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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7272 del 3 luglio 1991
«La prevenzione operata con l'impugnazione principale fa sì che ogni altra impugnazione debba essere proposta nelle forme del ricorso incidentale, per cui la parte intimata con il ricorso principale non può più avvalersi a tal fine del termine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10240 del 5 settembre 1992
«In materia di arbitrato libero, il principio, secondo cui il venir meno dell'operatività e dell'efficacia del compromesso fa risorgere il potere delle parti di esercitare le azioni derivanti dal contratto e chiedere al giudice la decisione già...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5181 del 29 aprile 1992
«Il principio della intrasmissibilità del diritto di prelazione fra coeredi, previsto dall'art. 732 c.c., non impedisce che, una volta esercitato il riscatto, con instaurazione del relativo giudizio, la domanda conservi i propri effetti, nonostante...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3379 del 22 marzo 1993
«L'omissione dell'avviso dell'espropriazione ai creditori che vantano sul bene espropriato un diritto di prelazione risultante dai pubblici registri (art. 498 c.p.c.) è causa di una pregiudizievole irregolarità denunciabile con l'opposizione agli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6752 del 17 giugno 1993
«Tra i diritti derivanti dal contratto di assicurazione, soggetti, ai sensi dell'art. 2952 c.c., alla prescrizione annuale, è da ricomprendere il diritto di rivalsa dell'assicuratore verso l'assicurato, previsto dall'art. 18, L. 24 dicembre 1969,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7000 del 24 giugno 1993
«L'omesso esame di fatto decisivo previsto dall'art. 360 n. 5 c.p.c. è costituito da quel difetto di attività del giudice del merito che si verifica tutte le volte in cui egli abbia trascurato, non la deduzione o l'argomentazione che la parte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7097 del 20 giugno 1993
«Il principio di diritto enunciato dalla sentenza di cassazione vincola il giudice di rinvio, il quale è tenuto ad uniformarvisi indipendentemente dall'intervenuto mutamento di giurisprudenza della stessa Corte di cassazione, non essendo tale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7289 del 3 luglio 1993
«Le contestazioni sulla regolarità formale dei singoli atti del procedimento esecutivo, prospettabili con l'opposizione ex art. 617 c.p.c., ove non siano state tempestivamente dedotte nel termine di decadenza previsto per l'esperimento di tale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1983 del 26 febbraio 1994
«Nell'ipotesi in cui sia stato promosso da una delle parti del rapporto di lavoro il procedimento arbitrale previsto in tema di licenziamenti dal contratto collettivo per i dirigenti di imprese commerciali, l'effettiva volontà dell'altra parte di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 239 del 11 gennaio 1994
«In tema di notificazione a società di capitali, la circostanza che la sede legale non risulti coincidere con la sede effettiva comporta — ove quest'ultima sia ignota e non sia possibile procedere nei confronti del legale rappresentante, come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3137 del 30 marzo 1994
«Il ricorso per revocazione avverso sentenze della Corte di cassazione ancorché rese in sede di regolamento di competenza, è soggetta, ai sensi dell'art. 400 c.p.c. (prima dell'entrata in vigore dell'art. 391 bis c.p.c., introdotto dalla L. 26...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 358 del 15 gennaio 1994
«Il presidente del tribunale che a norma del secondo comma dell'art. 2367 c.c., nel caso in cui gli amministratori o i sindaci non provvedano alla convocazione dell'assemblea, richiesta da tanti soci che rappresentino almeno un quinto del capitale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4918 del 19 maggio 1994
«L'attività svolta dal libero professionista in modo esclusivo, o comunque di gran lunga prevalente, a favore di un unico cliente, può rientrare nello schema del rapporto di collaborazione previsto dall'art. 409 n. 3 c.p.c.; tale fattispecie non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5094 del 25 maggio 1994
«Il procedimento di correzione degli errori materiali previsto dall'art. 287 c.p.c., è applicabile anche all'ordinanza provvisoria di rilascio emessa dal pretore, ai sensi dell'art. 665 c.p.c., restando impugnabile con l'opposizione all'esecuzione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5932 del 20 giugno 1994
«Il principio, sancito dall'art. 3 della L. 7 ottobre 1969, n. 742, secondo cui nelle cause di lavoro, soggette al rito speciale previsto dagli artt. 409 ss. c.p.c., i termini processuali, ivi compreso il termine annuale per l'impugnazione della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8805 del 26 ottobre 1994
«In ipotesi d'inammissibilità del ricorso principale per cassazione avverso sentenza non notificata, la tempestività del ricorso incidentale avverso la stessa pronuncia deve essere verificata non solo con riferimento al generale termine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9578 del 11 novembre 1994
«L'errore causato da inesatta determinazione dei presupposti numerici di un'operazione è deducibile in sede di legittimità, in quanto si risolve in un vizio logico della motivazione, a differenza dell'errore materiale di calcolo risultante dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10216 del 27 settembre 1995
«L'art. 9 della L. 14 febbraio 1990, n. 29 – che ha previsto la competenza della sezione specializzata agraria presso il tribunale per tutte le controversie in materia di contratti agrari (ad eccezione di quelle relative al diritto di enfiteusi ed...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10767 del 14 ottobre 1995
«Dalla sentenza della Corte costituzionale n. 253 del 23 giugno 1994 – la quale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 669 terdecies c.p.c. nella parte in cui non ammette il reclamo ivi previsto anche avverso l'ordinanza con cui sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2719 del 8 marzo 1995
«Nel comodato di un immobile, stipulato senza la espressa fissazione di un termine, questo, mentre non è desumibile dalla generica destinazione che l'immobile può avere per sua propria natura, trattandosi di destinazione ad uso generico ed...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 39 del 3 gennaio 1995
«Il giudizio per querela di falso proposto in via incidentale subisce, sotto l'aspetto sia sostanziale che processuale, l'influenza del processo principale al quale è legato – come un momento della sua fase istruttoria – da un nesso funzionale e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4430 del 20 aprile 1995
«In relazione alla funzione della Corte di cassazione di interpretare la legge e di dare chiarezza e certezza al diritto vivente, non incidono sull'interesse al ricorso per cassazione fatti contingenti, come il maturarsi di determinate circostanze...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6709 del 14 giugno 1995
«Nel rito del lavoro, è assolutamente precluso al giudice integrare o modificare il dispositivo di sentenza, come deliberato e letto in udienza, e deve ritenersi atto abnorme e giuridicamente inesistente – e come tale inidoneo a passare in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8372 del 29 luglio 1995
«La notificazione è giuridicamente inesistente quando manchi del tutto o sia effettuata in modo assolutamente non previsto dal codice di rito, ossia sia tale da non consentirne l'assunzione nel tipico atto delineato dalla legge; essa è, invece,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 875 del 25 gennaio 1995
«Stante lo stretto collegamento tra l'art. 327 c.p.c. e l'art. 330 dello stesso codice, l'impugnazione proposta entro il maggior termine risultante dalla applicazione della sospensione dei termini processuali disposta dalla L. n. 742 del 1969 per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8857 del 12 agosto 1995
«La decadenza dall'impugnazione per il decorso del termine annuale previsto dall'art. 327 c.p.c. si verifica indipendentemente dalla notificazione della sentenza e, pertanto, è inammissibile il ricorso per cassazione proposto entro i sessanta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 96 del 4 gennaio 1995
«La disposizione contenuta nell'art. 429 comma terzo c.p.c., relativa alla rivalutazione con la sentenza di condanna in base al calcolo previsto dall'art. 150 att. dei crediti di lavoro, trova applicazione con riguardo a tutti i rapporti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10723 del 2 dicembre 1996
«L'art. 2048 c.c., dopo aver previsto la responsabilità dei precettori e dei maestri d'arte per i danni cagionati dal fatto illecito dei loro allievi nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza, dispone che tali soggetti sono liberati dalla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2254 del 18 marzo 1996
«L'inadempimento, da parte del convenuto, dell'onere impostogli dal terzo comma dell'art. 416 c.p.c. — a norma del quale, nella memoria difensiva di costituzione questi deve prendere posizione in maniera precisa e non limitata ad una generica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3370 del 11 aprile 1996
«Nell'ipotesi di sospensione contrattuale del rapporto di lavoro (nella quale rientra la sospensione del lavoratore sottoposto a procedimento penale, unilateralmente disposta dal datore di lavoro conformemente a quanto previsto dal contratto...»