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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8756 del 13 ottobre 1981
«Il croupier di una casa da gioco gestita da un comune non ha la qualifica di incaricato di pubblico servizio perché la gestione del gioco, ancorché esercitata da un ente locale, non è attività diretta al soddisfacimento di bisogni di interesse...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8341 del 28 settembre 1982
«Si configura l'ipotesi di cui agli artt. 56 e 605 c.p. e non già una di quella prevista dagli artt. 610 e 393 c.p. nell'attività posta in essere da colui, che, con la forza, cerca di far entrare in un'auto la vittima, la quale non oppone una forte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4072 del 2 maggio 1983
«Il delitto di cui all'art. 371 c.p. si realizza integralmente nel momento in cui il soggetto ha giurato il falso, a nulla rilevando i vizi inerenti al contenuto privatistico del processo civile. Cosicché, se il giuramento è stato prestato ed è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9967 del 14 novembre 1984
«Non si rinviene alcun vizio di contraddittorietà della motivazione nella sentenza di merito allorché con essa si neghi il beneficio della non menzione della condanna nel certificato penale e si conceda, invece, la sospensione condizionale della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13350 del 29 novembre 1986
«Ai fini della configurabilità del vizio parziale di mente non basta la sussistenza in soggetto tossicodipendente di semplici anomalie del carattere o di manifestazioni a tipo nevrotico di natura episodica o sporadica, ma occorre il riscontro di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10252 del 19 ottobre 1988
«Sussiste autonomia concettuale tra diminuente per vizio parziale di mente (che inerisce strettamente alla persona ed alla sua imputabilità) e gravità del reato, fondata sui criteri oggettivi e soggettivi dettati dall'art. 133 c.p. nessuno dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6355 del 27 maggio 1988
«In tema di peculato, la nozione di possesso considerata nell'art. 314 c.p. va intesa nel duplice significato di materiale detenzione o di disponibilità giuridica dei beni materialmente detenuti da altri, dei quali l'agente possa conseguire la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11977 del 9 settembre 1989
«In tema di furto, la ratio dell'aggravamento della pena, previsto dall'art. 625, n. 7, terza ipotesi, c.p., non è correlata alla natura — pubblica o privata — del luogo ove si trova la «cosa», ma alla condizione di esposizione di essa alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14154 del 24 ottobre 1989
«Lo stato di tossicodipendenza non integra il vizio parziale di mente, ove non sia provato che il soggetto sia affetto da intossicazione cronica da sostanze stupefacenti che abbia prodotto un'alterazione psichica permanente.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11940 del 29 agosto 1990
«L'omissione di atto d'ufficio, di cui all'art. 328 c.p., si realizza con il mancato compimento di un atto rientrante nella competenza funzionale del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio. Qualora per il compimento dell'atto sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12168 del 6 settembre 1990
«Il delitto di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio o del servizio sussiste tutte le volte che l'atto d'ufficio compiuto dal pubblico ufficiale violi uno qualsiasi dei doveri connessi all'esercizio delle funzioni svolte dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7259 del 24 maggio 1990
«Il bene giuridico tutelato dall'art. 319 c.p. è costituito dai principi di buon andamento e imparzialità dell'amministrazione indicati nell'art. 97, comma primo, della Costituzione. La contrarietà ai doveri d'ufficio può riguardare la condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12200 del 29 novembre 1991
«Quando l'appellante, nel dibattimento di appello, concorda con il procuratore generale la misura della pena, rinunciando a tutti gli altri motivi del gravame, la richiesta e la rinuncia ai motivi non hanno effetto soltanto se il giudice decida in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2266 del 30 luglio 1991
«Costituisce atto contrario ai doveri d'ufficio quello del dipendente di ospedale che avverta sollecitamente gli impresari delle pompe funebri del decesso imminente o già avvenuto dei ricoverati. (Nella specie, relativa a rigetto di ricorso avverso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2439 del 23 febbraio 1991
«In tema di appropriazione di denaro della P.A. mediante falso, la distinzione tra peculato e truffa non va ravvisata nella precedenza cronologica dell'appropriazione rispetto al falso o viceversa, ma nel modo in cui il pubblico ufficiale viene in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 354 del 2 aprile 1991
«Ai fini della configurabilità della continuazione dei reati, venuto meno con la riforma del 1974, il requisito dell'omogeneità delle violazioni, rilevanza decisiva ha acquistato l'identità del disegno criminoso, che si orienta ancora più...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7523 del 12 luglio 1991
«Affinché possa riconoscersi una imputabilità ridotta per vizio parziale di mente, ai sensi dell'art. 89 c.p., occorre che la capacità di intendere (intesa nel senso di una corretta rappresentazione del mondo esterno e degli effetti della propria...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11642 del 4 dicembre 1992
«Il mancato esercizio di un potere discrezionale, quale quello attribuito dall'art. 597, quinto comma c.p.p. al giudice d'appello, che può applicare d'ufficio la sospensione condizionale della pena, la non menzione della condanna ed una o più...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12066 del 19 dicembre 1992
«Il rigore dell'inammissibilità del motivo di impugnazione relativo a vizio di motivazione dedotto contestualmente alla dichiarazione di gravame e prima del deposito del provvedimento, prospettabile in relazione al giudizio di cassazione, ove...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3200 del 18 marzo 1992
«Gli appartenenti al corpo della guardia di pubblica sicurezza (ora Polizia di Stato) sono considerati in servizio permanente e non cessano dalle loro qualità di pubblici ufficiali anche quando non sono comandati in servizio. (Nella fattispecie, su...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3337 del 3 novembre 1992
«La Corte di cassazione risolve una questione di diritto anche quando giudica sull'adempimento dell'obbligo della motivazione o sulla coerenza logica della stessa; cosicché, in caso di annullamento per vizio di motivazione, il giudice di rinvio è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4037 del 3 aprile 1992
«Non viola il divieto della reformatio in peius il giudice di appello che, riformando la sentenza di condanna del primo giudice, applichi la misura di sicurezza prevista dalla legge come conseguenza del proscioglimento per vizio di mente richiesto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4322 del 24 novembre 1992
«La procedura prevista per la correzione degli errori materiali è applicabile anche alle sentenze emesse dalla Corte di cassazione, sempreché il giudice si trovi di fronte a una situazione nella quale il provvedimento sia affetto da mere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8072 del 17 luglio 1992
«Il giudice di merito non può negare le attenuanti generiche solo perché, indipendentemente dalla loro applicazione, considera adeguata la pena, ma deve prima stabilire se le attenuanti generiche devono essere applicate, poi, quando occorre,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8869 del 6 agosto 1992
«I limiti del doveroso controllo del giudice penale sulla «legalità» del provvedimento che è oggetto della tutela penale apprestata dall'art. 650 c.p. sono costituiti da tre tradizionali vizi di incompetenza, di violazione di legge e di eccesso di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1026 del 16 aprile 1993
«Le questioni concernenti l'esecuzione dei decreti in materia di misure di prevenzione vanno anch'esse trattate e decise nel rispetto delle regole dettate per il procedimento di esecuzione dagli artt. 665 ss. c.p.p. Pertanto, la deliberazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11294 del 9 dicembre 1993
«Ai fini del giudizio di responsabilità in ordine al reato di cui all'art. 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell'autorità), il giudice deve sempre valutare la «legalità» del provvedimento rimasto inosservato e verificare, quindi, oltre i...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1709 del 13 agosto 1993
«Il difetto di motivazione, a norma dell'art. 606 lett. e) c.p.p., è valutabile in cassazione solo se consista in una mancanza o in una manifesta illogicità della motivazione stessa, purché il vizio risulti dal testo del provvedimento impugnato, il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2094 del 25 giugno 1993
«Non può essere rimediata da un provvedimento di correzione di errore materiale, ai sensi degli artt. 130 e 547 c.p.p., l'omessa pronuncia in ordine alla condanna delle spese giudiziali in relazione al rapporto civile tra le parti definito con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2766 del 29 luglio 1993
«In tema di liberazione condizionale, l'art. 13 ter, D.L. 15 gennaio 1991, n. 8, convertito nella L. 15 marzo 1991, n. 82, esclude, al secondo comma, tutte le limitazioni, ivi comprese quelle relative all'entità della pena, per l'ammissione al...»