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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4473 del 15 maggio 1997
«Attesa quindi l'identità di ratio, sono sicuramente applicabili alla testimonianza indiretta anche le regole e i principi stabiliti in tema di chiamata in correità dall'art. 192, terzo comma, c.p.p. (La corte ha affermato il principio con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4703 del 20 maggio 1997
«Pertanto è configurabile il reato di cui all'art. 727 citato quando nell'esercizio della caccia siano utilizzate allodole imbracate e legate con una cordicella, alla quale venga impresso uno strattone, che le faccia sollevare in volo e, poi,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5007 del 13 novembre 1997
«Ed invero, in questa sede quel che conta è solo la valutazione della condotta del condannato al fine di stabilire se lo stesso — prescindendo dall'accertamento giudiziale della sua responsabilità — sia meritevole dei benefici penitenziari...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5164 del 3 giugno 1997
«...il quale, al fine di far assistere il minore agli atti sessuali compiuti sulle persone di altri minori, non aveva mancato di mostrargli riviste e fotografie pornografiche, sollecitando in tal guisa l'attenzione e la presenza dello stesso).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7170 del 22 luglio 1997
«Pertanto, non è richiesta una qualche forma diretta od indiretta di opera per la destinazione al consumo umano, ma è sufficiente la potenziale attingibilità ed utilizzabilità. (La S.C., nel rigettare il ricorso dell'imputato, ha ritenuto che le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7881 del 9 agosto 1997
«In tema di concorso di persone nel reato, l'attenuante della minima importanza nella preparazione o nella esecuzione del reato prevista dall'art. 114 c.p., ricorre solo nella ipotesi in cui la condotta del correo abbia inciso sul risultato finale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 424 del 5 marzo 1998
«A tale definizione del concetto di udienza, del resto, si perviene anche in virtù dell'argomento testuale, specifico, dell'art. 477, comma primo, c.p.p., che espressamente prevede, per il dibattimento che non è assolutamente possibile esaurire in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2163 del 20 febbraio 1998
«Il delitto di falso ideologico in atto pubblico commesso dal privato è ravvisabile quando la attestazione non veritiera del privato sia destinata ad essere riportata nell'atto pubblico e cioè a costituirne l'oggetto, e non già quando la formazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2680 del 6 giugno 1998
«Ai fini dell'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, l'irrogazione di una pena detentiva di notevole entità non è, di per sé sola, sufficiente a integrare il concreto pericolo di fuga della persona che ne è destinataria, dal...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 2842 del 13 luglio 1998
«L'assorbimento della contravvenzione di cui all'art. 707 c.p. nel furto si verifica qualora il possesso ingiustificato degli strumenti indicati dall'art. 707 risulti strettamente collegato all'uso degli stessi fatto dall'agente per la commissione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3083 del 16 luglio 1998
«Allorché la fase procedimentale in cui si deve procedere all'interrogatorio di garanzia dell'imputato si sia esaurita prima dell'entrata in vigore della nuova disposizione dell'art. 294, comma primo, c.p.p., come modificata dalla sentenza n. 77...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3145 del 12 marzo 1998
«La sentenza pronunciata a seguito del dibattimento di primo grado — celebrato con il rito ordinario — con la quale il giudice, ritenendo che il processo potesse essere deciso allo stato degli atti, abbia applicato la diminuente per il rito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4521 del 16 aprile 1998
«Consegue che la pronuncia di illegittimità costituzionale di una norma sulla incompatibilità intervenuta successivamente alla risoluzione della questione stessa non può essere invocata con effetto ex tunc in quanto la sua retroattività non si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6392 del 19 febbraio 1998
«Il tentativo di incendio è configurabile solo nel caso previsto dal primo comma dell'art. 423 c.p., e non nel caso di incendio di cosa propria, nel quale l'esclusione del tentativo è giustificata dalla circostanza che, diversamente, si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9758 del 14 settembre 1998
«Tuttavia, neppure è sufficiente che il comportamento produca esclusivamente la lesione dell'interesse concernente il normale funzionamento della giustizia, richiedendo anche la legge, ai fini della consumazione del reato, che sia arrecato un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11774 del 13 novembre 1998
«Il delitto di tentata frode comunitaria e quello di falso ideologico commesso da soggetto privato in atto pubblico concorrono per la diversità del bene giuridico offeso. Il primo mira a tutelare il patrimonio del Fondo europeo dalle depauperazioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 311 del 22 marzo 1999
«In tema di riparazione per la ingiusta detenzione, l'art. 314 comma 2 c.p.p., riconosce il relativo diritto al condannato che, nel corso del processo, sia stato sottoposto a custodia cautelare, solo quando risulti accertato che il provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 855 del 7 aprile 1999
«Non rileva, quindi, l'asserito «insolito attivismo» nella rapida fissazione della trattazione di un processo, specialmente se la celerità non abbia influito sulla assegnazione a giudice tabellarmente previsto e sia stata motivata dalla prossimità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1739 del 18 maggio 1999
«In tema di esecuzione, posto che l'art. 657 comma 4 c.p.p. consente la fungibilità della custodia cautelare sofferta sine titulo con la pena da espiare per altro reato separatamente giudicato, solo a condizione che quest'ultimo sia stato commesso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2402 del 21 luglio 1999
«...precedente e a quella successiva. Ne consegue che, l'esigenza cautelare in parola ricorre e deve essere tutelata ogni qualvolta si profili il pericolo, di qualsiasi intensità esso sia purché concreto, di reiterazione della condotta criminosa.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2485 del 25 febbraio 1999
«L'omesso avviso di deposito della sentenza di primo grado non inficia la validità del giudizio di appello allorché l'impugnazione sia stata ritualmente proposta da tutti gli imputati e risulti, pertanto, dimostrata l'avvenuta piena conoscenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3058 del 4 maggio 1999
«L'ufficio destinatario della raccomandata con ricevuta di ritorno con la quale può essere proposta la richiesta di riesame ai sensi degli artt. 309, comma 4, seconda parte e 583 c.p.p., è quello individuato dalle norme che disciplinano gli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4470 del 23 settembre 1999
«Agli effetti della deroga al principio di retrodatazione dei termini di custodia cautelare stabilita dall'art. 297, comma 3, ultimo periodo, c.p.p., nel caso di più ordinanze custodiali emesse per fatti connessi, l'esistenza del «fatto» deve...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4650 del 14 aprile 1999
«L'appello incidentale deve essere limitato ai capi ed ai punti dell'appello principale; detto principio pur non espressamente affermato in una specifica norma si desume dal sistema processuale nel suo complesso nonché da alcune disposizioni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5101 del 21 aprile 1999
«In tema di giudizio pretorile, la data del decreto di citazione va individuata in quella nella quale l'atto si è perfezionato con la sottoscrizione del P.M. e dell'ausiliario che lo assiste; in tale data, pertanto, e non in quella della notifica,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5340 del 29 novembre 1999
«Il gip distrettuale, competente, a norma dell'art. 328, comma 1 bis, c.p.p., in quanto procede per taluno dei reati indicati nell'art. 51, comma 3 bis, stesso codice, ed altri reati attratti per connessione nella sua competenza specifica,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5544 del 3 maggio 1999
«Ma, poiché la sentenza dichiarativa di fallimento non fa stato nel processo penale, tale accertamento è insufficiente ad integrare la prova della qualità di imprenditore, e cioè di soggetto attivo del reato, della persona dichiarata fallita, se...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5626 del 29 novembre 1999
«...dal P.M. avverso la decisione con la quale il tribunale del riesame aveva respinto l'appello proposto dallo stesso P.M. contro il rigetto della richiesta di sequestro preventivo di quattro conduttori di corrente elettrica ad alta tensione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5830 del 4 marzo 1999
«Poiché a norma dell'art. 3, comma quarto, c.p.p., è riconosciuta efficacia di giudicato nel procedimento penale e, per il rinvio contenuto nell'art. 4 della legge n. 1423 del 1956, anche nel procedimento di prevenzione, alle sentenze irrevocabili...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8118 del 22 giugno 1999
«Pertanto, in caso di assoluzione dell'imputato di diffamazione, autore di un articolo, perché il fatto non costituisce reato, allorché il direttore sia imputato solo dell'omesso controllo del suo tenore, non può ritenersi sussistente, ancorché ai...»