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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8177 del 6 ottobre 1994
«Nell'ipotesi di lesioni personali seguite, dopo apprezzabile lasso di tempo, dalla morte ad esse conseguente, debbono essere distinti i danni subiti dal soggetto passivo delle lesioni, cui compete il diritto al risarcimento del danno iure proprio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1335 del 20 gennaio 2009
«Il debito avente ad oggetto il risarcimento del danno da inadempimento di obbligazioni contrattuali diverse da quelle pecuniarie ha natura di debito di valore, in quanto tiene luogo della materiale utilità che il creditore avrebbe percepito se...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7079 del 28 luglio 1994
«Il principio secondo cui l'obbligazione risarcitoria configura debito di valore — con la conseguenza che il giudice deve tener conto, anche di ufficio, della svalutazione monetaria verificatasi fino alla data della relativa decisione, in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2480 del 10 marzo 1987
«In sede di legittimità non può essere proposta richiesta di ulteriore rivalutazione della somma liquidata a titolo di risarcimento del danno in appello, in quanto la svalutazione monetaria incide sino alla data della liquidazione del danno e la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 367 del 20 gennaio 1986
«Il riconoscimento da parte del debitore della propria obbligazione di risarcimento del danno derivante da responsabilità contrattuale, precontrattuale o da atto illecito, non determina la trasformazione del corrispondente debito di valore in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5337 del 9 agosto 1983
«L'obbligo del risarcimento del danno, sia contrattuale che extracontrattuale, tendendo alla reintegrazione del patrimonio del danneggiato, ha natura di debito non di valuta, ma di valore, sicché il giudice, nella relativa quantificazione, deve...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22347 del 24 ottobre 2007
«Nei debiti di valore i cosiddetti interessi compensativi costituiscono una mera modalità liquidatoria del danno causato dal ritardato pagamento dell'equivalente monetario attuale della somma dovuta all'epoca dell'evento lesivo. Tale danno sussiste...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8520 del 5 aprile 2007
«Il risarcimento del danno da fatto illecito costituisce debito di valore e, in caso di ritardato pagamento di esso, gli interessi non costituiscono un autonomo diritto del creditore, ma svolgono una funzione compensativa tendente a reintegrare il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1215 del 23 gennaio 2006
«In caso di lesioni personali con postumi invalidanti permanenti, ove il danno patrimoniale futuro (costituisca esso danno emergente, come per le spese mediche non ancora sostenute, ovvero lucro cessante da perdita o riduzione della capacità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15823 del 28 luglio 2005
«Nell'obbligazione risarcitoria (che costituisce debito di valore in quanto diretta alla reintegrazione del danneggiato nella stessa situazione patrimoniale nella quale si sarebbe trovato se il danno non fosse stato prodotto) il principale mezzo di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13666 del 17 settembre 2003
«L'esecuzione dei provvedimenti interinali in tema di reintegrazione e manutenzione del possesso si colloca al di fuori del processo di esecuzione previsto e regolato dal libro terzo del codice di procedura civile, stante la natura e funzione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 491 del 18 gennaio 2000
«Sulle somme di danaro liquidate a titolo di risarcimento danni decorrono gli interessi di pieno diritto fino al saldo e pertanto il giudice non può limitarne l'attribuzione al giorno della sentenza.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2809 del 10 marzo 1995
«Qualora il giudice di primo grado nel liquidare un debito di valore non abbia provveduto a riconoscere sulla relativa somma gli interessi compensativi, totalmente o anche solo parzialmente (come nel caso in cui li abbia riconosciuti dalla data...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10433 del 5 dicembre 1994
«Gli interessi legali sull'equivalente monetario del danno decorrono di diritto e ben può il giudice attribuirli d'ufficio senza una specifica domanda della parte e senza incorrere nel vizio di ultrapetizione quando questa abbia chiesto l'integrale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3888 del 29 giugno 1985
«Gli interessi compensativi sulle somme di denaro liquidate a titolo di risarcimento del danno costituiscono una componente del danno stesso e della relativa domanda e possono, quindi, essere assegnati dal giudice anche d'ufficio. Conseguentemente,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3140 del 10 settembre 1976
«Quando oggetto del giudizio è il risarcimento dei danni derivanti dall'inadempimento di obbligazione contrattuale non pecuniaria e nella citazione è indicata la somma corrispondente alla prestazione inadempiuta, il giudice di merito può condannare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1067 del 24 marzo 1976
«Gli interessi compensativi si differenziano sia da quelli moratori che da quelli corrispettivi poiché non sono ancorati né alla mora né alla scadenza di un'obbligazione pecuniaria, ma mirano unicamente a compensare il creditore per il mancato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2654 del 9 febbraio 2005
«Il principio secondo cui gli interessi sulle somme di denaro liquidate a titolo risarcitorio decorrono dalla data in cui il danno si è verificato è sì applicabile soltanto in tema di responsabilità extracontrattuale da fatto illecito (in quanto il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 490 del 20 gennaio 1999
«In tema di liquidazione del danno da fatto illecito, l'adozione del criterio di determinazione della somma dovuta a titolo di risarcimento del danno alla salute e di quello morale alla stregua del sistema cosiddetto del «valore di punto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2881 del 17 marzo 1998
«In tema di risarcimento del danno per la perdita della possibilità di promozione in una selezione concorsuale o a scelta, ove il giudice ritenga di assumere come parametro (con un coefficiente di riduzione adeguato alla misura accertata di tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2456 del 26 febbraio 1993
«Quando il giudice liquida il danno (nella specie, mancato guadagno) conseguente all'inadempimento contrattuale di una parte con riferimento alla data della sentenza, in tal modo reintegrando il patrimonio del danneggiato nella consistenza che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11695 del 5 dicembre 1990
«La decorrenza degli interessi sull'importo liquidato per il risarcimento derivato dalla mancata utilizzazione di un bene (lucro cessante), quando detto importo corrisponda alla somma degli equivalenti monetari dell'inutilizzabilità del bene...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10193 del 28 aprile 2010
«In tema di risarcimento del danno, dovendo la liquidazione essere effettuata in valori monetari attuali, non è necessaria l'espressa richiesta da parte dell'interessato degli interessi legali sulle somme rivalutate, la quale deve ritenersi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3931 del 18 febbraio 2010
«Qualora la liquidazione del danno da fatto illecito extracontrattuale sia effettuata con riferimento ai valori monetari esistenti alla data della liquidazione, non occorre tener conto della svalutazione verificatasi a partire dal giorno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23225 del 16 novembre 2005
«In materia di obbligazione risarcitoria da fatto illecito, che costituisce tipico debito di valore, il danno, se non risarcito immediatamente, va determinato secondo il valore attuale al momento della pronunzia, la durata del processo non potendo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5161 del 6 aprile 2001
«In caso di obbligazione risarcitoria e quindi di debito di valore, al fine di porre il creditore nella stessa situazione nella quale si sarebbe trovato se il pagamento dell'equivalente monetario del bene perduto fosse stato tempestivo, il giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11021 del 4 ottobre 1999
«L'obbligazione di risarcimento del danno, ancorché derivante da inadempimento contrattuale, configura un debito di valore, in quanto diretta a reintegrare completamente il patrimonio del danneggiato, sicché resta sottratta al principio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 256 del 12 gennaio 1999
«Il danno alla salute (o «danno biologico») comprende ogni pregiudizio diverso da quello consistente nella diminuzione o nella perdita della capacità di produrre reddito che la lesione del bene alla salute abbia provocato alla vittima e non è...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1712 del 17 febbraio 1995
«Qualora la liquidazione del danno da fatto illecito extracontrattuale sia effettuata «per equivalente» con riferimento, cioè, al valore del bene perduto dal danneggiato all'epoca del fatto illecito, e tale valore venga poi espresso in termini...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8062 del 14 giugno 2001
«Nella concreta determinazione del danno risarcibile, è consentito al giudice di tener conto degli aspetti positivi derivanti come conseguenza immediata dalla disposta reintegrazione del diritto offeso, ove questa vada oltre il risarcimento della...»