-
Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 17019 del 4 agosto 2011
«Ai sensi dell'art. 819 ter, ultimo comma, c.p.c., così come novellato dall'art. 22 del d.l.vo 2 febbraio 2006, n. 40, in pendenza del procedimento arbitrale non possono proporsi all'autorità giudiziaria domande aventi ad oggetto l'invalidità o...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24082 del 26 novembre 2010
«In tema di competenza, a norma dell'articolo 819 ter, secondo comma, c.p.c., a fronte di una statuizione che nega la competenza arbitrale è ammesso il solo regolamento di competenza necessario o facoltativo, ma non anche quello d'ufficio; ne...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19047 del 6 settembre 2010
«In tema di arbitrato, la disciplina sull'impugnabilità con regolamento di competenza, necessario o facoltativo (artt. 42 e 43 c.p.c.), della sentenza del giudice di merito affermativa o negatoria della propria competenza sulla convenzione di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 178 del 9 gennaio 2008
«Nel giudizio arbitrale, le sole questioni pregiudiziali sottratte alla competenza degli arbitri sono quelle di cui all'art. 806 c.p.c. (prevedente le materie indisponibili o altre fissate per legge), per cui nell'ipotesi di contemporanea pendenza...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13516 del 21 luglio 2004
«Il procedimento arbitrale iniziato dopo l'entrata in vigore della legge 5 gennaio 1994, n. 25 è soggetto al disposto dell'art. 819 bis c.p.c., alla stregua del quale la «competenza» degli arbitri (termine adottato dal legislatore in senso...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3316 del 7 marzo 2001
«La controversia rimessa ad arbitri sulla base di valida clausola compromissoria non è attratta, per ragioni di connessione, da altra causa pendente dinanzi al giudice ordinario, giusto disposto dell'art. 819 bis c.p.c., senza che spieghi,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12336 del 5 novembre 1999
«Nell'ipotesi in cui siano proposte dinanzi al giudice ordinario, anche nello stesso giudizio, più domande, di cui alcune devolute alla competenza arbitrale, non può legittimamente ritenersi esclusa, per queste ultime, la competenza arbitrale,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6403 del 15 luglio 1996
«Ai fini dell'applicazione, ai giudizi arbitrali, dell'art. 819 bis c.p.c. (introdotto dall'art. 11 della legge 5 gennaio 1994, n. 25) - in base al quale la competenza degli arbitri non è esclusa dalla connessione tra la controversia ad essi...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10862 del 17 dicembre 1994
«La parte vittoriosa nel giudizio arbitrale che nel giudizio di impugnazione del lodo chieda il rigetto dell'impugnazione può chiedere all'istruttore un sequestro conservativo, atteso che il giudizio di impugnazione del lodo è attribuito alla...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4156 del 24 febbraio 2006
«Qualora sia stata instaurata una procedura di arbitrato irrituale (con l'effetto che non trova applicazione l'impugnativa di nullità ex art. 829 c.p.c. che al n. 4 del primo comma richiama l'art. 817 c.p.c., in tal senso implicando che il suo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6309 del 16 maggio 2000
«Anche nel giudizio arbitrale vige il principio secondo cui la sola proposizione del ricorso per ricusazione non può determinare ipso iure la sospensione del procedimento e la devoluzione della questione al giudice competente a decidere della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1519 del 9 marzo 1982
«L'accettazione dell'arbitro, che è requisito necessario per l'instaurazione del giudizio arbitrale, costituisce, invece, elemento estraneo alla perfezione della clausola compromissoria, la quale trae la sua efficacia dall'incontro delle volontà...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15134 del 23 novembre 2000
«La nomina dell'arbitro, quale atto negoziale di integrazione del compromesso e della clausola compromissoria, deve essere fatta personalmente dalle parti — o da procuratore munito del relativo potere negoziale —, mentre la procura alle liti...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6925 del 21 novembre 1983
«Il requisito dell'identificazione dell'arbitro o degli arbitri chiamati a pronunciarsi su una determinata controversia, affinché una clausola compromissoria per arbitrato estero possa introdurre una valida deroga alla giurisdizione del giudice...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3406 del 5 giugno 1984
«L'art. 1137, secondo comma, c.c., nel riconoscere ad ogni condomino dissenziente la facoltà di ricorrere all'autorità giudiziaria avverso le deliberazioni dell'assemblea del condominio, non pone una riserva di competenza assoluta ed esclusiva del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12703 del 29 agosto 2003
«I provvedimenti di volontaria giurisdizione emanati da un giudice straniero, in virtù dell'art. 801, c.p.c. (applicabile nella specie ratione temporis, ex art. 73, legge n. 218 del 1995), devono essere fatti valere in Italia ai sensi degli artt....»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 274 del 7 gennaio 2011
«La dichiarazione di efficacia nell'ordinamento dello Stato delle sentenze di nullità del matrimonio concordatario emesse da un Tribunale ecclesiastico è subordinata all'accertamento della sussistenza dei requisiti cui l'art. 797 c.p.c. condiziona...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19809 del 18 luglio 2008
«Con riferimento alle sentenze di annullamento del matrimonio di altri Stati, il riconoscimento dell'efficacia è subordinata alla mancanza di incompatibilità con l'ordine pubblico interno, che è assoluta e relativa rispetto a tutti gli Stati,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2467 del 1 febbraio 2008
«In sede di delibazione della sentenza di nullità matrimoniale emessa dal giudice ecclesiastico per esclusione del vincolo dell'indissolubilità ex parte viri il giudice italiano è vincolato ai fatti accertati in quella pronuncia, non essendogli...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22011 del 19 ottobre 2007
«In tema di declaratoria di esecutività della sentenza del tribunale ecclesiastico che abbia pronunciato la nullità del matrimonio concordatario per esclusione, da parte di un coniuge, di uno dei bona matrimoni (cioè il consenso al vincolo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3378 del 5 marzo 2012
«La declaratoria di esecutività della sentenza ecclesiastica dichiarativa della nullità del matrimonio concordatario per esclusione, da parte di uno solo dei coniugi, di uno dei "bona matrimonii", postula che la divergenza unilaterale tra volontà e...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8764 del 30 maggio 2003
«L'abrogazione degli artt. 796 e 797 c.p.c., sancita dall'art. 73 della legge 31 maggio 1995, n. 218, di riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato, non è idonea, in ragione della fonte di legge formale ordinaria da cui è...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 29742 del 29 dicembre 2011
«Il provvedimento emesso a conclusione del processo di liberazione degli immobili dalle ipoteche, allorquando vi sia contrasto fra le parti, tanto se di accoglimento, quanto se di rigetto dell'istanza di liberazione, pur essendo decisorio, in...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22390 del 22 ottobre 2009
«Nel giudizio di divisione, ove il giudice istruttore deleghi un notaio per l'espletamento delle operazioni (nella specie, vendita di un immobile ritenuto indivisibile) ai sensi dell'art. 790 c.p.c., questi ha l'obbligo di dare avviso, almeno...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 869 del 26 gennaio 2000
«Qualora a dirigere le operazioni di divisione sia stato delegato, ai sensi dell'art. 790 c.p.c., un notaio, l'attività da questo svolta ha natura amministrativa, onde non trovano applicazione i principi che disciplinano le notifiche e le...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1575 del 24 febbraio 1999
«L'ordinanza con la quale il giudice dispone la vendita all'incanto, ai sensi dell'art. 788 c.p.c., per sciogliere la comunione ereditaria, non è atto né del procedimento di vendita, né del processo di esecuzione, ma da un lato fissa le modalità...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1910 del 10 giugno 1958
«Per poter delegare ad un notaio la direzione delle operazioni materiali e tecniche della divisione, senza, peraltro, attribuirgli poteri decisori sulle questioni che eventualmente possono insorgere nel corso delle operazioni, non è richiesto il...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12949 del 22 novembre 1999
«Nei giudizi di divisione vanno poste a carico della massa le spese che sono servite a condurre nel comune interesse il giudizio alla sua conclusione, mentre valgono i principi generali sulla soccombenza per quelle spese che, secondo il prudente...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11293 del 10 novembre 1998
«Il giudizio di divisione ereditaria, pur potendo presentare una molteplicità di fasi per la risoluzione delle varie controversie che possono sorgere tra i condividenti, presenta, tuttavia, un carattere unitario, e deve quindi, considerarsi un...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2048 del 10 aprile 1979
«La presunzione di esistenza nell'eredità di gioielli, denaro e mobilia, in percentuale predeterminata rispetto al valore dell'asse, ai sensi e sotto il vigore del primo comma dell'art. 31 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3270, [v. ora art. 5 D.P.R....»