per il prevenuto sottoposto a procedimento penale il termine di durata della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno scada prima della condanna, il periodo di tempo trascorso in custodia cautelare (in carcere o agli arresti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1536 del 25 agosto 1993
«Conseguentemente anche agli arresti domiciliari si applicano i termini previsti da detta norma e non quelli di cui al successivo art. 308 c.p.p., atteso che il quinto comma dell'art. 284 c.p.p. equipara gli arresti domiciliari alla custodia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1581 del 17 giugno 1996
«Il provvedimento col quale viene negata a persona sottoposta agli arresti domiciliari l'autorizzazione a recarsi all'estero per partecipare ad un procedimento a suo carico, attenendo non alla regolamentazione della misura, ma ad una autorizzazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3951 del 26 aprile 1993
«È inammissibile il ricorso per cassazione proposto avverso la misura degli arresti domiciliari disposta, in sostituzione della più gravosa custodia cautelare in carcere, con sentenza di applicazione della pena su richiesta, qualora la pena...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3595 del 5 novembre 1992
«In tema di misure cautelari, la concessione degli «arresti domiciliari», in pendenza di riesame nei confronti della ordinanza di custodia cautelare in carcere, non fa cessare l'interesse dell'indagato alla verifica della sussistenza dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3607 del 30 settembre 1996
«In tema di udienza camerale, la richiesta dell'indagato detenuto agli arresti domiciliari di poter raggiungere il tribunale libero e senza scorta non può essere considerata equipollente alla richiesta di essere personalmente sentito, la quale, per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4063 del 4 dicembre 1991
«Se, pertanto, è detenuto colui che si trova nello stato di custodia cautelare in carcere e se l'art. 284, quinto comma, c.p.p. considera, a tutti gli effetti, gli arresti domiciliari come custodia cautelare in carcere, ove si tenga conto che ai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 876 del 30 marzo 1992
«Il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, di cui all'art. 314 c.p.p., è riconoscibile anche a favore di chi abbia subito privazione della libertà in regime di arresti domiciliari, attesa l'espressa equiparazione contenuta nell'art. 284...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 22441 del 21 maggio 2003
«In tema di misure cautelari personali, l'applicazione degli arresti domiciliari presso un luogo di cura, di assistenza o di accoglienza, di cui all'art. 275, comma quarto ter, c.p.p., non comporta come conseguenza necessaria la disposizione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2822 del 26 agosto 1994
«...nti. La disposizione anzidetta non può quindi trovare applicazione quando si tratti invece di soggetti che, dopo la pronuncia della sentenza di primo grado, non irrevocabile, si trovino in regime di arresti domiciliari. Ne consegue che quando...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15741 del 3 aprile 2003
«In tema di arresti domiciliari, agli effetti dell'art. 385 c.p., per abitazione deve intendersi il luogo in cui la persona conduce la propria vita domestica e privata con esclusione di ogni altra appartenenza (aree condominiali, dipendenze,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5770 del 18 maggio 1995
«L'abitazione, dalla quale la persona sottoposta alla misura degli arresti domiciliari non deve allontanarsi, va intesa soltanto come il luogo in cui il soggetto conduce la propria vita domestica e privata, con esclusione di ogni altra appartenenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11395 del 10 novembre 1994
«Al condannato per il delitto di evasione dagli arresti domiciliari non possono essere applicate le sanzioni sostitutive della semidetenzione e della libertà controllata stante il divieto sancito dall'art. 60 della L. 24 novembre 1981, n. 689.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8245 del 30 agosto 1993
«Integra gli estremi del delitto di evasione il solo fatto che l'imputato agli arresti domiciliari esca dalla casa, nella quale si trovi ristretto - non importa per quanto tempo e con quale destinazione - perché la ratio dell'incriminazione...»