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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3840 del 27 marzo 1998
«La disposizione di cui al quarto comma dell'art. 348 c.p.p., secondo la quale la polizia giudiziaria, quando compie atti od operazioni che richiedono specifiche competenze tecniche, può avvalersi di persone qualificate che non possono rifiutare la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 47909 del 16 dicembre 2003
«L'informazione della persona sottoposta alle indagini sul diritto di difesa, ex art. 369 bis c.p.p., non deve precedere a pena di nullità l'avviso di conclusioni delle indagini, di cui all'art. 415 bis c.p.p., nell'ipotesi in cui nel corso delle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8817 del 2 marzo 2001
«Rientra fra gli atti interruttivi della prescrizione previsti dall'art. 160, comma secondo, c.p., l'interrogatorio reso alla polizia giudiziaria, all'uopo delegata dal pubblico ministero, trattandosi di atto del tutto equiparabile...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7153 del 16 aprile 1998
«L'art. 381, quarto comma, c.p.p., con lo stabilire che, in caso di reato per cui è previsto l'arresto facoltativo in flagranza, si procede all'arresto soltanto se la misura è giustificata dalla gravità del fatto ovvero dalla pericolosità del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1555 del 3 luglio 1991
«L'art. 381, ultimo comma del nuovo codice di procedura penale, con lo stabilire che, in caso di reato per cui è previsto l'arresto facoltativo in flagranza, si procede all'arresto soltanto se la misura è giustificata dalla gravità del fatto ovvero...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1090 del 22 giugno 1992
«Il Gip, deve, pertanto, attenersi al criterio della gravità degli indizi nella decisione, sia pure sommaria, della rilevanza e consistenza oggettiva degli elementi a sua disposizione, i quali non debbano consistere in fatti che, dotati di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2216 del 19 luglio 1996
«La competenza per la convalida del fermo o dell'arresto, in capo al Gip che ha giurisdizione sul luogo in cui l'arresto o il fermo sono stati eseguiti, ha carattere assolutamente inderogabile ed è regola valida per ogni tipo di reato che abbia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2222 del 7 maggio 1998
«L'interrogatorio della persona assoggettata a fermo ai sensi dell'art. 391, comma quarto, c.p.p. è sottoposto alle stesse regole generali dettate dagli artt. 64 e 65 c.p.p. anche per quanto riguarda le conseguenze in tema di rifiuto di rispondere,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 33 del 22 novembre 2000
«È illegittimo il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari, investito delle contestuali richieste di convalida dell'arresto (o del fermo) e di applicazione di una misura cautelare, respinga quest'ultima e disponga la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1801 del 30 maggio 1994
«Il rispetto del termine di quarantotto ore successive al momento in cui l'arrestato (o il fermato) è posto a disposizione del giudice è previsto dall'art. 391, comma 7, c.p.p. soltanto per la convalida dell'arresto (o del fermo) e non anche per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 748 del 19 febbraio 1998
«In tal caso, pur facendosi riferimento, nel citato art. 6, comma 1, della legge n. 267/97, soltanto al «giudice per le indagini preliminari» come organo destinatario della richiesta di incidente probatorio, questa non può che essere diretta, in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4593 del 16 maggio 1997
«Ciò in quanto di «lettura di atti» ex art. 511 c.p.p. ha senso parlare solo per le attività svolte prima del giudizio, con riferimento a quelle formalità attraverso le quali gli atti medesimi proprio nel giudizio vengono immessi in contraddittorio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 34605 del 3 settembre 2008
«Nel caso in cui la misura cautelare personale sia revocata nelle more del procedimento incidentale di impugnazione, l'interesse al gravame non può radicarsi in funzione del conseguimento della pronuncia della Corte di Cassazione sulla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2210 del 15 gennaio 2008
«L'interesse dell'indagato a coltivare il ricorso per cassazione, nonostante la misura cautelare personale impugnata sia stata revocata o abbia perso efficacia, può permanere in concreto, in relazione alla disposizione dell'art. 405, comma primo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 32285 del 27 agosto 2001
«In tema di riesame della misura cautelare, l'obbligo per il pubblico ministero di trasmettere al tribunale tutti gli atti rilevanti non si estende alla certificazione della data di iscrizione del procedimento, salvo che sussistano elementi che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2631 del 1 giugno 1995
«Quanto, invece, all'iscrizione del nome dell'indagato, poiché questa, in base alla stessa disposizione normativa, deve avvenire o «contestualmente» ovvero «dal momento in cui risulta», ne deriva che, verificandosi detta seconda ipotesi, il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40484 del 29 novembre 2002
«Il ricorso per cassazione avverso il decreto di archiviazione per violazione dell'art. 408, comma 2, c.p.p. non è previsto da alcuna disposizione del codice di rito; non appare, pertanto, consentito disapplicare, in virtù dell'interpretazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16923 del 7 maggio 2002
«In tema di archiviazione, la violazione della disposizione contenuta nell'art. 408, comma 3 c.p.p., secondo la quale nell'avviso della richiesta del pubblico ministero di archiviazione da notificare alla persona offesa va precisato che entro dieci...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2160 del 12 luglio 1997
«Da tale disposizione, però, non può assolutamente discendere che la persona offesa, la quale non presenti la richiesta ex art. 408, comma 2, c.p.p., perde tutti i diritti riconosciutile dal nuovo codice di rito, tra cui quello di opporsi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35 del 21 febbraio 1996
«La disposizione contenuta nell'art. 409, comma sesto, c.p.p., che riconosce espressamente alla parte offesa la legittimazione a ricorrere per cassazione avverso l'ordinanza di archiviazione, pronunciata all'esito dell'udienza in camera di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 22625 del 31 maggio 2001
«In tema di archiviazione, i provvedimenti ordinatori previsti dai commi 4 e 5 dell'art. 409 c.p.p., con i quali il giudice indica al pubblico ministero le ulteriori indagini da svolgere o lo invita a formulare l'imputazione, non sono impugnabili...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26750 del 19 giugno 2003
«In costanza di rituale opposizione alla richiesta di archiviazione, formulata dal P.M., è obbligo del giudice decidente effettuare una corretta ed esaustiva valutazione d'insieme dei dati emergenti dagli atti ed a sua disposizione, ivi compresi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2405 del 25 maggio 2000
«La disposizione già contenuta nell'art. 486, comma 5, c.p.p. ed ora trasfusa nell'art. 420 ter, comma 5, stesso codice, secondo cui il giudice deve sospendere o rinviare l'udienza in caso di assoluto e giustificato impedimento del difensore a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 875 del 10 gennaio 2002
«...to. Ne consegue che in tale ipotesi la data del rinvio a giudizio rimane ancorata a quella della predisposizione del verbale, mentre la successiva redazione dell'atto rappresenta una mera trascrizione di quest'ultimo ed è priva di autonomo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7491 del 1 luglio 1994
«Non può dar luogo a nullità del decreto che dispone il giudizio l'inosservanza della disposizione di cui all'art. 429, comma 1, lett. d), c.p.p., secondo cui il detto decreto deve contenere anche l'indicazione sommaria delle fonti di prova e dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3559 del 18 marzo 1999
«Infatti, proprio il nesso tra tale disposizione e quella di cui all'ultimo comma dell'art. 429 stesso codice, che stabilisce che il decreto è notificato all'imputato che non era presente all'udienza preliminare, esclude la estensibilità dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10825 del 17 dicembre 1996
«Non può dar luogo a nullità del decreto che dispone il giudizio l'inosservanza della disposizione di cui alla lettera d) dell'art. 429 c.p.p. — secondo cui il decreto stesso deve contenere l'indicazione sommaria delle fonti di prova e dei fatti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4685 del 14 aprile 1999
«Ed invero detta iniziativa, pur non rientrando nell'ortodossia dello schema proprio del procedimento accusatorio per il quale la prova si forma solo in dibattimento, non comporta alcuna specifica violazione di legge idonea a provocare nullità dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 785 del 13 gennaio 2003
«Il rispetto della regola del contraddittorio tra le parti nella formazione del fascicolo per il dibattimento previsto dall'art. 431 c.p.p., nel testo risultante dalle modificazioni ad esso apportate con legge 16 dicembre 1999 n. 479, non opera...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12752 del 23 dicembre 1994
«Vi è incompatibilità fra il giudizio abbreviato ed il procedimento di applicazione della pena su richiesta delle parti: la differenza di struttura dei due riti, i diversi effetti delle sentenze emesse al loro esito ed il differente regime di...»