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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2204 del 10 novembre 1995
«Può costituire fatto nuovo, che comporta la modifica del quadro di riferimento probatorio e legittima la revoca della custodia in carcere, dopo il rinvio a giudizio dell'indagato, il convincimento espresso dal giudice del dibattimento, all'esito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3115 del 27 ottobre 1993
«Ai fini della decisione sullo status libertatis dell'imputato il giudice del dibattimento può conoscere ed avvalersi degli atti contenuti nel fascicolo del P.M. (Fattispecie in cui il giudice del dibattimento aveva rigettato l'istanza di revoca o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3631 del 16 settembre 1994
«Il conflitto (negativo) insorto tra il giudice delle indagini preliminari, che abbia già emesso il decreto che dispone il giudizio ma sia ancora nel possesso degli atti (per gli adempimenti successivi), e il giudice del dibattimento, che non abbia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 996 del 10 aprile 2000
«L'art. 508 c.p.p., che prevede la citazione del perito a comparire per esporre il suo parere in dibattimento, non è applicabile nel procedimento incidentale de libertate in cui sia impugnata con l'appello l'ordinanza di diniego, di revoca o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5543 del 30 gennaio 1995
«Al giudice dell'impugnazione è inibita l'adozione di misure coercitive a carico dell'imputato prosciolto, prima della pronuncia della sentenza che, riformando quella di primo grado, sia stata essa emessa all'udienza preliminare od all'esito di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4749 del 15 dicembre 1993
«L'art. 300, quinto comma, c.p.p., che condiziona ad una successiva condanna il ripristino della misura coercitiva nei confronti dell'imputato, trova applicazione tutte le volte in cui vi sia stata una precedente pronuncia di proscioglimento a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31319 del 19 settembre 2002
«La disciplina contenuta nell'art. 303, comma 1, lett. b), n. 3 bis c.p.p., introdotta dal D.L. 24 novembre 2000, n. 341, convertito con modificazioni nella legge 19 gennaio 2001, n. 4 — che prevede per taluni gravi reati, indicati nell'art. 407,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 32978 del 3 settembre 2001
«La specifica disciplina dettata, in materia di termini di durata massima della custodia cautelare, per la fase dell'eventuale giudizio abbreviato, dalla lett. b) bis del comma 1 dell'art. 303 c.p.p. (introdotta dall'art. 1, comma 1, lett. B, del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23016 del 17 maggio 2004
«In tema di durata della custodia cautelare, quando ha luogo il regresso del procedimento, ai fini del computo del doppio del termine di fase e del conseguente diritto alla scarcerazione dell'imputato detenuto, si deve tenere conto anche dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 149 del 17 febbraio 2000
«In tema di termini massimi della custodia cautelare in caso di regressione del procedimento, anche dopo la sentenza (interpretativa di rigetto) n. 292 del 1998 della Corte costituzionale, non è consentito il cumulo di fasi disomogenee al fine del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23381 del 14 giugno 2007
«La sospensione per particolare complessità del dibattimento dei termini di custodia cautelare pera anche per il coimputato nei cui confronti non sia contestato uno dei reati indicati nell'art. 407, comma 2, lett. a) c.p.p., essendo sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 11 ottobre 2000
«Ai fini del computo del termine massimo di custodia cautelare nella fase del giudizio non può tenersi conto delle nuove contestazioni effettuate dal pubblico ministero, dovendosi fare riferimento esclusivamente all'imputazione formulata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1529 del 28 settembre 1999
«Nella fase del giudizio, ai fini del computo del termine massimo della custodia cautelare occorre avere riguardo non già alla contestazione di cui all'ordinanza cautelare bensì al «delitto per cui si procede» e dunque all'imputazione quale risulta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25058 del 19 luglio 2006
«I termini massimi di custodia cautelare per la «fase» del giudizio abbreviato, previsti dall'art. 303, comma primo, lett. b bis c.p.p., decorrono dall'ordinanza che, in qualunque grado di giudizio di merito, dispone procedersi con il giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 31 marzo 1999
«Nei casi in cui la custodia cautelare perde efficacia per inosservanza dei termini richiamati dall'art. 309, comma decimo, c.p.p., l'immediata liberazione della persona sottoposta alla misura, quale effetto automatico di detta inosservanza, può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2601 del 18 luglio 2003
«In caso di ripristino della custodia cautelare ai sensi dell'art. 307, comma 2, lett. b), c.p.p., non è richiesto l'espletamento dell'interrogatorio di garanzia di cui all'art. 294 stesso codice; il che non comporta alcuna indebita violazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4974 del 13 settembre 1999
«Nel giudizio di Corte d'Assise l'eventuale presenza in camera di consiglio dei giudici supplenti nelle fasi precedenti la chiusura del dibattimento è giustificata dalla necessità che essi, in ragione della decisione interlocutoria da adottare, si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3598 del 18 dicembre 2000
«In tema di riesame delle misure cautelari personali, nel caso in cui l'ordinanza applicativa della misura sia adottata dal giudice del dibattimento è fatto comunque obbligo all'autorità procedente di trasmettere al tribunale del riesame, nei...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5843 del 11 maggio 2000
«Il giudice richiesto dal pubblico ministero di emettere una nuova misura cautelare a seguito della declaratoria di inefficacia della precedente, deve nuovamente procedere al vaglio della sussistenza, al momento della decisione, del grave quadro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 737 del 11 marzo 1992
«In tema di riesame avverso provvedimenti che dispongono una misura coercitiva l'osservanza del termine di almeno tre giorni dall'udienza a decorrere dalla notificazione, stabilito dall'art. 309, ottavo comma, c.p.p., entro cui deve essere dato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8 del 8 gennaio 1997
«È nullo per violazione di norma processuale concernente l'iniziativa del pubblico ministero (art. 178, lett. b, c.p.p.) il provvedimento con il quale il tribunale rifiuta di acquisire al fascicolo del dibattimento, ai sensi dell'art. 513, secondo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1724 del 30 maggio 1996
«In tema di sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare per particolare complessità del dibattimento, ai sensi dell'art. 304, comma 2, c.p.p., il tribunale avanti al quale venga impugnato, ai sensi dell'art. 310 c.p.p., il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2794 del 5 giugno 1996
«In tema di misure cautelari il ricorso per saltum è proponibile, ai sensi dell'art. 311, comma 2, c.p.p., solo contro i provvedimenti che «dispongono una misura coercitiva» nonché, secondo l'art. 568, comma 2, dello stesso codice, contro quelli...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26368 del 9 luglio 2007
«In tema di riparazione per ingiusta detenzione, deve ritenersi escluso il diritto alla riparazione nel caso in cui l'ingiustizia della detenzione venga correlata alla intervenuta riqualificazione del fatto all'esito del dibattimento, con...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 268 del 18 aprile 1998
«Gli eredi dell'autore della domanda di riparazione per l'ingiusta detenzione sono legittimati a proseguire il giudizio in caso di decesso dell'interessato nelle more del giudizio, trovando applicazione nel caso, dato il carattere economico del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40524 del 30 ottobre 2008
«È competente il giudice per le indagini preliminari a emettere il sequestro preventivo richiesto, dal P.M., dopo il rinvio a giudizio e prima che gli atti siano trasmessi al giudice del dibattimento, in applicazione analogica del disposto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 556 del 5 marzo 1996
«La disciplina del cosiddetto condono edilizio non incide immediatamente né ai fini della restituzione dell'immobile abusivo sequestrato né per impedire l'emissione di un provvedimento di sequestro, e ciò sia perché occorre prima accertare la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4554 del 29 gennaio 2008
«L'ordinanza con cui il giudice del dibattimento, in pendenza del processo, provvede sull'istanza di dissequestro, proposta da un terzo che non è parte del giudizio, è impugnabile esclusivamente mediante l'appello previsto dall'art. 322 bis c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10135 del 24 settembre 1994
«In tema di arbitraria divulgazione degli atti di un procedimento penale, la già avvenuta diffusione di notizie di atti di indagine coperti da segreto non fa venir meno la segretezza e quindi il divieto di pubblicazione poiché con la successiva...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1210 del 2 febbraio 1994
«Poiché sia nel codice vigente che in quello abrogato la natura della querela è semplicemente quella di condizione di procedibilità e la sua funzione quella di consentire all'autorità procedente la sicura individuazione del fatto-reato, contenuto...»