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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1842 del 12 febbraio 1999
«Il principio di correlazione tra sentenza e accusa contestata è violato soltanto quando il fatto ritenuto in sentenza si trovi rispetto a quello contestato in rapporto di eterogeneità o di incompatibilità sostanziale, nel senso che si sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6753 del 13 gennaio 1998
«Affinché il giudice di appello possa procedere alla rinnovazione dell'istruzione dibattimentale è necessario che la relativa richiesta sia avanzata nelle forme di cui all'art. 603, primo comma, c.p.p. e che il giudice ritenga, nella sua...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3871 del 24 aprile 1997
«Non sussiste violazione nel principio di correlazione della sentenza all'accusa contestata quando nella contestazione, considerata nella sua interezza, siano contenuti gli stessi elementi del fatto costitutivo del reato ritenuto in sentenza....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9431 del 6 novembre 1996
«La diversità del fatto accertato in giudizio dal fatto contestato viola i principi dell'immutabilità dell'accusa e del contraddittorio, espressione del più generale diritto di difesa, ed obbliga il giudice, a norma dell'art. 521, a pena di nullità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5777 del 18 maggio 1995
«Non può ravvisarsi immutazione non consentita del fatto qualora quello ritenuto in sentenza, ancorché diverso da quello contestato con l'imputazione, sia stato prospettato dallo stesso imputato quale elemento a sua discolpa ovvero per farne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3606 del 15 novembre 1995
«Contro il provvedimento di trasmissione ex art. 521 c.p.p. degli atti al pubblico ministero da parte del giudice del dibattimento per ritenuto fatto diverso da come descritto nel decreto che dispone il giudizio ovvero nella contestazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7552 del 2 luglio 1994
«In tema di relazione fra sentenza ed accusa, il fatto di cui agli artt. 521 e 522 c.p.p. va definito come l'accadimento di ordine naturale dalle cui connotazioni e circostanze soggettive ed oggettive, geografiche e temporali, poste in correlazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5907 del 23 maggio 1994
«Sussiste violazione nel principio di correlazione della sentenza all'accusa contestata solo quando il fatto ritenuto in sentenza si trovi rispetto a quello contestato in rapporto di eterogeneità o di incompatibilità sostanziale: nel senso che sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5868 del 23 maggio 1994
«Qualora l'imputato sia stato condannato per il reato di cui all'art. 21, L. 10 maggio 1976, n. 319 (illegale scarico di sostanze nelle acque di cui all'art. 1, stessa legge), laddove allo stesso era stato contestato quello di cui all'art. 25,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10948 del 13 novembre 1992
«In tema di relazione tra sentenza ed accusa contestata, la nozione di «fatto», di cui agli artt. 521 e 522 c.p.p., fa riferimento al significato adottato nel linguaggio corrente ed indica l'elemento materiale del reato nelle sue componenti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10431 del 31 ottobre 1992
«Non vi è mutamento dell'accusa quando i due fatti — quello contestato e quello ritenuto — si trovino in rapporto di continenza, nel senso che il maggiore comprende quello minore. Quest'ultimo quindi non deve presentare l'aggiunta di alcun elemento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9812 del 13 settembre 1994
«Nei procedimenti per reati colposi, l'affermazione di responsabilità per un'ipotesi di colpa non menzionata nel capo di imputazione rientra pur sempre nella generica contestazione di colpa e, pertanto, lasciando inalterato il fatto storico, non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1625 del 14 gennaio 2013
«Deve ritenersi violato il principio del giusto processo, sotto il profilo del diritto alla difesa e del contraddittorio, la riqualificazione, all'esito del giudizio abbreviato incondizionato, dell'originaria imputazione di furto in quella di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9916 del 11 marzo 2010
«Ricorre la violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza se il fatto contestato sia mutato nei suoi elementi essenziali in modo tale da comportare un effettivo pregiudizio ai diritti della difesa. (Nella specie la Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35225 del 21 settembre 2007
«Il principio di correlazione tra imputazione e sentenza risulta violato quando nei fatti, rispettivamente descritti e ritenuti, non sia possibile individuare un nucleo comune, con la conseguenza che essi si pongono, tra loro, non in rapporto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34051 del 8 agosto 2003
«Il principio di correlazione tra contestazione e sentenza è funzionale alla salvaguardia del diritto di difesa dell'imputato; ne consegue che la violazione di tale principio è ravvisabile solo quando il fatto ritenuto nella decisione si trova,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23455 del 28 maggio 2003
«È legittimo il provvedimento con cui il giudice dell'udienza preliminare, al di fuori di quest'ultima (nella specie dopo una settimana), integri il dispositivo di sentenza con l'indicazione di un termine, per il deposito della motivazione, più...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13595 del 25 marzo 2003
«Non integra la violazione del principio di correlazione tra reato contestato e reato ritenuto in sentenza, previsto dall'art. 521 c.p.p., la decisione con la quale sia condannato un soggetto quale concorrente esterno in un reato di bancarotta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11082 del 28 ottobre 2000
«La violazione dell'obbligo di correlazione tra l'imputazione contestata e la sentenza, non si verifica quando l'accusa venga precisata o integrata con le risultanze degli interrogatori e degli altri atti acquisiti al processo, e in particolare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10457 del 4 ottobre 2000
«Non integra violazione del principio di correlazione tra imputazione e sentenza di cui all'art. 521 c.p.p., atteso che la partecipazione ad associazione mafiosa e concorso esterno non rappresentano due diverse ipotesi criminose ma distinte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5398 del 8 maggio 2000
«A seguito della modifica, introdotta con l'art. 9 della legge 16 dicembre 1999, n. 479, dell'art. 162 bis c.p., è ora possibile rimettere l'imputato in termini per chiedere l'oblazione in ipotesi di derubricazione del reato, essendo stato aggiunto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5329 del 5 maggio 2000
«Qualora venga dedotta la violazione del principio di correlazione fra accusa contestata e sentenza, al fine di verificare se vi sia stata una trasformazione, sostituzione o variazione dei contenuti essenziali dell'addebito non soltanto va...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7598 del 11 giugno 1999
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 217 comma primo n. 4 legge fallimentare, per violazione del diritto di difesa, sancito dall'art. 24 della Costituzione, sotto il profilo della mancanza di tipicità dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2894 del 6 marzo 1998
«Non viola il principio di correlazione tra fatto contestato e fatto ritenuto in sentenza la condanna per corruzione nell'ipotesi in cui l'imputato sia stato rinviato a giudizio per concussione.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11429 del 12 dicembre 1997
«La parte civile non è legittimata ad impugnare la sentenza con la quale l'imputato è stato condannato, anche nell'ipotesi in cui al fatto sia stata data una qualificazione giuridica diversa rispetto a quella contenuta nell'imputazione e oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9523 del 22 ottobre 1997
«Sussiste violazione del principio di correlazione tra l'imputazione e la sentenza quando nei fatti — ivi rispettivamente descritto e ritenuto — non si rinvenga un nucleo comune, identificato dalla condotta, e si instauri quindi un rapporto non di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2757 del 5 marzo 1994
«Qualora il giudice modifichi la condotta commissiva descritta nel decreto di citazione, ritenendo un fatto diverso da come era stato contestato, e, omettendo di trasmettere gli atti al P.M., pronunci sentenza, si verifica la nullità prevista...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 48159 del 17 dicembre 2003
«Non è impugnabile, neppure sotto il profilo della sua pretesa abnormità, il provvedimento con il quale il giudice del dibattimento, ritenuto che il fatto sia diverso da quello contestato, abbia disposto la trasmissione degli atti al pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3375 del 9 giugno 2000
«Non è impugnabile e non è abnorme l'ordinanza con la quale il giudice della udienza preliminare dispone la trasmissione degli atti al pubblico ministero, in applicazione dell'art. 521 c.p.p., ritenendo che il fatto sia diverso da quello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1708 del 14 febbraio 2000
«Il giudice dibattimentale non può trasmettere gli atti al pubblico ministero sul rilievo che il fatto commesso dall'imputato è diverso da quello contestatogli e, nello stesso tempo, assolvere da quest'ultimo l'imputato, giacché il successivo...»