-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6162 del 27 novembre 1984
«La comunicazione dell'ordinanza pronunciata fuori udienza ha lo scopo di portare a conoscenza delle parti il contenuto del provvedimento e la data della nuova udienza fissata, sicché la sua omissione determina nullità di questo provvedimento per...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4246 del 23 novembre 1993
«In tema di proroga della custodia cautelare, la legge non impone l'osservanza di termini o di procedure inderogabili e tassativi, richiedendo soltanto che il difensore (non anche l'indagato) sia sentito sull'oggetto della richiesta di proroga; e...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14735 del 21 novembre 2001
«La mancata comunicazione, da parte della cancelleria, ai procuratori costituiti in un'ordinanza emessa fuori udienza con la quale il giudice istruttore disponga un atto integrativo della consulenza tecnica (nella specie, rinnovo di sopralluogo da...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6584 del 28 febbraio 2000
«Poiché il principio di tassatività delle impugnazioni ha valenza non solo oggettiva, ma anche soggettiva, legittimato a proporre il ricorso previsto dall'art. 6, comma 4, della L. 30 luglio 1990 n. 217 avverso il provvedimento di rigetto...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35217 del 21 settembre 2007
«In base al principio di tassatività delle impugnazioni sotto il profilo soggettivo, la facoltà di impugnazione spetta soltanto a colui al quale la legge espressamente lo conferisce, restando dunque inibita tale facoltà agli eredi dell'imputato...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6515 del 29 maggio 1992
«L'assunzione di testi che non siano stati preventivamente indicati in modo specifico può essere consentita soltanto nei casi previsti dall'art. 257 c.p.c., la cui enunciazione deve ritenersi tassativa, dal momento che l'obbligo della rituale...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5478 del 9 giugno 1997
«In tema di impugnazione di sentenze contumaciali, al fine di non vanificare la tassatività dei termini fissati dalla legge, si considera valida l'impugnazione presentata dal difensore non munito di specifico mandato solo quando essa sia ratificata...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1324 del 28 maggio 1996
«In tema di impugnazione della sentenza contumaciale, è valida l'impugnazione presentata dal difensore non munito del mandato specifico previsto dall'art. 571 comma 3 c.p.p. quando essa sia ratificata dall'imputato, purché la ratifica intervenga...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 577 del 9 marzo 1963
«L'art. 257 c.p.c., pur importando un'eccezione al principio fissato dall'art. 244, secondo cui i testimoni debbono essere indicati ab initio, non deroga alle altre disposizioni relative all'espletamento della prova ed in particolare all'art. 253,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5133 del 16 settembre 1981
«La valutazione dell'opportunità di ordinare l'intervento in causa del terzo a norma dell'art. 107 c.p.c. rappresenta una prerogativa esclusiva e discrezionale del giudice di primo grado, sia per i limiti temporali stabiliti, per la chiamata di un...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3347 del 5 dicembre 1996
«In conformità all'orientamento espresso dalle Sezioni unite della Suprema Corte, deve ritenersi che i decreti autorizzativi delle intercettazioni debbano essere allegati dal pubblico ministero agli atti da trasmettere al giudice per le indagini...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27165 del 19 dicembre 2006
«Al fine della valida introduzione nei confronti della parte contumace, di una domanda nuova (o riconvenzionale), che tragga titolo dal medesimo fatto posto a fondamento della domanda principale, non è necessario ricorrere ad un'autonoma citazione,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7436 del 10 agosto 1996
«Nel caso di intervento iussu iudicis ex art. 107 c.p.c., nell'ipotesi in cui avendo l'originario convenuto negato di essere titolare dell'obbligazione dedotta in giudizio ed abbia indicato un terzo come titolare di tale obbligazione, l'intervento...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 30576 del 30 dicembre 2011
«L'ordinanza che dispone il tentativo di conciliazione, emessa dal giudice onorario aggregato a norma dell'art. 13, comma 2, della legge 22 luglio 1997, n. 276, deve essere comunicata alla parte contumace, non ostandovi la mancata inclusione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7983 del 7 aprile 2011
«Qualora venga disposto un rinvio d'ufficio, nella specie dell'udienza di discussione in appello, di esso non deve essere data comunicazione al convenuto contumace, poiché la relativa ordinanza non rientra tra i provvedimenti tassativamente...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4440 del 27 febbraio 2007
«Il provvedimento di integrazione del contraddittorio non rientrando nell'elenco degli atti tassativamente indicati dall'articolo 292 c.p.c., per i quali è prescritta la notificazione al contumace, non deve essere a quest'ultimo notificato....»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13876 del 9 novembre 2001
«L'ordinanza che dispone la comparizione delle parti al fine di procedere al loro libero interrogatorio ex art. 117 c.p.c. non rientra fra gli atti, tassativamente indicati, per i quali l'art. 292, comma primo c.p.c. prescrive la notificazione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5032 del 18 aprile 2001
«L'ordinanza con la quale il giudice richiede il regolamento di competenza d'ufficio, ex art. 47, penultimo comma, c.p.c., non rientra nell'elenco degli atti tassativamente indicati nell'art. 292 c.p.c., con la conseguenza che non sussiste la...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2389 del 12 marzo 1994
«L'atto riassuntivo del processo, essendo rivolto a provocare la ripresa del procedimento nello stato in cui si trovava nel momento in cui è sopravvenuto l'evento interruttivo, deve essere notificato con il pedissequo decreto di fissazione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10693 del 14 dicembre 1994
«La volontaria cancellazione dall'albo professionale del procuratore costituito (nella specie, per essere la medesima conseguente all'assunzione di un pubblico impiego da parte del procuratore medesimo) non determina l'interruzione del processo,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8728 del 3 settembre 1998
«L'atto riassuntivo del processo, essendo rivolto a provocare la ripresa del procedimento nello stato in cui si trovava nel momento in cui è sopravvenuto l'evento interruttivo, deve essere notificato — come richiede l'art. 302 c.p.c. — con il...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38 del 25 gennaio 1999
«L'omessa notifica dell'atto di impugnazione non dà luogo a nullità di ordine generale e neppure a decadenza dell'impugnazione medesima, in quanto non è compresa tra le cause di inammissibilità previste tassativamente dall'art. 591 c.p.p. o da...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18194 del 9 settembre 2004
«In tema di fallimento, l'art. 88, secondo comma, legge fall. impone al curatore, in presenza di immobili o di altri beni soggetti a pubblica registrazione, l'onere di notifica di un estratto della sentenza dichiarativa di fallimento ai competenti...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13027 del 14 luglio 2004
«Fondandosi l'attuale sistema tributario sul principio dell'autotassazione, la dichiarazione IVA, se non seguita dall'emanazione di un atto di rettifica dell'amministrazione finanziaria o dalla correzione della dichiarazione stessa sulla base dei...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5766 del 13 giugno 1990
«Il provvedimento del giudice fallimentare in tema di ripartizione dell'attivo è assoggettabile ad imposta proporzionale di registro, ai sensi dell'art. 8 della tariffa allegato A del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 634, solo per la parte in cui,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9901 del 24 maggio 2004
«In tema di fallimento, il creditore non ammesso al passivo, pur potendo, come ogni altro interessato, presentare osservazioni al piano di riparto e potendo giovarsi dell'accantonamento generico e di quegli altri che il giudice delegato può...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5178 del 15 novembre 2000
«Il periodo di pena detentiva espiata sine titulo per un reato diverso da quello per cui è in corso l'esecuzione è computabile, per il principio di fungibilità, solo nelle ipotesi tassativamente previste dall'art. 657, comma 2, c.p.p. e, pertanto,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4253 del 3 maggio 1994
«Agli effetti dell'imposta di registro, nel sistema disciplinato dal D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 634, la sentenza di omologazione del concordato fallimentare — quale atto autoritativo, conclusivo di una complessa procedura, che trasforma in obbligo...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2650 del 22 ottobre 1999
«La procedura di revoca della sospensione condizionale della pena, prevista dall'art. 674 c.p.p. si riferisce unicamente alle ipotesi di decadenza tassativamente previste dall'art. 168 c.p., e non anche ai casi di violazione dell'art. 164 dello...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4071 del 4 novembre 1994
«L'assegnazione di condannati a una specifica sezione di istituto di pena appositamente istituita e connotata da un più severo regime carcerario non può essere assimilata a un provvedimento di sottoposizione del condannato al regime della...»