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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24026 del 26 novembre 2010
«In tema di concordato fallimentare, proposto (nella specie, dal curatore) nella vigenza del d.l.vo n. 5 del 2006 e prima del d.l.vo n. 169 del 2007, in una procedura di fallimento disciplinata, ad ogni altro effetto, dal testo originario del r.d....»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 2672 del 22 febbraio 2012
«La dichiarazione di risoluzione del concordato fallimentare, che sia stato omologato anteriormente alla modifica dell'art. 137 legge fall., quale introdotta dal D.L.vo n. 169 del 2007 ed entrata in vigore il 1 gennaio 2008, è assoggettata alle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43055 del 18 novembre 2008
«È ammissibile l'applicazione dell'indulto a pena dichiarata interamente espiata per effetto del principio di fungibilità, purché sussista un concreto interesse del condannato al conseguimento di qualche effetto favorevole (nella specie, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42724 del 24 novembre 2001
«In tema di riabilitazione, ove sia stata condonata la pena inflitta con la sentenza in relazione alla quale il condannato chiede di essere riabilitato, il termine previsto dall'art. 179 c.p. per la concessione del beneficio decorre - atteso il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2628 del 27 febbraio 1998
«L'indulto non opera automaticamente ma solo a seguito del provvedimento di applicazione da parte della competente autorità giudiziaria ex art. 672 c.p.p.; risponde pertanto di evasione il detenuto che si allontana dagli arresti domiciliari a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 46289 del 16 dicembre 2008
«Ai fini della revoca dell'indulto elargito con legge 31 luglio 2006 n. 241 nei confronti di chi commetta un delitto doloso nel quinquennio dall'entrata in vigore di essa, ricorre tale condizione se il reato sia commesso il giorno stesso di entrata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47706 del 9 dicembre 2004
«La revoca, da parte del giudice dell'esecuzione, ai sensi dell'art. 674, comma 1 bis, c.p.p., della sospensione condizionale, quando venga riscontrata la sussistenza delle condizioni di cui all'art. 168, comma terzo, c.p., ha carattere di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11823 del 12 marzo 2003
«Non è revocabile in executivis, ma solo nel giudizio di cognizione, mediante impugnazione della sentenza che l'abbia disposta, la sospensione condizionale della pena concessa per la seconda volta in violazione del disposto dell'art. 164, comma...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10607 del 6 marzo 2003
«In tema di revoca della sospensione condizionale della pena, le disposizioni introdotte dalla legge 26 marzo 2001, n. 128, modificative degli artt. 168 c.p. e 674 c.p.p. non si applicano retroattivamente alle sentenze passate in giudicato prima...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43477 del 20 dicembre 2002
«Il disposto di cui al comma 1 bis dell'art. 674 c.p.p., introdotto dall'art. 1, comma 2, della legge 26 marzo 2001 n. 128 (secondo cui «il giudice dell'esecuzione provvede altresì alla revoca della sospensione condizionale della pena quando rileva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25531 del 3 luglio 2002
«La revoca della sospensione condizionale della pena prevista dall'art. 168, comma 3, c.p. (aggiunto dall'art. 1 della legge 26 marzo 2001, n. 128) anche per il caso in cui il beneficio sia stato concesso in violazione dell'art. 164, comma 4,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24395 del 1 dicembre 2010
«L'istituto dell'esdebitazione, previsto dagli artt. 142 a 144 della legge fall., nel testo novellato dal d.l.vo n. 5 del 2006 e dal d.l.vo n. 169 del 2007, trova applicazione, secondo quanto disposto dalla disciplina transitoria, quanto alle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24121 del 13 novembre 2009
«L'istituto dell'esdebitazione, previsto dagli artt. 142 e 144 della legge fall., nel testo novellato dal D.L.vo n. 5 del 2006 e dal D.L.vo n. 169 del 2007, trova applicazione, secondo quanto disposto dalla disciplina transitoria, alle procedure...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21860 del 25 ottobre 2010
«In tema di concordato preventivo, nel regime conseguente all'entrata in vigore del d.l.vo n.169 del 2007 che è caratterizzato da una prevalente natura contrattuale, e dal decisivo rilievo della volontà dei creditori e del loro consenso informato,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22927 del 29 ottobre 2009
«In tema di concordato preventivo, nel regime conseguente all'entrata in vigore del D.L.vo n. 5 del 2006 ed anteriore alle modifiche introdotte dal D.L.vo n. 169 del 2007, il controllo del tribunale, ai sensi dell'art. 163 della legge fall., ha per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12176 del 15 settembre 2000
«L'art. 30 D.P.R. n. 100 del 1997, prevedente, tra l'altro, i criteri di calcolo del compenso al liquidatore giudiziale del concordato preventivo con cessione di beni, in mancanza di espressa disposizione in tal senso, non può trovare applicazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6901 del 22 marzo 2010
«In tema di concordato preventivo, l'art. 177 della legge fall., nella parte in cui, anche nel testo modificato dal d.l.vo n. 5 del 2006, non riconosce ai creditori privilegiati il diritto di voto sulla proposta concordataria, conferma - per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17556 del 2 agosto 2006
«Le modifiche alla disciplina del concordato preventivo introdotte dal D.L. 14 marzo 2005, n. 35 (conv., con modif., nella legge 14 maggio 2005, n. 80) non si applicano, in base alla disciplina transitoria di cui al comma 2 bis dell'art. 2 del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2504 del 23 aprile 1997
«A tale principio non fa eccezione il caso in cui, prima della decisione della Corte di cassazione, sia intervenuta una norma modificatrice della competenza. (Fattispecie in cui, a seguito del decreto-legge 10 maggio 1996, n. 250, attributivo della...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 2671 del 22 febbraio 2012
«Il reclamo avverso il decreto di annullamento del concordato preventivo, seguito da contestuale dichiarazione di fallimento e nella specie relativo a procedura svoltasi per intero dopo l'entrata in vigore del D.L.vo n. 169 del 2007, non è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2486 del 15 aprile 1985
«Il periodo originariamente fissato per l'amministrazione controllata, in sede di ammissione dell'imprenditore alla relativa procedura (nella specie, successiva all'entrata in vigore della L. 24 luglio 1978 n. 391, modificativa dell'art. 187 della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17337 del 23 luglio 2010
«Il termine per la proposizione dell'opposizione allo stato passivo, nella liquidazione coatta amministrativa è di trenta giorni, come nella procedura fallimentare, anche nel periodo intermedio di vigenza del d.l.vo n. 5 del 2006, anteriore...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16101 del 30 aprile 2002
«È inammissibile, in assenza di disposizioni transitorie, il ricorso straordinario per errore di fatto proposto avverso provvedimenti della Corte di cassazione depositati prima della data di entrata in vigore dell'art. 625 bis c.p.p., introdotto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25510 del 12 giugno 2003
«La tutela del regolare esercizio dell'attività di controllo è ora affidata ad una nuova disposizione, quella contenuta nell'art. 2625 c.c., che ha depenalizzato, in parte, l'illecito previsto dal vecchio art. 2623 c.c. (nel caso in cui non vi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16823 del 5 luglio 2013
«Qualora il fallimento sia stato dichiarato successivamente al 16 luglio 2006 (data di entrata in vigore del d.l.vo 9 gennaio 2006, n. 5), la procedura è regolata dalla legge fallimentare novellata, ai sensi degli artt. 150 e 153 del d.l.vo citato,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23560 del 12 settembre 2008
«In tema di liquidazione coatta amministrativa di società finanziaria, l'azione di rivendica e restituzione di beni e valori mobiliari gestiti dalla società per conto e nell'interesse dei clienti, pur non richiedendo una specifica individuazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1004 del 14 gennaio 2003
«Il principio secondo cui il ricorso in cassazione si converte in appello deve applicarsi, per eliminare una condizione di disparità di trattamento, a seguito dell'entrata in vigore della legge 19 aprile 2002, n. 72, non soltanto ai ricorsi per...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 30541 del 6 agosto 2001
«L'art. 18 della legge 21 novembre 1999 n. 468, il quale ha (temporaneamente) modificato l'art. 593, comma 3, c.p.p., nel senso di rendere inappellabili tutte le sentenze di condanna a sola pena pecuniaria e non più soltanto quelle di condanna alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27858 del 11 luglio 2001
«L'art. 13 legge 26 marzo 2001, n. 128 che, modificando l'art. 593 c.p.p., ha reso nuovamente appellabili le sentenze di condanna alla sola pena della multa, non si applica, in virtù del principio del tempus regit actum, ai ricorsi proposti prima...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7329 del 22 giugno 2000
«La disposizione di cui all'art. 18 della legge 24 novembre 1999 n. 468, la quale, modificando l'art. 593, comma 3, c.p.p., ha reso inappellabili le sentenze di condanna relative a reati per i quali sia stata irrogata la sola pena pecuniaria, trova...»