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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1439 del 14 maggio 1997
«...dell'art. 267 c.p.p. Né si può sostenere l'inutilità di inviare i decreti autorizzativi allo stesso organo che li ha precedentemente emessi, poiché il giudice per le indagini preliminari non trattiene documentazione di simili provvedimenti.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3347 del 5 dicembre 1996
«In conformità all'orientamento espresso dalle Sezioni unite della Suprema Corte, deve ritenersi che i decreti autorizzativi delle intercettazioni debbano essere allegati dal pubblico ministero agli atti da trasmettere al giudice per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3649 del 28 gennaio 2010
«La mancata trasmissione al giudice per le indagini preliminari, con la richiesta di rinvio a giudizio, delle registrazioni di conversazioni intercettate, non determina alcuna nullità, né l'inutilizzabilità del relativo contenuto, se nel fascicolo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2163 del 8 giugno 1994
«Ai fini della legittimità dell'emissione di un provvedimento di custodia cautelare non è necesario che vengano trasmessi agli organi decidenti gli atti comprovanti la regolarità formale delle operazioni di intercettazione telefonica e quelli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42784 del 28 novembre 2001
«Il periodo di detenzione sofferto nell'ambito di procedura di estradizione attivata da richiesta di Stato estero per reato commesso nel suo territorio non rileva ai fini del computo del termine di durata della custodia cautelare, relativo alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3517 del 8 luglio 1998
«...dopo la chiusura delle indagini preliminari, essendo tale dichiarazione riservata al giudice del celebrando appello tardivo, introdotto dall'accoglimento dell'incidente di esecuzione per irrituale notifica dell'estratto contumaciale di sentenza).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1597 del 2 giugno 1997
«Ne consegue che la richiesta di rimessione è ammissibile anche se proposta nella fase di chiusura delle indagini preliminari quando, a seguito della richiesta avanzata dal P.M. a norma dell'art. 408 c.p.p., il giudice per le indagini preliminari è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6270 del 15 dicembre 1999
«...ultimo, opera anche se tale provvedimento sia stato emesso dal giudice per le indagini preliminari. (Fattispecie relativa a riconoscimento in sede esecutiva della continuazione tra più reati, nessuno dei quali compresi nella pronuncia del Gip).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5269 del 8 novembre 1999
«...normativo, sulla base della disciplina previgente. Pertanto, qualora l'esecuzione abbia ad oggetto più provvedimenti, l'ultimo dei quali sia stato pronunciato dal giudice per le indagini preliminari, questi è il giudice dell'esecuzione competente.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3394 del 17 giugno 1999
«Agli effetti di quanto previsto dal secondo periodo del quarto comma dell'art. 665 c.p.p., il giudice per le indagini preliminari presso la pretura non può qualificarsi, rispetto al pretore del dibattimento, come «altro giudice ordinario», la cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 949 del 10 marzo 1997
«In caso di pluralità di provvedimenti da eseguire, l'ultimo dei quali pronunciato da un giudice per le indagini preliminari, spettano a quest'ultimo le funzioni di giudice dell'esecuzione. Ed invero, il giudice a cui spetta di provvedere (nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3740 del 26 giugno 1996
«È inammissibile il conflitto fra tribunale e giudice per le indagini preliminari del medesimo tribunale, avente ad oggetto la individuazione nell'uno o nell'altro di detti organi, in caso di pluralità di provvedimenti da eseguire, del giudice...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3947 del 18 novembre 1995
«L'art. 665, comma 4, c.p.p., secondo il quale se l'esecuzione concerne più provvedimenti diversi è competente il giudice che ha emesso il provvedimento divenuto irrevocabile per ultimo, si riferisce esclusivamente ad organi giurisdizionali aventi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14102 del 10 dicembre 1999
«...la lettura delle dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari, non rimane che il rimedio della parziale rinnovazione del dibattimento ex art. 603, primo comma, c.p.p. nella misura in cui l'invocato esame costituisce una nuova prova.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2666 del 16 marzo 1995
«...delle indagini preliminari, quando dette dichiarazioni, nel giudizio di primo grado, siano state utilizzate per contestazioni, senza tuttavia poter essere inserite, alla stregua della normativa all'epoca vigente, nel fascicolo per il dibattimento.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1284 del 26 maggio 1995
«....p. Il secondo che concerne le indagini, opera per un periodo di tempo determinato e riguarda solo il termine di fase delle indagini preliminari. In ragione di tale diversità, il requisito che i termini siano prossimi a scadere, previsto solo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 163 del 4 marzo 2000
«La circostanza che l'art. 304, terzo comma, c.p.p., in tema di sospensione dei termini di custodia cautelare, non preveda, a differenza di quanto dispone l'art. 305, stesso codice in tema di proroga di quei termini, che sia sentito il difensore,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12472 del 29 marzo 2002
«Ne consegue che non può essere qualificata prova nuova l'eventuale esame in contraddittorio di un collaboratore di giustizia, che, avendo a suo tempo effettuato dichiarazioni in fase di indagini preliminari, si sia poi rifiutato di sottoporsi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2584 del 4 settembre 1993
«Spetta al giudice per le indagini preliminari verificare, in sede di convalida dell'arresto, sulla base della documentazione sanitaria in atti e del contenuto dell'interrogatorio svolto, se l'arrestato fosse capace di intendere e di volere al...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11634 del 13 novembre 2000
«...nel corso dette indagini preliminari successive, avrebbe dovuto essere sentito, sin dall'inizio, in qualità di indagato, con la conseguenza dell'inutilizzabilità delle dichiarazioni da lui rese in qualità di testimone nei confronti dei terzi).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5364 del 28 maggio 1985
«...deve ritenersi insussistente nel caso in cui il fatto denunziato appaia sin da principio inverosimile e, quindi, del tutto inidoneo a determinare la semplice possibilità dell'inizio del procedimento penale o delle indagini preliminari di polizia.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2055 del 5 marzo 1997
«Il delitto di subornazione - che è un reato di pericolo - richiede (secondo l'attuale formulazione della previsione incriminatrice) che la persona verso la quale si dirige l'opera del subornatore, al momento dell'offerta o della promessa del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2826 del 23 febbraio 1994
«Nel corso delle indagini preliminari ovvero all'udienza preliminare, spetta soltanto al pubblico ministero, titolare esclusivo dell'esercizio dell'azione penale, la possibilità di modificare la qualificazione giuridica del fatto, entro i limiti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 90 del 3 gennaio 2014
«In relazione al delitto di falsa testimonianza commesso dall'acquirente di modiche quantità di sostanza stupefacente per uso personale che, sentito come testimone in dibattimento sulle sommarie informazioni rese nel corso delle indagini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2853 del 30 luglio 1997
«Al privato danneggiato dal reato è assegnato un potenziale ruolo processuale, con facoltà di costituzione di parte civile, soltanto quando il procedimento sia pervenuto alla fase indicata dall'art. 79 c.p.p. e non nel corso delle indagini...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20262 del 14 giugno 2006
«Tra gli atti interruttivi del corso della prescrizione non può ricomprendersi l'avviso all'indagato della conclusione delle indagini preliminari ex art. 415 bis c.p.p., che risponde a una finalità eminentemente informativa, sicché non può...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8615 del 10 marzo 2006
«L'avviso di conclusione delle indagini preliminari previsto dall'art. 415 bis c.p.p. è da annoverare fra gli atti interruttivi della prescrizione del reato non in base ad una (vietata) interpretazione estensiva «in malam partem» dell'art. 160...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21441 del 25 maggio 2001
«È inammissibile il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari che abbia respinto la domanda di oblazione ai sensi dell'art. 141, comma 4, delle norme di attuazione del c.p.p. in quanto nessun mezzo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4114 del 25 gennaio 1995
«Infatti il concetto di profitto o provento di reato legittimante la confisca e quindi nelle indagini preliminari, ai sensi dell'art. 321, comma 2, c.p.p., il suddetto sequestro, deve intendersi come comprensivo non soltanto dei beni che l'autore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 277 del 27 marzo 1993
«Ne consegue che, ogni qual volta vi sia un intermediario, l'azione corruttrice non deve arrestarsi a quest'ultimo, ma deve, quanto meno, essere nota al pubblico ufficiale competente ad emettere l'atto di mercimonio; deve, cioè, potersi ricavare...»