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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1791 del 9 maggio 1977
«L'assemblea del condominio di un edificio ha il potere di disciplinare, e, eventualmente, nel concorso di giustificate ragioni ed interessi comuni, di ridurre l'uso della cosa comune da parte dei singoli partecipanti, ma non anche quello di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10754 del 16 maggio 2011
«In tema di validità delle delibere assembleari condominiali, sussiste il conflitto d'interessi ove sia dedotta e dimostrata in concreto una sicura divergenza tra specifiche ragioni personali di determinati singoli condomini, il cui voto abbia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12028 del 4 dicembre 1993
«In tema di condominio di edifici il divieto di tenere negli appartamenti i comuni animali domestici non può essere contenuto negli ordinari regolamenti condominiali, approvati dalla maggioranza dei partecipanti, non potendo detti regolamenti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4927 del 14 novembre 1977
«Il regolamento di condominio, afferendo alla sfera condominiale che è sfera di mera gestione, è paradigmaticamente diretto a disciplinare — anche sotto il profilo del concorso economico da parte dei proprietari di piani o porzioni di piano — la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5293 del 22 aprile 2000
«In tema di possesso ad usucapionem, tanto il trasferimento volontario quanto quello coattivo di un bene non integrano necessariamente, di per sé, gli estremi del constitutum possessorium , poiché — con particolare riguardo ai trasferimenti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8918 del 20 agosto 1991
«A differenza dell'art. 701 del c.c. abrogato, che esigeva, per la sussistenza del possesso di buona fede, il concorso di tre elementi, e cioè l' animus rem sibi habendi, un titolo - anche viziato - idoneo, in astratto, a trasferire il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21855 del 18 ottobre 2007
«Ai fini dell'usucapione del diritto a tenere alberi a distanza dal confine inferiore a quella di legge, il termine decorre dalla data del piantamento, perché è da tale momento che ha inizio la situazione di fatto idonea a determinare, nel concorso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15885 del 28 luglio 2005
«Costituendo il possesso l'esercizio di fatto delle facoltà corrispondenti alla proprietà o ad un diritto reale, la tutela possessoria prevista dagli artt. 1168 e 1170 c.c. presuppone, da parte del richiedente, la specifica deduzione di una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17484 del 9 agosto 2007
«L'art. 1189 c.c., che riconosce efficacia liberatoria al pagamento effettuato dal debitore in buona fede a chi appare legittimato a riceverlo, si applica, per identità di ratio sia all'ipotesi di pagamento effettuato al creditore apparente, sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 975 del 16 gennaio 2009
«In tema di responsabilità civile nell'attività medico-chirurgica, ove sia dedotta una responsabilità contrattuale della struttura sanitaria e/o del medico per l'inesatto adempimento della prestazione sanitaria, il danneggiato deve fornire la prova...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13242 del 6 giugno 2007
«Il primo comma dell'art. 1227 c.c. concerne il concorso colposo del danneggiato nella produzione dell'evento che configura l'inadempimento, quindi la sua cooperazione attiva, mentre, nel secondo comma, il danno è eziologicamente imputabile al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7507 del 4 giugno 2001
«In contrapposizione all'art. 2043 c.c., che fa sorgere l'obbligo del risarcimento dalla commissione di un «fatto» doloso o colposo, il successivo art. 2055 considera, ai fini della solidarietà nel risarcimento stesso, il «fatto dannoso», sicché,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5119 del 3 marzo 2010
«In tema di procedure concorsuali di selezione del personale, il potere discrezionale del datore di lavoro incontra il limite della necessità che lo stesso fornisca, in conformità ai criteri precostituiti nel bando e, comunque, alla buona fede e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12103 del 13 settembre 2000
«In tema di nesso di causalità ex art. 1223 c.c., tutti gli antecedenti in mancanza dei quali un evento dannoso non si sarebbe verificato debbono considerarsi sue cause, abbiano essi agito in via diretta e prossima o in via indiretta e remota,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 564 del 13 gennaio 2005
«... nell'ipotesi di illecito determinante l'invalidità permanente di soggetto privo di reddito, in quanto non svolga attività lavorativa e frequenti un corso di studi, il danno da risarcire consiste nel minor guadagno che l'interessato realizzerà...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2335 del 16 febbraio 2001
«In materia di rapporto di causalità nella responsabilità extracontrattuale, in base ai principi di cui agli artt. 40 e 41 c.p., qualora le condizioni ambientali od i fattori naturali che caratterizzano la realtà fisica su cui incide il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10607 del 30 aprile 2010
«In tema di responsabilità aquiliana, il nesso causale è regolato dai principi di cui agli artt. 40 e 41 c.p., per i quali un evento è da considerare causato da un altro se, ferme restando le altre condizioni, il primo non si sarebbe verificato in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1002 del 21 gennaio 2010
«Ai fini della determinazione della riduzione del risarcimento del danno in caso di accertato concorso colposo tra danneggiante e danneggiato in materia di responsabilità extracontrattuale, occorre - ai sensi dell'art. 1227, comma primo, c.c. -...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4544 del 11 agosto 1982
«Qualora la produzione di un evento dannoso risalga al concorso di cause autonome e si configurino difficoltà probatorie in ordine all'identificazione della parte di danno rapportabile a ciascuna delle stesse, è legittima la valutazione della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15001 del 29 marzo 2004
«La fattispecie criminosa di cui all'art. 100 del Testo unico delle leggi elettorali n. 361 del 1957 (formazione di liste false di elettori o candidati e di altri atti destinati alle operazioni elettorali) si pone, a ragione dell'enunciata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12714 del 25 maggio 2010
«In tema di risarcimento del danno, l'ipotesi del fatto colposo del creditore che abbia concorso al verificarsi dell'evento dannoso (di cui al primo comma dell'art. 1227 c.c.) va distinta da quella (disciplinata dal secondo comma della medesima...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24080 del 25 settembre 2008
«In tema di risarcimento del danno, il fatto colposo del creditore che abbia contribuito al verificarsi dell'evento dannoso (ipotesi regolata dall'art. 1227, primo comma, c.c.) è rilevabile d'ufficio, per cui la sua prospettazione non richiede la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5511 del 8 aprile 2003
«In tema di risarcimento del danno, il primo comma dell'art. 1227 c.c. attiene all'ipotesi del fatto colposo del creditore che abbia concorso al verificarsi dell'evento dannoso, mentre il secondo comma ha riguardo a situazione in cui il danneggiato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4799 del 2 aprile 2001
«In tema di risarcimento del danno, l'ipotesi del fatto colposo del creditore che abbia concorso al verificarsi dell'evento dannoso (primo comma dell'art. 1227 c.c.) va distinta da quella (disciplinata dal secondo comma della medesima norma)...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1073 del 1 febbraio 2000
«In tema di esecuzione per consegna o rilascio, a norma dell'art. 609, comma primo c.p.c. per «cose mobili appartenenti alla parte tenuta al rilascio» s'intendono non solo quelle di sua proprietà ma anche quelle oggetto di un semplice diritto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3408 del 22 maggio 1986
«Mentre il concorso di colpa del creditore, previsto dal primo comma dell'art. 1227 c.c., può essere rilevato anche d'ufficio, nella diversa ipotesi dell'esimente contemplata dal secondo comma della stessa norma, il giudice è tenuto a svolgere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1061 del 9 febbraio 1985
«L'eventuale concorso del fatto colposo del creditore, idoneo — secondo la previsione dell'art. 1227 c.c. — a ridurre l'entità del risarcimento sino ad escluderlo per i danni che il creditore avrebbe potuto evitare usando l'ordinaria diligenza,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1616 del 30 maggio 1973
«L'art. 1227 c.c. il quale enunciando un principio di ordine generale deve ritenersi estensibile anche alla fattispecie prevista dall'art. 844 c.c., disciplina due ipotesi distinte: il primo comma concerne il rapporto fra causa ed evento, regolando...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24320 del 30 settembre 2008
«Il concorso del fatto colposo del danneggiato, che ai sensi dell'art. 1227 cod. civ esclude o limita il diritto al risarcimento, non può essere invocato allorché la vittima del fatto illecito abbia omesso di rimuovere tempestivamente una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13180 del 5 giugno 2007
«L'art. 1227, primo comma, c.c., che prevede la diminuzione del risarcimento nei confronti del danneggiato nel caso di concorso della colpa del danneggiato alla causazione del danno, si applica al solo rapporto tra danneggiante e danneggiato, ma...»