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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2959 del 27 febbraio 2012
«Nella notificazione nei confronti di destinatario irreperibile, ai sensi dell'art. 140 c.p.c., non occorre che dall'avviso di ricevimento della raccomandata informativa del deposito dell'atto presso l'ufficio comunale, che va allegato all'atto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 17013 del 12 novembre 2003
«Agli effetti della norma di cui al secondo comma dell'art. 157 c.p.c. — applicabile, in difetto di norme speciali, anche al procedimento disciplinare nei confronti degli avvocati —, affinché sorga, per la parte che vi abbia interesse, l'onere di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 157 del 17 marzo 1993
«Ne consegue che, ai sensi dell'art. 220, comma quarto, del suddetto codice nei procedimenti in corso relativi a siffatte condotte realizzatesi anteriormente alla sua entrata in vigore, gli atti vanno rimessi al comando che ha comunicato la notizia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19533 del 29 settembre 2004
«Il «concorso dei creditori» che con il fallimento, a norma dell'art. 52 legge fall., si apre sul patrimonio del fallito non comprende i crediti sorti dopo l'apertura della procedura, ancorché riferiti a precedenti comportamenti del fallito: per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2754 del 25 febbraio 2002
«A tale principio si ricollega l'art. 55 L. fall. (esplicitamente richiamato dall'art. 169 L. fall. in tema di concordato preventivo), il quale, disponendo che i crediti sono conteggiati, agli effetti del concorso, per l'importo esistente alla data...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11183 del 26 agosto 2000
«Le ordinanze emesse nel corso del giudizio oltre che revocabili e modificabili, anche implicitamente, hanno efficacia del tutto provvisoria e non comportano alcun effetto preclusivo, con la conseguenza che il giudice del merito, pur in presenza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8797 del 20 agosto 1993
«La domanda, formulata in corso di causa (e nell'udienza di precisazione delle conclusioni), di pagamento di una somma pari al costo necessario per riparare il danno, costituisce una mera modificazione (emendatio), e non mutamento (mutatio), della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 897 del 2 febbraio 1996
«La domanda di condanna specifica al risarcimento del danno può essere limitata, successivamente, in corso di giudizio alla richiesta di condanna generica e di rinvio della liquidazione in separato giudizio quando sussista il consenso espresso o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9090 del 5 luglio 2001
«In tema di risarcimento del danno derivante da fatto illecito, non è legittimamente estensibile alla richiesta di liquidazione del danno biologico il principio secondo cui ricorre la fattispecie processuale della mera emendatio libelli (e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16819 del 10 novembre 2003
«Non costituisce domanda nuova, e deve ritenersi ammessa nel corso di tutto il giudizio di primo grado e finché non si precisano le conclusioni, la modificazione quantitativa del risarcimento del danno in origine richiesto, intesa non solo come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 85 del 8 gennaio 1999
«La formulazione, in via originariamente alternativa, di una domanda di risarcimento danni e di una richiesta di condanna generica limitata all'an debeatur (con riserva di ulteriore giudizio per la determinazione del quantum), esclude la necessità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 81 del 10 gennaio 2012
«Ne consegue che, ove le parti abbiano optato per la trattazione scritta ai sensi dell'art. 183, quinto comma, c.p.c., ottenendo dal giudice la concessione dei relativi termini con l'ordinanza che fissa l'udienza per i provvedimenti di cui all'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24278 del 22 novembre 2007
«In tema di provvedimenti del giudice, con riferimento alla riserva di pronuncia di cui all'art. 186 c.p.c. (nella specie nel corso del procedimento di esecuzione forzata), non costituisce un vincolo all'ambito della decisione da assumersi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1443 del 16 marzo 1981
«Poiché l'interrogatorio non formale è un mezzo diretto esclusivamente a chiarire e precisare i fatti di causa, le risposte date dalla parte nel corso di esso non hanno valore di confessione, bensì costituiscono elementi sussidiari di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11436 del 1 agosto 2002
«L'esercizio del potere di disporre la rinnovazione dell'esame dei testimoni previsto dall'art. 257 c.p.c., esercitabile anche nel corso del giudizio di appello in virtù del richiamo contenuto nell'art. 359 dello stesso codice, involge un giudizio...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2386 del 10 ottobre 1967
«Esse non vanno confuse con le riproduzioni e gli esperimenti disposti dal giudice istruttore, a norma dell'art. 261 del codice di procedura civile, che sono prove che si formano nel corso dello stesso processo e vanno assunte con le forme e le...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3690 del 9 marzo 2012
«L'istituto della riunione di procedimenti relativi a cause connesse, previsto dall'art. 274 c.p.c., operante anche in sede di legittimità, è inapplicabile non solo nel caso di giudizi pendenti in gradi diversi, ma anche quando i due procedimenti,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3493 del 27 marzo 1991
«In tema di omicidio volontario, l'immediata e spontanea opera di soccorso della vittima da parte dell'agente non è di per sé incompatibile con l'intenzione di uccidere. Tale incompatibilità nella comune esperienza non esiste affatto quando...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24002 del 16 novembre 2011
«La riunione dei procedimenti relativi alla stessa causa può essere disposta d'ufficio anche nel corso del giudizio di legittimità, atteso che essa risponde alle stesse esigenze di ordine pubblico processuale (inammissibilità di duplicità di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 240 del 9 gennaio 2001
«Il primo comma dell'art. 1227 c.c. concerne il concorso colposo del danneggiato nella produzione dell'evento che configura l'inadempimento, quindi la sua cooperazione attiva, mentre nel secondo comma il danno è eziologicamente imputabile al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 303 del 16 gennaio 1996
«Ne consegue l'inammissibilità per difetto di interesse, del ricorso per cassazione con il quale si censuri, per violazione dell'art. 1382 c.c., la decisione di merito che, senza tener conto della clausola anzidetta, abbia accolto la domanda...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4060 del 25 febbraio 2005
«La sospensione della provvisoria esecuzione della sentenza di primo grado che il giudice d'appello, ai sensi dell'art. 283 c.p.c., nel testo novellato dalla legge n. 353 del 1990 può disporre in presenza di «gravi motivi» è rimessa ad una...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 3827 del 15 febbraio 2013
«In tema di correzione di errore materiale, quando sia trascorso oltre un anno dal deposito dell'ordinanza di cui si chiede la correzione, il ricorso deve essere notificato non al difensore, ma alla parte personalmente, in quanto l'art. 288, terzo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7321 del 27 giugno 1995
«In tema di concorso di persone nel reato, solo l'evento atipico - cioè il fatto eccezionale e del tutto imprevedibile, non una prospettazione meramente soggettiva di non passaggio al reato più grave - può escludere la responsabilità a titolo di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8388 del 27 maggio 2003
«Pertanto, qualora detto passaggio in giudicato sia conseguenza di una pronuncia della Corte di cassazione, il termine decorre dalla data in cui le parti hanno conoscenza di tale pronuncia, senza che il termine stesso sia sospeso dalla pendenza del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24271 del 28 ottobre 2013
«Ne consegue che, nel processo del lavoro, se l'evento interviene dopo il deposito in cancelleria del ricorso in appello, ma antecedentemente al decreto di fissazione dell'udienza di discussione ex art. 435 c.p.c., e sebbene si tratti di una fase...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8720 del 2 settembre 1998
«La morte come la radiazione o la sospensione dell'unico difensore a mezzo del quale la parte è costituita nel giudizio di merito (intervenuta, nella specie, tra l'udienza di precisazione delle conclusioni e quella di discussione) determina...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27162 del 20 giugno 2013
«È inammissibile il ricorso per cassazione in calce al quale risulti apposto un semplice segno di croce, privo della annotazione di un pubblico ufficiale che attesti l'identità del presentatore e la sua impossibilità a sottoscriverlo. (La Suprema...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2888 del 27 marzo 1997
«Poiché nel processo penale l'obbligo della rifusione delle spese giudiziali sostenute dalla parte civile è collegato alla soccombenza, la quale, nel giudizio di impugnazione, deve essere valutata con riferimento al gravame, nell'ipotesi di ricorso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23264 del 27 ottobre 2006
«...abbia omesso di dar corso alla sua richiesta, non sussistendo a suo carico alcun obbligo di verificare l'adempimento dei doveri incombenti su altro ufficio, dalla violazione dei quali discende la eventuale responsabilità di quest'ultimo.»