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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 233 del 11 febbraio 1999
«In tema di interesse alla impugnazione, la sopravvenuta estinzione di una misura interdittiva nel corso del procedimento di gravame comporta il venir meno dell'interesse alla decisione sul gravame stesso, in quanto tale interesse, da qualificare...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12505 del 7 luglio 2004
«Con riferimento alla norma dell'art. 72 della legge fallimentare, in fattispecie di preliminare di permuta di area edificabile con fabbricato da realizzare sull'area medesima, il trasferimento della proprietà del bene, con la relativa consegna,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19035 del 3 settembre 2010
«L'esercizio da parte del curatore della facoltà di scelta tra lo scioglimento o il subingresso nel contratto preliminare di vendita pendente, ai sensi dell'art. 72 legge fall. (nel testo, vigente "ratione temporis", anteriore alle modifiche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3556 del 27 marzo 1993
«In tema di sequestro probatorio, nel conferire all'autorità giudiziaria la facoltà di delegare un ufficiale di polizia giudiziaria per la esecuzione del sequestro, l'art. 253, comma terzo, c.p.p. non ha inteso stabilire un rapporto fiduciario con...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1879 del 19 febbraio 2000
«In tema di impugnazioni, la facoltà, consentita dal comma 1 dell'art. 582 c.p.p., di presentare personalmente o a mezzo di un incaricato l'atto di gravame nella cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato, si estende anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19683 del 28 aprile 2003
«Le dichiarazioni accusatorie rese da imputati dello stesso reato ovvero di reato connesso o interprobatoriamente collegato, per costituire prova, possono anche riscontrarsi reciprocamente, a condizione che siano dotate ciascuna di intrinseca...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2888 del 27 marzo 1997
«Poiché nel processo penale l'obbligo della rifusione delle spese giudiziali sostenute dalla parte civile è collegato alla soccombenza, la quale, nel giudizio di impugnazione, deve essere valutata con riferimento al gravame, nell'ipotesi di ricorso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11537 del 22 ottobre 1992
«Non è suscettibile di ricorso per cassazione il decreto del tribunale fallimentare, adottato in sede di reclamo ex art. 26 L. fall. con il quale il giudice delegato abbia disposto l'apposizione dei sigilli su tutti i beni del fallito, compresi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6535 del 10 dicembre 1981
«Il conflitto fra il giudice delegato del tribunale fallimentare, che deleghi il pretore per l'apposizione di sigilli su beni del fallito, ed il pretore medesimo, il quale rifiuti l'esecuzione dell'incarico, contestando la sussistenza dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7287 del 22 marzo 2013
«In tema di formazione dello stato passivo, l'indicazione del titolo della prelazione e della descrizione del bene sul quale essa si esercita, se questa ha carattere speciale, sancita dall'art. 93, terzo comma, n. 4, legge fall. (nel testo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9623 del 22 aprile 2010
«La domanda di rivendicazione di somme già acquisite ad un fallimento deve essere proposta nelle forme previste dagli artt. 93 e segg. o 101 della legge fall., in quanto il relativo procedimento è l'unico idoneo ad assicurare il principio della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14471 del 9 luglio 2005
«La domanda di ammissione al passivo fallimentare, come si evince dall'art. 94 legge fall., ha natura e funzione di vera e propria domanda giudiziale introduttiva di una attività cognitiva idonea a produrre il giudicato formale e sostanziale sui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40614 del 12 dicembre 2006
«In tema di mandato di arresto europeo, il decorso del termine di quarantotto ore dalla ricezione del verbale di arresto eseguito dalla polizia giudiziaria, senza che sia intervenuta la decisione sulla convalida, comporta l'inefficacia del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18935 del 11 dicembre 2003
«Il decreto con il quale il giudice delegato al fallimento, all'esito della verificazione dello stato passivo, rigetta la domanda di insinuazione proposta da un creditore può essere motivato mediante il richiamo delle ragioni svolte dal curatore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9716 del 18 giugno 2003
«Nella procedura concorsuale, ai fini dell'ammissione del credito rileva unicamente il provvedimento adottato dal giudice delegato e riportato nello stato passivo, avendo la comunicazione del curatore al creditore unicamente la funzione di portare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12823 del 3 settembre 2003
«I provvedimenti che, in sede di verificazione dei crediti, vengono adottati dal giudice delegato, quand'anche non abbiano formato oggetto di opposizione, non acquistano efficacia di cosa giudicata, ma spiegano solo effetti preclusivi nell'ambito...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1230 del 23 gennaio 2004
«Appartiene alla giurisdizione ordinaria, e non a quella tributaria, la controversia relativa all'ammissione al passivo di un credito di natura tributaria vantato dall'Amministrazione finanziaria (nella specie: per imposta di registro), richiesto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6623 del 18 marzo 2010
«Nel giudizio di opposizione allo stato passivo, ai sensi degli artt. 98 e 99 legge fall. (nel testo applicabile "ratione temporis"), trovano applicazione le norme del codice di rito che disciplinano il giudizio di primo grado, a parte le espresse...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1925 del 22 aprile 1989
«La vendita di cose, che il giudice delegato, con valutazione che non è sindacabile in sede di legittimità, ritiene deteriorabili o deprezzabili, ha una funzione meramente conservativa del valore del bene e quindi un carattere di urgenza che la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17249 del 5 dicembre 2002
«In tema di vendita di beni fallimentari, deve escludersi che il giudice delegato, con il decreto dichiarativo della decadenza dell'aggiudicatario per inadempienza, sia tenuto a fissare un'udienza per l'audizione delle parti, giusta disposto degli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21090 del 9 ottobre 2007
«L'art. 106 legge fallimentare, nel testo anteriore alla novella del 2006, affida alla discrezionalità del giudice delegato la scelta delle forme della vendita, nonché le concrete modalità della stessa; ne consegue che il rilevante valore economico...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14103 del 23 settembre 2003
«Con riguardo alla vendita di beni mobili ad offerte private, prevista dall'art. 106 legge fall. e sottratta alle regole dell'aggiudicazione in esito ad incanto, le disposizioni del giudice delegato devono ritenersi suscettibili di sospensione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3405 del 5 marzo 2012
«In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, qualora, dopo una prima aggiudicazione provvisoria, un diverso offerente in aumento sia rimasto inadempiente per non aver versato il saldo del prezzo nel termine stabilito, deve essere disposta, da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14979 del 28 giugno 2006
«In tema di vendita all'incanto di beni immobili in sede fallimentare, il rinvio alle disposizioni del codice di procedura civile contenuto nell'art. 105 legge fall. comprende anche la disposizione dettata dall'art. 584 c.p.c., concernente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19210 del 30 settembre 2005
«L'interesse e la legittimazione dell'imprenditore in concordato preventivo con cessione dei beni ad impugnare il decreto di trasferimento di bene immobile emesso — nell'ambito della liquidazione concordataria — dal giudice delegato non sono...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7313 del 3 luglio 1993
«Il giudice delegato al fallimento che disponga la vendita dei beni immobili gravati da ipoteca a favore di un istituto di credito fondiario, ancorché già assoggettati alla procedura esecutiva speciale ex art. 42, T.U. 16 luglio 1905, n. 646,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16755 del 16 luglio 2010
«In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, al giudice delegato è attribuito, ai sensi dell'art. 108, comma 3, legge fall. (nel testo "ratione temporis" applicabile), il potere discrezionale di disporre la sospensione della vendita - anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1610 del 22 gennaio 2009
«In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, al giudice delegato è attribuito, ai sensi dell'art. 108, comma 3, legge fall. (nel testo "ratione temporis" applicabile), il potere discrezionale di disporre la sospensione della vendita anche ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28836 del 5 dicembre 2008
«In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, al giudice delegato è attribuito, ai sensi dell'art. 108, comma 3, legge fall. (nel testo "ratione temporis" applicabile), il potere discrezionale di disporre la sospensione della vendita anche ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15493 del 11 agosto 2004
«In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, al giudice delegato è attribuito il potere discrezionale di disporre la sospensione della vendita anche ad aggiudicazione avvenuta, ma la mancata esplicitazione da parte di esso, o del tribunale in...»