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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10598 del 10 agosto 2000
«Le disposizioni della legge c.d. sull’equo canone che attribuiscono al conduttore di immobile adibito per uso diverso da quello di abitazione (artt. 35-38-69 legge 27 luglio 1978, n. 392) il diritto ad una indennità per la perdita dell’avviamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1435 del 20 febbraio 1999
«In tema di locazione di immobili urbani adibiti ad uso diverso da quello di abitazione, l’immobile utilizzato a locale di esposizione, in tanto può determinare resistenza del diritto all’indennità per la perdita dell’avviamento, in quanto si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11865 del 23 novembre 1998
«L’art. 35 della legge n. 392 del 1978, nel riferirsi al requisito dei contatti diretti con il pubblico degli utenti e dei consumatori, postula che l’immobile sia adoperato come luogo aperto alla frequentazione diretta, senza intermediazione, e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1632 del 16 febbraio 1998
«...dal conduttore, nell’esercizio dell’impresa, come luogo aperto alla frequentazione diretta (senza intermediazione) e strumentalmente negoziale della generalità originariamente indifferenziata dei destinatari dell’offerta dei servizi commerciali.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4644 del 27 aprile 1995
«...esso altri beni a loro volta oggetto di commercio ovvero per utilizzarlo in una loro attività artigianale o industriale diretta a fornire ad altri dei servizi, restandone esclusi coloro che acquistano il bene al solo fine di rivenderlo come tale.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1304 del 15 marzo 1989
«L’art. 35 della L. n. 392 del 1978, stabilendo che l’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale spetta al conduttore quando l’immobile sia adibito allo svolgimento delle attività tutelate di cui al precedente art. 27 ove comportino...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11329 del 23 novembre 1990
«A differenza della legislazione vincolistica la L. 27 luglio 1978, n. 392, con l’art. 6 per gli immobili ad uso abitativo e con l’art. 37 per gli immobili ad uso non abitativo, ha compiutamente e direttamente disciplinato la materia della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7209 del 23 luglio 1998
«Va, pertanto, in ogni caso negata ai terzi interessati l’azione diretta all’accertamento dell’effettiva cessazione dell’impresa collettiva come pretesa causa di scioglimento della società, quando nulla esclude che l’attività conforme all’oggetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9294 del 3 settembre 1999
«Ne consegue che, il giudicato di annullamento di tale atto, formatosi, in pendenza dell’azione diretta all’esercizio del riscatto, nel giudizio instaurato dal locatore nei confronti dell’acquirente, produce i suoi effetti riflessi nei confronti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8713 del 4 ottobre 1996
«...contatto diretto con la generalità degli utenti del servizio, in relazione alla quale l’immobile (luogo di frequentazione diretta e strumentalmente negoziale dei fruitori del servizio) costituisce un apprezzabile fattore di avviamento commerciale.»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 3400 del 11 giugno 2012
«In tema di prosecuzione del giudizio sospeso a causa di un incidente di costituzionalità, la pubblicità legale prevista con la pubblicazione delle sentenze della Corte Costituzionale sulla Gazzetta Ufficiale, pur essendo diretta a rendere...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 693 del 28 gennaio 2011
«Ai sensi dell'art. 78, D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 e relativamente agli atti a carattere generale (quali gli strumenti urbanistici), l'amministratore pubblico deve astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione...»
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Consiglio di Stato, Sez. II, sentenza n. 3805 del 5 giugno 2019
«Il decorso del termine quinquennale previsto dall'art. 82 D.Lgs. n. 104/2010 è presupposto dalla norma stessa quale evento che matura di per sé, anche a prescindere dal compimento di attività processuale ad opera delle parti e che determina...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 1230 del 22 febbraio 2019
«...della sentenza impugnata, è consentito al giudice di secondo grado di accogliere direttamente la domanda di correzione in presenza di una erronea manifestazione del pensiero all'atto della formazione del provvedimento da parte del primo Giudice.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25046 del 7 dicembre 2016
«Il procedimento davanti al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche deve svolgersi nei confronti, sia dell'autorità che ha emanato l'atto o il provvedimento impugnato, sia delle persone alle quali esso direttamente si riferisce, giacché l'art....»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 6520 del 8 settembre 2010
«È ammissibile l'intervento in appello di soggetti non aventi la posizione di parti formali in primo grado qualora essi possano subire anche indirettamente un pregiudizio o possano tutelare una situazione di vantaggio con la definizione della...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 5908 del 23 agosto 2010
«È inammissibile l'intervento "ad adiuvandum" in grado di appello nel processo da parte del soggetto che sia "ex se" legittimato a proporre direttamente il gravame in via principale, non facendo l'interveniente in tale ipotesi valere un mero...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 6858 del 3 dicembre 2018
«...). Le pronunce dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato sono in qualche modo vincolanti per le Sezioni semplici del medesimo Consiglio di Stato mentre non spiegano alcun effetto in via diretta ex art. 99 c.p.a. nei confronti dei Tar....»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 14 del 28 luglio 2011
«...si tratta di un sistema di reclutamento che presuppone proprio lo svolgimento di una procedura selettiva concorsuale, compiuta nel rispetto dei principi costituzionali, diretta all'individuazione imparziale dei soggetti più meritevoli.»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 11 del 30 luglio 2018
«In coerenza con il generale principio dell'effetto devolutivo/sostitutivo dell'appello, le ipotesi di annullamento con rinvio al giudice di primo grado previste dall'art. 105 Cod. proc. amm. hanno carattere eccezionale e tassativo e non sono,...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 6015 del 16 dicembre 2013
«Deve trattarsi, cioè, di soggetti, che, rispetto al potere specificamente esercitato, in virtù di una posizione di collegamento qualificato individuabile sulla base del complesso delle norme di azione, potrebbero valersi di azione autonoma e...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 4956 del 8 ottobre 2013
«Non può procedersi alla riqualificazione (il cui presupposto è la sussistenza dei requisiti di forma e di sostanza) del ricorso in appello quale opposizione di terzo, qualora lo stesso non sia stato proposto dinanzi al giudice che ha reso la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 24373 del 30 novembre 2016
«Le decisioni del giudice amministrativo sono viziate da eccesso di potere giurisdizionale (e, quindi, sindacabili in Cassazione per motivi inerenti alla giurisdizione) laddove detto giudice, eccedendo i limiti del riscontro di legittimità del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6494 del 31 marzo 2015
«I poteri del giudice dell'ottemperanza, prevedendo l'emanazione diretta dell'atto in luogo dell'amministrazione (lett. a del comma 4 dell'art. 114 c.p.a.), sono esercitabili anche là dove, come nel caso dei concorsi universitari, la materia sia...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 661 del 7 febbraio 2012
«È ammissibile la richiesta di risarcimento del danno per equivalente derivante dalla mancata esecuzione del giudicato proposta direttamente in sede di ottemperanza davanti al Consiglio di Stato. In primo luogo, non si viola il principio del doppio...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 4150 del 16 luglio 2012
«Si deve riconoscere che - pur non trovando diretta applicazione per il ricorso gerarchico l'art. 112 c.p.c. (principio di corrispondenza fra chiesto e pronunciato) - siano applicabili regole analoghe, in considerazione della funzione giustiziale,...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 7 del 9 maggio 2019
«...ne). La penalità di mora di cui all'art. 114 del D.Lgs. n. 104/2010 è una misura coercitiva indiretta a carattere pecuniario la cui finalità è quella di indurre il debitore ad adempiere all'obbligazione sancito a suo carico dall'ordine del...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 5014 del 3 novembre 2015
«Una volta scaduto il termine per adempiere fissato nella sentenza di esecuzione del giudicato e nominato il commissario ad acta, la P.A. non consuma il potere di provvedere, in attuazione e nel rispetto dei principi di economicità e buon andamento...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 4414 del 21 settembre 2015
«...indirettamente l'Amministrazione ad eseguire tempestivamente l'ordine di pagamento dallo stesso formulato, di talché tale strumento non è utilizzabile per gli inadempimenti pregressi, produttivi, piuttosto, di obbligazioni di natura risarcitoria.»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 15 del 25 giugno 2014
«...indiretta a carattere pecuniario, inquadrabile nell'ambito delle pene private o delle sanzioni civili indirette, che mira a vincere la resistenza del debitore, inducendolo ad adempiere all'obbligazione sancita a suo carico dall'ordine del giudice.»