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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4973 del 22 aprile 1988
«...atti compiuti senza plausibili motivi e con incontestabile pregiudizio, atteso il potere-dovere del giudice penale di ricercare ovunque prove od elementi di prova al fine ultimo dell'accertamento della verità cui è preordinato il processo penale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11055 del 22 ottobre 1998
«In tema di morte o lesione come conseguenza non voluta di altro delitto a norma dell'art. 586 c.p., poiché l'accollo dell'evento ulteriore e più grave rispetto a quello voluto appare incompatibile con il principio di colpevolezza, secondo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8342 del 16 luglio 1987
«Qualora un fatto perda il carattere di illecito penale a seguito di una modifica legislativa intervenuta successivamente che concerna la disciplina normativa extra penale di riferimento per attribuire la qualità di soggetto attivo di un reato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 17821 del 27 aprile 2009
«...che la "traditio" della "res", nella quale null'altro può ravvisarsi se non l'adempimento di un contratto già perfezionato, non è prevista dalla norma penale come elemento strutturale della fattispecie al punto da contrassegnarne la consumazione).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46899 del 20 dicembre 2011
«...ravvisarsi null'altro che un momento che pertiene all'adempimento del contratto, già perfezionato ed efficace - non può ritenersi imposta dalla norma penale, come elemento strutturale della fattispecie, al punto da contrassegnarne la consumazione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47469 del 11 dicembre 2003
«In tema di rifiuto di generalità (art. 651 c.p.), atteso che il bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice è costituito dal potere-dovere di vigilanza attribuito dalla legge all'amministrazione di appartenenza del pubblico ufficiale al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26303 del 10 giugno 2004
«...norma, e cioè la sua connotazione «per petulanza o altro biasimevole motivo» alla quale è subordinata l'illiceità penale del fatto. (Fattispecie relativa a reciproci messaggi e comunicazioni scambiati per mezzo di apparecchio di telefonia mobile).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5845 del 17 maggio 1988
«Al fine di escludere l'elemento di colpa, di cui all'art. 672, primo comma, c.p., rappresentato dalla mancata adozione delle debite cautele nella custodia di un cane da guardia, non basta che l'animale pericoloso si trovi in luogo privato o...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18821 del 7 maggio 2014
«Non può essere ulteriormente eseguita, ma deve essere sostituita con quella di anni trenta di reclusione, la pena dell'ergastolo inflitta in applicazione dell'art. 7, comma primo, D.L. n. 341 del 2000 all'esito di giudizio abbreviato richiesto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10844 del 10 novembre 1992
«... Ne consegue che il proprietario che ometta di provvedere alle opere necessarie per evitare il pericolo di rovina dell'edificio sia in tal caso esente da responsabilità penale ex art. 677 c.p. Per espressa previsione normativa, infatti,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5388 del 7 giugno 1997
«In tema di armi e materie esplodenti, al termine «esplosivi» di cui all'art. 34 della legge 18 aprile 1975, n. 110 non può essere attribuito il significato di «sostanze esplodenti» come contrapposte ai veri e propri esplosivi dotati di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3392 del 28 marzo 1995
«...integrano sempre delitti, è disciplinata attualmente dalle leggi n. 895/1967 e 497/1974, mentre le condotte illecite riguardanti le materie esplodenti sono disciplinate dalle ipotesi contravvenzionali previste dal codice penale e dal T.U. di P.S.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3763 del 16 luglio 1998
«...ovvero non provveda il codice penale. (Fattispecie nella quale il giudice di merito aveva erroneamente ritenuto applicabile la sanzione dell'art. 17 T.U.L.P.S., ammettendo l'imputato all'oblazione speciale prevista dall'art. 162 bis c.p.).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27633 del 20 marzo 2013
«Una tale interpretazione non può ritenersi in contrasto con il principio di stretta legalità, ma costituisce l'esito di una lettura estensiva della norma penale, consentita in quanto tale e giustificata dall'evidente intenzione del legislatore di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2350 del 12 marzo 1997
«La sanzione penale è, pertanto, correlata ad un ingresso in luogo vietato ed è prevista per il solo fatto che un divieto sia stato legittimamente imposto, indipendentemente dalle ragioni che in concreto hanno determinato la limitazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6338 del 30 maggio 1994
«Nella contravvenzione prevista dall'art. 684 c.p. - che punisce chiunque, in tutto o in parte, anche per riassunto, e a guisa di informazione, atti o documenti di un processo penale, di cui sia vietata la pubblicazione - l'elemento oggettivo,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 683 del 24 gennaio 2001
«Alla stregua, poi, di quanto disposto dagli artt. 13 e 14 dello stesso provvedimento normativo, la sanzione amministrativa trova applicazione, in luogo di quella penale, anche con riguardo ai fatti commessi prima dell'entrata in vigore della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2790 del 7 marzo 1987
«Per affermare la penale responsabilità in ordine al reato di incauto acquisto, ascrivibile a titolo di colpa — a differenza del delitto di ricettazione — è sufficiente che l'agente abbia omesso i necessari accertamenti anche in ordine ad una sola...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6166 del 16 marzo 2007
«...giurisdizione e norme processuali, ordinamento civile e penale e giustizia amministrativa (art. 117 Cost. lett. c), con la sola possibilità di attribuire condizioni particolari di autonomia limitatamente all'organizzazione della giustizia di pace.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35080 del 18 ottobre 2002
«La previsione di cui all'art. 110 del Tulps (R.D. 18 giugno 1931 n. 773, come modificato da ultimo dall'art. 37 della legge 23 dicembre 2000 n. 388, delinea una nozione autonoma degli apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10642 del 15 settembre 1999
«...consistente nel semplice esercizio di detti giuochi, pur se svolta in forma organizzata, o dalla partecipazione ad essi, continua ad essere sanzionata non dalla summenzionata disposizione speciale ma dagli artt. 718 e seguenti del codice penale.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22037 del 10 giugno 2010
«...di una sanzione penale in caso di sua violazione. (In motivazione la Corte ha precisato che l'estensione della norma sanzionatoria dell'art. 731 c.p. a detta ipotesi si risolverebbe in un'inammissibile interpretazione analogica "in malam partem").»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6199 del 21 giugno 1993
«Il soggetto attivo del reato ex art. 733 c.p. può essere rappresentato sia dal proprietario sia dal possessore o dal detentore, dato che un'interpretazione eccessivamente restrittiva del termine «proprio» paradossalmente escluderebbe dalla tutela...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7083 del 17 giugno 1988
«...rilievo penale solo se ed in quanto vengano posti in essere senza l'intervento autorizzativo, che lo Stato attua attraverso gli organi appositamente predisposti (Ministero della pubblica istruzione - Soprintendenza alle autorità e belle arti).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 107 del 3 marzo 1997
«In tema di coltivazione di cave la competenza esclusiva riconosciuta alla regione dallo statuto speciale della Regione Siciliana (art. 14 lett. f, e lett. h) non menoma le competenze del giudice penale in materia di tutela ambientale. Per tale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3125 del 27 marzo 1996
«...del bene ambientale, le opere autorizzate non possono integrare il reato di cui all'art. 734 c.p., perché l'autorizzazione costituisce un modo di gestione del vincolo sul luogo protetto, secondo regole alle quali la norma penale effettua rinvio.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 408 del 16 giugno 1995
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale relativa al nuovo testo dell'art. 727 c.p., la cui fattispecie, pur caratterizzata da forma aperta, per la ragione che indica il risultato e non le specifiche modalità del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 601 del 29 gennaio 1997
«E ciò non perché le norme della predetta legge si pongano in rapporto di specialità con le norme del codice penale, dato che è diversa la loro oggettività giuridica, ma perché un comportamento venatorio che è consentito dalla predetta legge n. 157...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5853 del 19 maggio 1978
«Il concetto di «porto» di un'arma — posto in relazione con l'interesse tutelato dalla norma di cui all'art. 699 del codice penale e con il divieto da essa imposto — altro non è che quello di avere con sé un'arma in modo ed in condizione di poterla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4595 del 2 dicembre 1992
«...dell'art. 699 c.p. e vengono fatte salve le disposizioni di cui alla L. n. 497 del 1974, la quale, all'art. 14, comma secondo, stabilisce un più severo regime sanzionatorio per le contravvenzioni in materia di armi previste dal codice penale).»