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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11837 del 11 dicembre 1992
«L'art. 197 c.p.p., che disciplina l'incompatibilità con l'ufficio di testimone ha natura di norma eccezionale finché il suo contenuto pone specifiche eccezioni al dovere generale di rendere testimonianza, fissato dalla legge, e reso, vieppiù,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20854 del 3 giugno 2005
«Il cosiddetto «blocco» di cassette di sicurezza ad opera della banca, su invito del giudice o del P.M., benché non espressamente disciplinato dal legislatore, non deve ritenersi un atipico provvedimento di sequestro, qualora abbia solo finalità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35087 del 4 settembre 2003
«Non è impugnabile con richiesta di riesame l'ordine emesso dal P.M. ai sensi dell'art. 248, secondo comma, c.p.p. di esibizione presso banche di documentazione, con estrazione di copia e restituzione degli originali, in quanto l'acquisizione di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13484 del 24 novembre 1999
«All'istituto del patteggiamento in appello di cui all'art. 599 c.p.p. (ed all'istituto provvisorio del patteggiamento in Cassazione di cui all'art. 3 della legge 19 gennaio 1999 n. 14) non è estensibile la disposizione di favore stabilita...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 144 del 23 aprile 1997
«In assenza di formale opposizione del segreto d'ufficio o professionale alla richiesta di esibizione di documentazione ai sensi dell'art. 256 comma primo c.p.p., nulla impedisce all'autorità giudiziaria procedente di emanare un normale decreto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1692 del 1 settembre 1994
«L'obbligo di esibizione di cui all'art. 256 c.p.p. ed il sequestro conseguente alla mancata esibizione non costituiscono fattispecie equivalenti per cui l'istanza di riesame, prevista dall'art. 257 c.p.p. per il sequestro, anche in virtù del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2941 del 29 luglio 1994
«Il decreto contenente l'ordine di esibizione di atti e documenti, previsto dall'art. 256 c.p.p., pur assimilabile per il suo effetto acquisitivo, al provvedimento di sequestro, si differenzia da questo per la mancanza di carattere autoritativo....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9522 del 12 giugno 2012
«In tema di prove documentali e di scritture contabili delle imprese, perchè il giudice eserciti legittimamente i suoi poteri istruttori officiosi (tra i quali quello di esibizione previsto dall'art. 2711 c.c. ) occorre che la parte onerata dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17324 del 11 aprile 2003
«Il riesame contro misure cautelari reali è ammissibile solo qualora sia stato emesso un provvedimento di sequestro e non invece quando sia stato emesso un ordine di esibizione ai sensi dell'art. 256 c.p.p., pur se qualificato erroneamente come...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4887 del 4 febbraio 2010
«La richiesta di accesso al rito abbreviato "condizionato" non comporta l'obbligo per il giudice, di ordinare prima della decisione, l'esibizione degli atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero, in quanto l'art. 135 disp. att. c.p.p., che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18362 del 14 maggio 2002
«Al fine dell'assolvimento dell'onere di trasmissione al Gip, con la richiesta di rinvio a giudizio, della documentazione relativa alle indagini espletate, il P.M. ha il potere di individuare e allegare gli atti che attengono strettamente ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2991 del 1 marzo 2001
«Nella responsabilità civile obbligatoria derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, mentre nel caso di rapporto assicurativo con impresa assicuratrice in bonis la sussistenza e l'entità del massimale, sia pure nel rispetto dei limiti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12476 del 26 agosto 2002
«La natura di atti meramente amministrativi dei decreti ministeriali (nella specie, i decreti del Ministero per i Beni culturali ed ambientali del 1° febbraio e 13 maggio 2000 impositivi di vincoli su beni immobili) rende loro inapplicabile il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3260 del 16 aprile 1997
«L'ispezione è prevista dal legislatore del processo al fine di permettere al giudicante di conseguire la cognizione - in funzione di un'esigenza particolarmente qualificata che si riassume nel concetto di indispensabilità - di quegli elementi che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2760 del 27 marzo 1996
«Ogni qualvolta la parte abbia la possibilità di richiedere l'esibizione dei documenti che interessano, ai sensi degli artt. 210 ss. c.p.c. (in relazione all'art. 2711, secondo comma, c.c.), questo è sufficiente ad escludere che il giudice possa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8096 del 2 marzo 2011
«Integra il reato di falso per induzione, anche a seguito dell'abrogazione del reato previsto dall'art. 2, comma quarto, D.L. 29 dicembre 1983, n. 746 (recante "Disposizioni urgenti in materia di imposta sul valore aggiunto", conv. con modd. in L....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46356 del 17 dicembre 2008
«Integra il delitto d'atti osceni e non quello d'ingiuria l'esibizione dell'organo genitale maschile con palpeggiamento simulatorio di una masturbazione, in quanto tale condotta lede palesemente il comune sentimento del pudore attinente alla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4701 del 9 febbraio 2005
«Non configura il reato di cui all'art. 527 c.p. (atti osceni) l'attività della ballerina che denudandosi mimi atti sessuali allorché la condotta sia destinata alla visione di persone adulte cha abbiano richiesto di assistervi previa conoscenza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 48532 del 17 dicembre 2004
«Non è configurabile il reato di atti osceni nel caso di uno spettacolo di lap dance consistente nell'esibizione di ballerine che in un locale pubblico, denudandosi, si toccano e mimano rapporti sessuali coinvolgendo anche gli spettatori presenti,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1702 del 13 novembre 1972
«La esibizione di organi genitali maschili ad una donna, anche se compiuta al fine di offesa o disprezzo anziché di soddisfacimento di impulso sessuale, è per sua natura offensiva del comune senso del pudore ed integra il delitto di atti osceni. Il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 41735 del 22 novembre 2001
«La esibizione degli organi genitali maschili integra il reato di atti osceni, di cui all'art. 527 c.p., e non quello di atti contrari alla pubblica decenza, di cui all'art. 726 stesso codice, stante la inequivoca attinenza di tale gesto, allorché...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9786 del 19 settembre 2000
«L'esibizione in pubblico degli organi genitali al fine di soddisfare la libido dell'esibente integra il delitto di atti osceni e non la contravvenzione di atti contrari alla pubblica decenza, in quanto, attese le finalità e modalità che la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8959 del 3 ottobre 1997
«Ai fini della distinzione tra i reati di cui agli artt. 527 e 726 c.p. le nozioni di osceno e di pudore non sono riferite ad un concetto considerato in sè, ma al contesto ed alle modalità in cui gli atti o gli oggetti sono compiuti o esposti ......»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9435 del 7 settembre 1995
«L'esibizione ostentata verso una donna del pene maschile, avente il fine di un soddisfacimento erotico dell'agente, integra il reato di atti osceni, di cui all'art. 527 c.p., e non già quello di atti contrari alla pubblica decenza, di cui all'art....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35383 del 29 settembre 2011
«Integra il reato di violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza (art. 616 c.p.), la condotta di colui che sottragga la corrispondenza bancaria inviata al coniuge per produrla nel giudizio civile di separazione; né, in tal caso,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10085 del 5 marzo 2008
«Ai fini dell'integrazione della fattispecie criminosa di truffa occorre un effettivo depauperamento economico del soggetto passivo, nella forma del danno emergente o del lucro cessante. (Fattispecie in cui la Corte ha rigettato il ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 17365 del 18 dicembre 1989
«È configurabile il delitto di truffa aggravata nel fatto di chi non adempie l'obbligo del pagamento della tassa di circolazione, o lo adempie in misura insufficiente, avvalendosi, per far apparire di essere in regola nel pagamento, dell'espediente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8624 del 26 settembre 1997
«L'obbligo di fornire le richieste indicazioni sulla propria identità personale, penalmente sanzionato dall'art. 651 c.p., può essere assolto anche mediante esibizione, di un documento contenente i dati all'uopo necessari, sempre che lo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2261 del 2 marzo 1992
«Il precetto di cui all'art. 651 c.p., è adempiuto quando il soggetto richiesto indichi al pubblico ufficiale le proprie generalità ed eventuali qualità personali. Tale obbligo non si estende all'esibizione dei documenti di identità, non essendo il...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 32321 del 8 agosto 2007
«L'esercizio del diritto di libera espressione del pensiero, per spiegare la propria funzione scriminante in relazione al reato di molestia o disturbo delle persone, deve essere esercitato entro limiti ben definiti e non esclude la contravvenzione...»