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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 15 ottobre 1999
«Le misure coercitive applicate contestualmente al provvedimento di convalida del fermo o dell'arresto, pur se collegate con la misura precautelare, non sono con la stessa in rapporto di connessione essenziale, sicché la nullità della convalida non...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 14 del 22 febbraio 1993
«Nel caso in cui più coindagati raggiunti da provvedimenti applicativi di misure coercitive abbiano avanzato richieste di riesame in tempi diversi, l'arrivo in tribunale degli atti relativi ai primi richiedenti, ancorché comprensivi pure di quelli...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4497 del 15 aprile 1998
«In tema di misure coercitive applicate ex art. 714 c.p.p. ai fini della estradizione per l'estero, è inapplicabile la normativa generale circa i termini di durata delle misure, di cui agli artt. 303 e 308 c.p.p., essendo tale materia regolata, in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5611 del 2 dicembre 1999
«Allorché l'imputato si trovi detenuto all'estero (nella specie in attesa di estradizione), la notifica dell'avviso dell'udienza fissata per la trattazione del riesame della misura di coercizione personale è ritualmente eseguita mediante consegna...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1276 del 14 gennaio 2003
«...solo attraverso l'acquisizione di elementi dai quali emerga che in concreto non sussistono le dette esigenze. La permanenza di queste esigenze, ancorché attenuate, impone sempre l'adozione o il mantenimento della più grave delle misure coercitive.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7266 del 20 gennaio 2000
«L'art. 300, comma 5, c.p.p., nel prevedere la possibilità che l'imputato prosciolto o nei confronti del quale sia stata emessa sentenza di non luogo a procedere sia sottoposto, in caso di successiva condanna, a misure coercitive, non preclude...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28632 del 18 luglio 2007
«In tema di misure cautelari personali, la semplice prospettiva di applicabilità dell'indulto in relazione ai reati per cui si procede non comporta, di per sé, il divieto di applicare misure coercitive e non legittima la revoca di quelle che sono...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6717 del 13 febbraio 2008
«In tema di misure coercitive, il tempo trascorso dalla commissione del reato non esclude automaticamente l'attualità e la concretezza delle condizioni di cui all'art. 274 comma primo, lett. c) c.p.p. (Nella fattispecie la Corte ha ritenuto congrua...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 69 del 3 marzo 1995
«La revoca delle misure coercitive o interdittive di cui all'art. 299 c.p.p. trova il proprio presupposto nell'esigenza della perdurante legittimità della misura imposta, con conseguente costante ed aggiornato adeguamento dello status libertatis...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10680 del 7 marzo 2003
«In tema di misure coercitive disposte in via provvisoria nell'ambito di una procedura di estradizione passiva, il pericolo di fuga che giustifica il mantenimento del provvedimento limitativo della libertà personale deve intendersi anche come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1470 del 11 maggio 1993
«In materia di misure cautelari coercitive, il requisito della «concretezza», richiamato dall'art. 274, comma primo lett. b), c.p.p. a proposito del pericolo di fuga, non si identifica nella «attualità» di questo — derivante dall'esistenza di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36319 del 9 ottobre 2001
«In tema di presupposti per l'applicazione di misure coercitive personali, la prognosi negativa derivante dalla pregressa commissione di reati della stessa indole - art. 274, lett. c) del c.p.p. - sussiste anche in presenza di fattispecie criminose...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4875 del 23 gennaio 1996
«In tema di misure coercitive il giudice, al fine di valutare la sussitenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., deve tener conto sia delle caratteristiche oggettive e soggettive del fatto-reato, cioè della condotta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6480 del 16 aprile 1998
«A seguito delle modifiche introdotte dalla legge 8 agosto 1995 n. 332 in tema di misure coercitive, il giudice, al fine di valutare la sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., deve tenere conto sia delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42075 del 23 novembre 2001
«In tema di applicazione di misure coercitive, le esigenze cautelari di particolare gravità devono sussistere anche nel caso in cui il giudice, ai sensi dell'art. 275, comma 4 ter, c.p.p., accertato che l'imputato è affetto da una malattia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11154 del 18 marzo 2002
«Ai fini dell'emissione di misure coercitive nei confronti di persona richiesta in estradizione dall'estero, devono ritenersi applicabili, ai sensi dell'art. 714, secondo comma, c.p.p., e quindi nei limiti della compatibilità, le disposizioni di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8704 del 4 marzo 2010
«...in vigore della modifica normativa relativi a fatti commessi antecedentemente e comporta altresì il ripristino della custodia cautelare nei confronti degli indagati ancora sottoposti nel medesimo momento a misure coercitive meno rigorose.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7654 del 25 febbraio 2010
«Nei confronti dell'imputato scarcerato a seguito della sentenza di proscioglimento o di assoluzione pronunziata nel primo grado di giudizio e successivamente condannato per il medesimo fatto in appello, può essere ripristinata la custodia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 296 del 5 aprile 2000
«...solo attraverso l'acquisizione di elementi dai quali emerga che in concreto non sussistono le dette esigenze. La permanenza di queste esigenze, ancorché attenuate, impone sempre l'adozione e il mantenimento della più grave delle misure coercitive.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3 del 10 marzo 1999
«In tema di misure coercitive, ove il giudice non ritenga di accogliere, sulla base degli atti, la richiesta di revoca o di sostituzione della custodia cautelare in carcere basata sulla prospettazione di condizioni di salute incompatibili con lo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3506 del 14 dicembre 1999
«...specifica e adeguata motivazione, e che, nell'assenza di siffatte eccezionali esigenze, ossia in presenza di esigenze cautelari tipiche o normali, è potere-dovere del giudice disporre misure coercitive meno afflittive della custodia in carcere.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2949 del 20 agosto 1992
«...nell'ipotesi di presentazione dell'imputato arrestato in flagranza davanti al giudice del dibattimento, per la convalida dell'arresto ed il contestuale giudizio direttissimo, tale giudice è il solo competente ad applicare le misure coercitive.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18353 del 31 marzo 2011
«Nel periodo intercorrente fra il passaggio in giudicato della sentenza e l'inizio della fase di esecuzione della pena, la decisione sulle questioni relative alle misure coercitive non custodiali è di competenza del giudice dell'esecuzione.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 641 del 9 gennaio 2002
«In tema di misure cautelari personali, è preclusa, in tutti i casi in cui non sia espressamente consentita dalle norme processuali, l'applicazione congiunta di misure coercitive che pure siano tra loro astrattamente compatibili, quali il divieto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3372 del 15 settembre 1995
«In tema di espiazione della sanzione sostitutiva della libertà controllata, mentre è scomputabile dalla sua durata il periodo trascorso in custodia cautelare, non lo è quello in cui l'indagato od imputato è stato sottoposto alle misure coercitive...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10672 del 7 marzo 2003
«In tema di misure coercitive, il provvedimento con cui il giudice prescrive all'imputato di non allontanarsi dall'abitazione in alcune ore del giorno deve essere specifico quanto a presupposti, limiti, ambito di applicazione, sì da non comprimere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1721 del 13 settembre 1993
«Le misure coercitive e interdittive sono due sottotipi delle misure cautelari personali, a loro volta ascrivibili nel più ampio genus delle misure cautelari. Dette misure - unitariamente disciplinate - sono tra loro assimilabili. Nell'ipotesi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1197 del 21 aprile 1993
«...sia delle misure coercitive personali che di quelle interdittive appunto in dipendenza dei mutamenti che intervengono e che possono influire sulle condizioni di legittimità per l'applicazione delle misure od in ordine alle esigenze cautelari).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2017 del 3 ottobre 1996
«In materia di misure cautelari, coercitive e interdittive, il potere-dovere, espressamente previsto dalla legge, di dichiarare la nullità del provvedimento applicativo, tutte le volte in cui venga rilevato il vizio contemplato dall'art. 292,...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 384 del 5 novembre 1996
«...di garanzia è sottesa al provvedimento, che parimenti può adottare il pubblico ministero, di liberazione dell'arrestato ex art. 121 disp. att. c.p.p. nell'ipotesi in cui egli ritenga di non dover chiedere l'applicazione delle misure coercitive.»