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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11431 del 12 maggio 2010
«È configurabile l'illecito disciplinare previsto dall'art. 2, comma 1, lett. c), d.l.vo 23 febbraio 2006 n. 109 (consapevole inosservanza del dovere di astensione nei casi previsti dalla legge) pure a carico del magistrato del P.M., benché per...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, sentenza n. 13827 del 1 agosto 2012
«Ai fini della rituale instaurazione del contraddittorio in ordine all'istanza di fallimento proposta nei confronti di una società di capitali della quale sia stato deliberato lo scioglimento senza che si sia provveduto alla designazione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2480 del 14 giugno 1977
«L'incapacità processuale è collegata all'incapacità legale di agire di diritto sostanziale e non alla mera incapacità naturale. Pertanto, l'incapace naturale conserva la piena capacità processuale sino a che non sia stata pronunciata nei suoi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10643 del 29 ottobre 1997
«Le vicende della «procura alle liti» sono disciplinate, dall'art. 85 c.p.c., in guisa diversa dalla disciplina della procura al compimento di atti di diritto sostanziale, perché, mentre nella disciplina sostanziale è previsto che chi ha conferito...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3598 del 12 marzo 2003
«In tema di procedimento disciplinare a carico di avvocati, la norma generale dell'art. 86 c.p.c. (secondo la quale la parte stessa, se in possesso dei requisiti necessari per esercitare l'ufficio di difensore presso il giudice adito, può stare in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5991 del 17 novembre 1979
«Il comportamento delle parti e dei difensori nel giudizio è disciplinato dalla legge (artt. 88, 89 c.p.c.) in quanto nell'interesse superiore della giustizia e in quello particolare dei contendenti, la lite giudiziaria deve svolgersi correttamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 674 del 12 marzo 1973
«Nel linguaggio dei codici vigenti, sia sostanziale che di rito, con il termine «rappresentanza» viene designato non soltanto il fenomeno rappresentativo in senso proprio, contemplato dagli artt. 1387 ss. c.c., ma anche quello della cosiddetta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 554 del 20 marzo 1962
«La disposizione contenuta nell'art. 94 c.p.c., presuppone che colui, che è condannato alle spese giudiziali in proprio, abbia effettivamente la rappresentanza del soggetto che è parte in senso sostanziale, ovvero che sia intervenuto in giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10306 del 4 agosto 2000
«L'articolo 95 c.p.c., nel porre a carico del debitore esecutato le spese sostenute dal creditore procedente e da quelli intervenuti che partecipano utilmente alla distribuzione presuppone che il processo esecutivo si sia concluso e non che si sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12967 del 23 novembre 1999
«Il giudice non può accogliere l'istanza di una parte che subordina il suo consenso all'espletamento di un atto istruttorio — nella specie fermo degli impianti industriali per espletare gli accertamenti indicati dal Ctu — al versamento di una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17080 del 3 agosto 2007
«La richiesta dell'istituto previdenziale di somme dovute a titolo di sanzione civile, dal soggetto inadempiente all'obbligo di versamento di contributi assicurativi, non si sottrae al principio della domanda, sicché è onere dell'istituto medesimo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2220 del 4 aprile 1980
«Per il principio della domanda (artt. 2908 c.c. e 99 c.p.c.), che è all'origine dell'attribuzione del diritto di azione al soggetto interessato, l'invocazione della tutela giurisdizionale costituisce il contenuto di un diritto strettamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1692 del 12 marzo 1984
«La rinunzia tacita alla domanda — che si configuri a seguito della sua mancata riproposizione in sede di precisazione delle conclusioni, ovvero di altro comportamento processuale o extraprocessuale della parte indicativo della volontà di porre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5447 del 4 giugno 1999
«Il termine previsto dall'art. 644 c.p.c. entro il quale, a pena di inefficacia, deve esser notificato il decreto ingiuntivo, è di natura processuale, sicché, non incidendo su situazioni giuridiche sostanziali della parti, e non essendo attinente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6947 del 8 aprile 2004
«Al fine del riconoscimento e dell'esecuzione del lodo straniero, ai sensi dell'art. 5, secondo comma, lettera b), della Convenzione di New York del 10 giugno 1958 (resa esecutiva con la legge 19 gennaio 1968, n. 62), il requisito della non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17291 del 23 luglio 2009
«In tema di riconoscimento dell'efficacia del lodo arbitrale estero, la produzione del compromesso, in originale o in copia autentica, contestualmente alla proposizione della domanda, prescritta dall'art. 4 della Convenzione di New York del 10...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11529 del 19 maggio 2009
«Ai sensi dell'art. 2 della Convenzione di New York del 10 giugno 1958, ratificata con la legge 19 gennaio 1968, n. 62, e dell'art. 808 c.p.c., agli arbitri stranieri nel c.d. "arbitrato estero" può deferirsi, in via preventiva ed eventuale, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24856 del 8 ottobre 2008
«L'art. 4 della convenzione di New York del 10 giugno 1958 (resa esecutiva con legge 19 gennaio 1968, n. 62) prevede, quale presupposto processuale per la delibazione di una pronunzia arbitrale straniera, la produzione, contestualmente alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8163 del 15 giugno 2000
«L'ammissibilità dell'azione di accertamento negativo come strumento generale e atipico di tutela preventiva trova un limite allorquando, in relazione ad una certa materia e ad un determinato ordine di interessi, è previsto, come nel caso del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 544 del 16 gennaio 2004
«In tema di arbitrato internazionale, l'art. 832 c.p.c. (aggiunto dall'art. 24 della legge 5 gennaio 1994, n. 25), nell'indicare il criterio oggettivo per la qualificazione dell'arbitrato come internazionale nella esecuzione all'estero di «una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10229 del 18 ottobre 1997
«L'art. 807, comma terzo, c.p.c., nel dichiarare applicabili al compromesso (e, per il principio di autonomia che lo contraddistingue, alla clausola compromissoria) le disposizioni che regolano la validità dei contratti eccedenti l'ordinaria...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5601 del 22 maggio 1995
«Il requisito della forma scritta, con riguardo a clausola compromissoria per arbitrato estero, nella disciplina della Convenzione di New York del 10 giugno 1958 (resa esecutiva con legge 19 gennaio 1968, n. 62), è soddisfatto dall'inserimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18917 del 21 settembre 2004
«In tema di impugnazione del lodo arbitrale dinanzi alla Corte d'appello, la violazione della regola — dettata dall'art. 350 c.p.c. (nel testo sostituito dall'art. 55 della legge 26 novembre 1990, n. 353) — della trattazione collegiale del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6950 del 8 aprile 2004
«Ai sensi dell'art. 830, primo comma, c.c. — come sostituito dall'art. 22 della legge 5 gennaio 1994, n. 25 —, quando la corte d'appello accoglie l'impugnazione di nullità del lodo per vizio che incida soltanto su di una parte del medesimo, deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15086 del 10 settembre 2012
«La decisione della corte d'appello sulla impugnazione del lodo per violazione delle norme di legge in tema d'interpretazione dei contratti può essere censurata con ricorso per cassazione per vizi propri della sentenza medesima e non per vizi del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10264 del 21 novembre 1996
«In sede di ricorso per cassazione avverso la sentenza che ha deciso sull'impugnazione per nullità del lodo arbitrale, la Corte di cassazione non può prendere in esame direttamente il lodo, ma solo la sentenza emessa nel giudizio d'impugnazione....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14215 del 18 giugno 2009
«In caso di correzione del lodo arbitrale, l'impugnazione del lodo, nel testo originario, non preclude la successiva impugnazione delle parti corrette, ai fini della quale la parte soccombente dispone dell'intero termine decorrente dalla pronuncia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12031 del 1 luglio 2004
«Con la novella di cui alla legge 5 gennaio 1994, n. 25, il lodo è divenuto una risoluzione negoziale della controversia non più rapportabile ad una «sentenza» di tal che l'impugnazione per nullità dinanzi alla Corte d'appello non dà luogo ad un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5370 del 16 giugno 1997
«L'impugnazione del lodo arbitrale tende ad instaurare un procedimento nel quale si vuole ottenere, attraverso un provvedimento intermedio (di dichiarazione di nullità del lodo stesso), il riesame del merito. È pertanto evidente che la domanda di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5918 del 12 ottobre 1983
«La notificazione del lodo arbitrale alla parte personalmente è idonea a far decorrere il termine di trenta giorni per l'impugnazione per nullità, ai sensi dell'art. 828 primo comma c.p.c., anche quando la parte medesima sia stata assistita da un...»