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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3506 del 14 dicembre 1999
«La presunzione di cui al terzo comma dell'art. 275 c.p.p., che impone l'applicazione della custodia in carcere quando sussistano gravi indizi in ordine a determinati reati e non risultano acquisiti elementi di esclusione delle esigenze cautelari,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6304 del 17 gennaio 1996
«...vi. Ne consegue che, in tal caso, ogni indagine circa la gravità e la compatibilità delle infermità, da cui il soggetto sia eventualmente affetto, con lo stato di detenzione, pur potendo essere utile, non ha valore decisivo. Quel che è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4955 del 29 dicembre 1994
«La presunzione di cui al comma 3 dell'art. 275 c.p.p., che impone l'applicazione della custodia in carcere, quando sussistono gravi indizi in ordine a determinati reati e non risultino acquisiti elementi che escludano l'esistenza di esigenze...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4427 del 6 agosto 1996
«Poiché la disposizione dell'art. 275, comma 2 bis, c.p.p., secondo la quale non può essere disposta la misura della custodia cautelare se il giudice ritiene che con la sentenza possa essere concessa la sospensione condizionale della pena, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4385 del 26 settembre 1995
«Poiché il comma 2 bis dell'art. 275 c.p.p. nella sua nuova formulazione, a seguito della L. 8 agosto 1995, n. 332, sancisce che la misura della custodia cautelare non può essere disposta ove con la sentenza possa essere concessa la sospensione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1919 del 2 ottobre 1995
«La misura cautelare perde immediatamente efficacia nel caso in cui venga emanata sentenza di proscioglimento o di non luogo a procedere ed una nuova misura coercitiva per gli stessi fatti può essere disposta solo in seguito ad una successiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2799 del 30 ottobre 1996
«È legittima l'applicazione della misura del divieto di espatrio a carico di un soggetto che si sia trasferito all'estero in epoca precedente all'inizio del procedimento a suo carico, qualora tale misura sia giustificata dall'esigenza di prevenire...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3649 del 23 febbraio 2000
«Dal testo normativo, dai lavori preparatori e dalla qualificazione dei presupposti autorizzativi in termini di “indispensabilità” e di “assolutezza”, emerge che la valutazione del giudice deve essere improntata a criteri di particolare rigore, di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5556 del 11 maggio 2000
«Ne consegue che gli effetti della misura cautelare decorrono dal giorno di notificazione della relativa ordinanza e non da quello, eventualmente successivo, in cui si estingue la pena in corso di esecuzione. (Fattispecie relativa a delitto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4063 del 4 dicembre 1991
«Se, pertanto, è detenuto colui che si trova nello stato di custodia cautelare in carcere e se l'art. 284, quinto comma, c.p.p. considera, a tutti gli effetti, gli arresti domiciliari come custodia cautelare in carcere, ove si tenga conto che ai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4123 del 9 agosto 1996
«Ai fini di cui all'art. 47, comma terzo, dell'ordinamento penitenziario, secondo il quale «l'affidamento in prova al servizio sociale può essere disposto senza procedere alla osservazione in istituto quando il condannato, dopo un periodo di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1923 del 21 ottobre 1993
«Nel caso in cui la richiesta di riesame sia stata proposta ai sensi dell'art. 309 c.p.p. da uno solo dei due difensori nominati dall'indagato e l'avviso della data dell'udienza sia stato notificato a lui e non anche all'altro difensore, non è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29653 del 16 luglio 2003
«Ai fini dell'osservanza del disposto di cui all'art. 292, comma 1, lett. b), c.p.p., secondo cui tra i requisiti dell'ordinanza applicativa di misura cautelare dev'esservi quello costituito dalla «descrizione sommaria del fatto con l'indicazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2378 del 22 agosto 1994
«Al fine di evitare duplicazione di giudizi, l'indagato ha l'onere di specificare le ragioni per le quali la misura cautelare deve essere revocata o modificata e di indicare la nuova situazione di fatto o di diritto che può giustificare la revoca o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1486 del 26 giugno 1995
«Ne consegue che nell'ipotesi in cui il provvedimento restrittivo sia stato emesso nei confronti di un soggetto successivamente alla richiesta di rinvio a giudizio dopo l'esercizio dell'azione penale, l'obbligo di cui sopra viene meno e la sua...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3123 del 9 novembre 1998
«Nel caso in cui il giudice per le indagini preliminari, delegato a norma dell'art. 294 comma 5, c.p.p., ad assumere l'interrogatorio di garanzia abbia proceduto all'incombente privo del fascicolo procedimentale, perché non trasmessogli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4426 del 21 ottobre 1998
«Nella nozione di qualità personali, cui fa riferimento l'art. 495, primo comma, c.p., rientrano gli attributi ed i modi di essere che servono ad integrare l'individualità di un soggetto, e cioè sia le qualità primarie, quali sono quelle...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 384 del 5 novembre 1996
«Analoga finalità di garanzia è sottesa al provvedimento, che parimenti può adottare il pubblico ministero, di liberazione dell'arrestato ex art. 121 disp. att. c.p.p. nell'ipotesi in cui egli ritenga di non dover chiedere l'applicazione delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7277 del 8 giugno 1999
«La disposizione di cui all'art. 294, sesto comma, c.p.p., secondo la quale, a seguito della modifica apportata dall'art. 11 della legge n. 332 del 1995, l'interrogatorio della modifica apportata dall'art. 11 della legge n. 332 del 1995,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3113 del 28 settembre 1998
«Dovendosi attribuire efficacia invalidante, e perciò retroattiva, alle pronunzie del giudice delle leggi, ai fini dell'applicazione della sentenza della Corte costituzionale 3 aprile 1977 n. 77 — che ha dichiarato la parziale illegittimità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3899 del 8 luglio 1998
«Ed invero, malgrado la successiva dichiarazione di incostituzionalità di una norma riguardante il momento immediatamente successivo alle indagini preliminari, ma precedente alla fase dibattimentale, che rende a posteriori illegittima e, quindi,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4828 del 21 gennaio 1998
«La sentenza della Corte costituzionale n. 77 del 3 aprile 1997, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 294, comma primo, c.p.p. (nella parte in cui non prevede l'interrogatorio della persona in stato di custodia cautelare in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24811 del 19 giugno 2001
«Nel caso in cui il giudice per le indagini preliminari, delegato ad assumere l'interrogatorio di garanzia ai sensi dell'art. 294, comma 5 c.p.p., abbia proceduto in assenza del fascicolo processuale, perché non trasmessogli, non sussista alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1145 del 11 maggio 1993
«Affinché le condanne per fatti posteriori a quelli cui si riferisce l'istanza di riabilitazione possano essere ritenute preclusive di quest'ultima, è necessario che il giudice conduca una penetrante indagine sui fatti posti a base di tali...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2978 del 20 agosto 1992
«Alla stregua del principio sulla tassatività e tipicità dei mezzi di impugnazione stabilito dall'art. 568, comma primo, c.p.p. si devono ritenere non impugnabili tutti quei provvedimenti per i quali non è previsto uno specifico gravame: e tale è,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 283 del 6 aprile 2000
«Dall'interpretazione dell'art. 296 c.p.p. si ricavano due distinti profili della disciplina della latitanza: uno sostanziale, afferente alla qualità del latitante, connessa alla consapevole sottrazione ad una delle misure previste nel primo comma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4941 del 18 dicembre 1997
«La compatibilità è determinata dalla natura della misura cautelare e deve perciò ritenersi che la misura degli arresti domiciliari sia compatibile con l'espiazione della pena, infatti sia l'esecuzione di un ordine di carcerazione che il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3268 del 15 giugno 1999
«L'art. 390, comma 1, c.p.p., che prevede per la convalida dell'arresto o del fermo la competenza del giudice per le indagini preliminari del luogo dove l'arresto o il fermo è stato eseguito e l'art. 391, comma 5, stesso codice, che prevede la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2136 del 11 giugno 1999
«In tema di misure cautelari coercitive, il divieto di «contestazione a catena» di cui al terzo comma dell'art. 297 c.p.p. (che, in caso di reati connessi, stabilisce la retrodatazione del termine iniziale della custodia cautelare, commisurata alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 354 del 22 gennaio 1998
«Qualora, dovendosi operare una riduzione di pena detentiva per effetto di attenuanti o diminuenti, il risultato ottenuto comprenda una frazione di giorno, detto risultato, avuto riguardo tanto al disposto di cui all'art. 297, comma 1, c.p.p....»