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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6963 del 2 dicembre 1998
«Stante l'autonomia esistente tra l'ordinanza applicativa di una misura cautelare emessa dal giudice dichiaratosi incompetente e quella, successiva, adottata nel termine di venti giorni dal giudice competente, deve ritenersi che l'interesse...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1083 del 14 marzo 1998
«Il divieto per il giudice di applicare, nel corso delle indagini preliminari, una misura cautelare meno grave di quella indicata dal P.M., sussiste in presenza di una richiesta di provvedere soltanto sulla più grave misura proposta, la quale sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4033 del 11 dicembre 1992
«Il giudice, pur potendo disporre misure cautelari, ai sensi dell'art. 291 c.p.p., solo su richiesta del P.M., sulla base degli «elementi» da questi presentati, è tuttavia investito del potere-dovere di qualificare e inquadrare poi, autonomamente,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5271 del 4 febbraio 1997
«Ai fini del ripristino della custodia cautelare in carcere nel caso previsto dall'art. 307, comma secondo, lett. b) c.p.p., l'indebita valutazione fatta dal giudice anche delle esigenze cautelari previste dall'art. 274, lett. c) stesso codice, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4360 del 6 agosto 1996
«La richiesta di misura cautelare presentata dal P.M. al giudice procedente (nella specie corte di assise) a mezzo missiva, e non in pubblica udienza, è pienamente legittima, in quanto il vigente codice di rito non prevede, per tale incombenza,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2242 del 19 gennaio 2006
«Spetta al giudice di legittimità che abbia rilevato d'ufficio e dichiarato l'incompetenza del giudice che ha adottato la misura cautelare valutare la sussistenza del presupposto dell'urgenza — che, ex art. 291, comma secondo, c.p.p., legittima il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 195 del 29 gennaio 1997
«L'ordinanza applicativa di misure cautelari prevista dall'art. 291, comma secondo, c.p.p. si connota, oltre che per le condizioni di particolare urgenza nel soddisfare le esigenze cautelari, per la contestuale declaratoria da parte del giudice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1876 del 2 maggio 1994
«Il principio della immodificabilità delle ordinanze definitive rebus sic stantibus è principio generale; conseguentemente, anche se il cosiddetto giudicato appare attenuato per i provvedimenti cautelari, esecutivi e di sorveglianza, rispetto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7967 del 29 febbraio 2012
«Il tribunale del riesame non può annullare il provvedimento cautelare impugnato ravvisando difetto di motivazione, potendo il solo giudice di legittimità pronunciare il relativo annullamento per tale vizio, ma deve provvedere integrativamente ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4777 del 7 febbraio 2012
«In materia di misure cautelari personali, l'obbligo previsto dal secondo comma dell'art. 292, lett. c bis) c.p.p., di esporre i motivi per i quali non sono ritenuti rilevanti gli elementi addotti dalla difesa, è imposto sia al giudice che emette...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6966 del 23 febbraio 2011
«L'ordinanza applicativa di una misura cautelare è legittimamente motivata con la integrale riproduzione della richiesta del P.M., purché sia consentito al giudice del riesame ed a quello di legittimità, nell'ambito delle rispettive competenze, di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3634 del 28 gennaio 2010
«In tema di misure cautelari personali, l'omissione del riferimento al tempo trascorso dalla commissione del reato non determina la nullità dell'ordinanza allorchè risulti l'incidenza complessiva degli elementi di giudizio a carico dell'indagato,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4181 del 28 gennaio 2008
«La motivazione per relationem di un provvedimento giudiziale è da considerarsi legittima quando: a) faccia riferimento ad altro atto del procedimento, la cui motivazione risulti congrua rispetto all'esigenza di giustificazione propria del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 33648 del 15 settembre 2001
«La motivazione per relationem è ammissibile allorché rinvii ad altri provvedimenti dello stesso procedimento, atteso che in tal caso è possibile per il giudice dell'impugnazione controllare l'iter logico e giuridico che sorregge la decisione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11 del 2 maggio 2000
«In tema di misure cautelari personali, allorché sia denunciato, con ricorso per cassazione, vizio di motivazione del provvedimento emesso dal tribunale del riesame in ordine alla consistenza dei gravi indizi di colpevolezza, alla Corte suprema...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2503 del 12 maggio 1999
«La motivazione per relationem dell'ordinanza impositiva di misura cautelare, la quale recepisca, per economia processuale, la richiesta del pubblico ministero, deve ritenersi legittima, in quanto comunque idonea a consentire una precisa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 672 del 18 febbraio 1999
«In tema di motivazione dei provvedimenti cautelari, così come la motivazione del tribunale del riesame può integrare e completare la motivazione elaborata dal giudice che ha emesso il provvedimento restrittivo, quest'ultima ben può, a sua volta,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6757 del 23 gennaio 1998
«In tema di riesame delle misure cautelari, se l'ordinanza del tribunale della libertà può fare riferimento a quanto indicato in altri provvedimenti al fine di evitare la ripetizione di elementi già conosciuti dalle parti, tuttavia il mero...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2147 del 6 marzo 1997
«In materia di misure cautelari l'obbligo di una motivazione organica, anche se sintetica ed essenziale, non è adempiuto con la cosiddetta motivazione per relationem - generalmente legittima - qualora essa si traduca nel riferimento ad atti non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4840 del 14 gennaio 1997
«La disposizione dell'art. 292 comma secondo lett. c) c.p.p., come modificato dall'art. 9 legge 8 agosto 1995 n. 332, impone l'obbligo di motivazione, a tutela del fondamentale diritto di difesa, che non può essere assolto con il semplice...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4144 del 17 dicembre 1996
«In materia di misure cautelari la motivazione deve investire, a norma dell'art. 292 c.p.p. non le fonti di prova in sè, ma i contenuti concreti e specifici dell'accusa, le circostanze ed i fatti significativi dell'ipotesi delittuosa formulata,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2613 del 17 giugno 1996
«La mancanza di motivazione costituisce violazione di legge che, come tale, può dar luogo, ai sensi dell'art. 311, comma 2, c.p.p., a ricorso immediato per cassazione avverso l'ordinanza applicativa di misura cautelare. Detta mancanza si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1923 del 21 ottobre 1993
«La motivazione dei provvedimenti che impongono la misura cautelare della custodia in carcere, necessariamente sommaria, non può trasformarsi in una pronuncia anticipatoria del conclusivo giudizio finale, anche se deve, comunque, sempre fondarsi su...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2164 del 4 agosto 1993
«Anche nel procedimento dinanzi al tribunale di sorveglianza sull'istanza di differimento della pena, vige il principio dell'immutabilità del giudice, previsto dall'art. 525, secondo comma, c.p.p., la cui inosservanza comporta nullità di ordine...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5 del 24 aprile 1991
«La mancanza di motivazione dell'ordinanza che dispone una misura coercitiva costituisce una violazione di legge, può dar luogo al ricorso immediato per cassazione a norma dell'art. 311, comma secondo, c.p.p. ed è deducibile unicamente a norma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4549 del 29 gennaio 2008
«Il giudice, sia in sede di applicazione della misura cautelare ai sensi dell'art. 292 c.p.p., che in sede di riesame o di appello ai sensi degli artt. 309 e 310 c.p.p., può modificare la definizione giuridica del reato rispetto a quella adottata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1734 del 24 giugno 1997
«Anche nel giudizio di appello contro le ordinanze in materia di misure cautelari personali, disciplinato dall'art. 310 c.p.p., deve trovare applicazione la regola stabilita dall'art. 291, comma 1 bis, stesso codice, che riconosce al giudice, nel...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3656 del 5 settembre 1994
«L'art. 292, comma 2, lettera d), c.p.p., in base al quale è fatto obbligo al giudice di fissare la durata della misura cautelare, quando questa è disposta al fine di garantire l'acquisizione o la genuinità della prova, non impone al giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3344 del 3 novembre 1992
«Il P.M. che abbia richiesto una misura per plurime esigenze cautelari ha interesse ad impugnare l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari che abbia adottato la richiesta misura soltanto per ragioni concernenti la prova, con fissazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1696 del 17 giugno 1994
«Ai fini della validità dell'ordinanza emessa da un giudice collegiale - anche per il nuovo codice di rito - è sufficiente che il provvedimento sia sottoscritto dal presidente e dall'estensore, ponendo l'art. 546, comma 2, c.p.p. un principio di...»