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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2775 del 8 aprile 1986
«In tema di concorso di persone nel reato, perché si abbia mera connivenza occorre che la persona non compia alcun atto di partecipazione materiale o psichica, mentre sussiste compartecipazione punibile allorquando, consapevolmente, si pone in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5649 del 13 giugno 1997
«In tema di concorso esterno materiale nel delitto di cui all'art. 416 bis c.p., la differenza tra l'ipotesi della partecipazione e l'ipotesi del concorso esterno va ravvisata nel fatto che chi pone in essere un comportamento nell'interesse...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7063 del 20 giugno 1995
«Elementi strutturali del delitto di associazione per delinquere sono la formazione e la permanenza di un vincolo associativo continuativo, fra tre o più persone, allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti, con la predisposizione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4379 del 11 novembre 1994
«In materia di associazione per delinquere di stampo mafioso, la qualifica dell'indagato come persona «avvicinata» dall'organizzazione criminale, configura il concorso eventuale nel reato associativo, sicché è legittima l'adozione della misura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2718 del 30 luglio 1994
«Si realizza il concorso eventuale di persona nel reato di associazione per delinquere di tipo mafioso ogniqualvolta la condotta dell'agente non sia intrinsecamente connaturata con la struttura e le finalità del sodalizio criminoso, ma ne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2844 del 27 gennaio 2004
«Nel reato di abuso di ufficio, la partecipazione dell'extraneus può essere configurata quando sia provato l'accordo criminoso, che non può essere desunto solo dalla presentazione di un'istanza volta ad ottenere l'atto illegittimo, essendo invece...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4789 del 22 maggio 1997
«In tema di concorso di persone nel reato, le norme sulla partecipazione non soffrono alcuna specifica eccezione riguardo all'omicidio preterintenzionale, essendo sufficiente, anche in relazione a tale reato, che sia dimostrato il concorso dei vari...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7444 del 26 giugno 1992
«Rettamente è ritenuta provata la compartecipazione al reato di detenzione di sostanza stupefacente di colui il quale non si limiti a trasportare il detentore, suo amico, con la propria auto, ma gli faccia compiere una serie di giri viziosi per le...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2904 del 22 gennaio 2014
«In tema di concorso di persone nel reato, l'attenuante della partecipazione di minima importanza non è applicabile nelle ipotesi di aggravamento del reato ai sensi dell'art.112 cod. pen., ivi compresa quella riferita al numero dei concorrenti nel...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40092 del 7 novembre 2011
«L'attenuante della partecipazione di minima importanza al reato (art. 114 c.p.) non può trovare applicazione sulla base della semplice graduazione della gravità delle condotte, ma comporta un esame dell'apporto causale delle condotte stesse; sotto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21082 del 5 maggio 2004
«In tema di concorso di persone nel reato, ai fini dell'integrazione della circostanza attenuante della minima partecipazione (art. 114 c.p.), non è sufficiente una minore efficacia causale dell'attività prestata da un correo rispetto a quella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31762 del 28 luglio 2003
«L'attenuante di cui all'art. 114 c.p. trova applicazione quando l'apporto del compartecipe risulti effettivamente così lieve da apparire quasi trascurabile e marginale nell'ambito della relazione causale. Il contributo dell'addetto alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30298 del 10 settembre 2002
«In tema di concorso di persone nel reato, ai fini dell'applicabilità della circostanza attenuante della minima importanza nella partecipazione al reato (art. 114 c.p.), è necessario aver riguardo non solo alla natura e alla consistenza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7223 del 18 luglio 1996
«L'attenuante prevista dall'art. 73, comma quinto, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, e quella ex art. 114 c.p. operano su piani diversi, onde la loro autonomia e presenza dell'una con esclusione dell'altra, agendo la circostanza di cui all'art. 114...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 784 del 26 gennaio 1996
«Per integrare la circostanza attenuante della minima importanza nella partecipazione al reato (art. 114 c.p.) non basta una minore efficacia causale dell'attività prestata da un correo rispetto a quella realizzata dagli altri, ma è necessario che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4041 del 7 aprile 1994
«L'attenuante di cui all'art. 114 c.p. trova applicazione là dove l'apporto del correo risulti obiettivamente così lieve da apparire, nell'ambito della relazione causale, quasi trascurabile e del tutto marginale. Il contributo costituito dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37277 del 15 settembre 2015
«La circostanza attenuante della partecipazione di minima importanza nella preparazione o nell'esecuzione del reato, prevista dall'art. 114 cod. pen., non trova applicazione - oltre che nella ipotesi aggravata di cui all'art. 112 cod. pen. (numero...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9743 del 1 marzo 2013
«Non è configurabile la circostanza attenuante della partecipazione di minima importanza in relazione alla condotta del soggetto che abbia accompagnato gli esecutori materiali di una rapina sul posto, fornendo il mezzo di locomozione, li abbia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10642 del 18 marzo 2010
«La circostanza attenuante della partecipazione di minima importanza non può essere riconosciuta al correo che, imputato di acquisto o di codetenzione di sostanza stupefacente, sia stato presente alla cessione e abbia fornito il proprio contributo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8247 del 22 luglio 1992
«La cooperazione consistita nel fungere da «palo» mentre altro soggetto si apprestava a prelevare la droga, pur ritenuta idonea — nella specie — a giustificare la concessione dell'attenuante del fatto di lieve entità di cui all'art. 73, quinto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 331 del 15 gennaio 1991
«La diminuzione della pena prevista dalla prima parte dell'art. 114 c. p. è incompatibile con quella di cui all'ultima parte dell'art. 116 stesso codice, giacché il concorrente che ha voluto un reato diverso e meno grave non può addurre...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8727 del 20 giugno 1989
«L'attenuante della minima partecipazione al fatto è incompatibile con i reati plurisoggettivi.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9609 del 30 settembre 1988
«La circostanza attenuante inerente alla minima importanza nella partecipazione al reato non è applicabile quando il numero delle persone è previsto come aggravante speciale per un determinato reato da una norma diversa da quella di cui all'art....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6175 del 21 maggio 1988
«Non è applicabile la diminuente della minima partecipazione al fatto-reato quando i concorrenti siano cinque o più. La dizione letterale del secondo comma dell'art. 114 c.p. palesa chiaramente l'intenzione del legislatore, di punire più...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8750 del 28 luglio 1987
«La circostanza attenuante della minima partecipazione al fatto non è applicabile quando il numero dei partecipanti al reato sia considerato come circostanza aggravante speciale. Ciò in quanto la riserva «salvo che la legge disponga altrimenti»...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4157 del 28 gennaio 2013
«Ai fini dell'applicabilità della diminuente prevista dall'art. 116, secondo comma, c.p., è necessaria la diversità tra reato commesso e reato voluto da taluno dei concorrenti, apprezzata, alla luce delle modalità del fatto, con valutazione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42328 del 23 novembre 2005
«In tema di c.d. concorso anomalo, il fondamento della responsabilità del concorrente, quale che sia il suo grado di partecipazione al fatto, si rinviene nella situazione di necessario affidamento nei confronti della condotta e della volontà dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1948 del 9 marzo 1981
«In base ai principi della teoria monistica, accolti nel nostro ordinamento giuridico, nel caso di concorso di più persone in una impresa criminosa, tutti i compartecipi debbono rispondere dei reati che obiettivamente dipendono dalla concordata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8771 del 28 luglio 1987
«Ai fini dell'applicabilità della diminuente di cui all'art. 116, secondo comma, c.p., è necessario che esista, innanzitutto, una diversità tra reato commesso e reato voluto da taluno dei concorrenti, sicché non ricorre tale condizione, qualora il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31390 del 6 agosto 2010
«La partecipazione all'accordo per commettere un furto in concorso, tra gli altri, con soggetti appartenenti all'Arma dei Carabinieri, comporta la responsabilità, a titolo di concorso anomalo, anche per la corruzione dei predetti soggetti commessa...»