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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16642 del 19 giugno 2008
«Il diritto di prelazione in favore del coerede, disciplinato dall'art. 732 c.c., e prevalente, ove anche il coerede sia coltivatore diretto, sul diritto di prelazione del coltivatore diretto del fondo, mezzadro, colono o compartecipante,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9267 del 19 aprile 2010
«Il diritto di ritenzione, che è riconosciuto in via generale nell'art. 1152 cod. civ e si configura come situazione non autonoma ma strumentale all'autotutela di altra situazione attiva generalmente costituita da un diritto di credito, è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 309 del 13 gennaio 2003
«...che aveva ritenuto la responsabilità professionale del notaio che, per negligenza, non aveva consentito alla parte alienante, coltivatore diretto, la richiesta di esenzione fiscale dall'INVIM contestuale alla stipula dell'atto di donazione).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4281 del 14 aprile 1995
«Ne deriva che all'accoglimento di una domanda di rilascio fondo rustico, proposta dall'affittuario coltivatore diretto che abbia vittoriosamente esperito l'azione di riscatto di detto fondo, è sufficiente la sussistenza di un accertamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17179 del 6 agosto 2007
«...che, ritenendo provata l'attività di coltivatore diretto svolta dal danneggiato, ma non conoscendone il reddito effettivo, ha supplito a tale carenza riferendosi a nozioni di comune esperienza ed utilizzando il criterio del reddito presunto).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26079 del 30 novembre 2005
«In tema di riscatto agrario, posto che l'acquisto diretto da parte del retraente del fondo dal proprietario venditore è sottoposto alla condizione sospensiva del pagamento del prezzo, consegue, in virtù dell'applicabilità dell'art. 1361 c.c., che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 634 del 30 gennaio 1990
«In tema di prelazione agraria, l'art. 8 della L. 26 maggio 1965, n. 590 — che richiede determinati requisiti in capo al soggetto che intende esercitare il detto diritto — avendo la finalità di far coincidere, nella stessa persona, per un interesse...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5627 del 17 settembre 1983
«Ai sensi dell'art. 2 della L. 28 marzo 1957, n. 244, che deroga all'art. 1627 c.c., nel caso di morte dell'affittuario coltivatore diretto non avviene il subentro automatico degli eredi, ma chi di essi intende conseguire il beneficio della proroga...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4964 del 18 luglio 1983
«L'art. 2 della L. 28 marzo 1957, n. 244 — il quale dispone che, in caso di morte dell'affittuario coltivatore diretto, il contratto continua con il coniuge e con gli altri eredi legittimi, sempre che siano coltivatori diretti e dispongano di forza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3976 del 9 giugno 1983
«Nel caso di decesso del coltivatore diretto, affittuario del fondo rustico, e di subentro degli eredi di costui nella conduzione e coltivazione, il giudizio instaurato dal concedente per la cessazione del rapporto agrario a norma dell'art. 1627...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6580 del 12 dicembre 1981
«Derogando all'art. 1627 c.c., l'art. 2 della L. 28 marzo 1957, n. 244 (in materia di proroga dei contratti agrari) stabilisce che, «in caso di morte dell'affittuario coltivatore diretto, il contratto continua con il coniuge e con gli altri eredi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11630 del 18 maggio 2007
«Ai fini dell'individuazione della nozione di allevamento di bestiame, il principio affermato dalla giurisprudenza di legittimità con riferimento alla nozione di imprenditore agricolo delineata dall'art. 2135 c.c., nel testo precedente alla riforma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5055 del 26 febbraio 2008
«La copertura assicurativa relativa all'infortunio sul lavoro sussiste in favore dell'agricoltore diretto, svolgente la sua attività sul fondo di un altro coltivatore, ove vi sia reciprocanza, ossia relazione di scambio gratuito di mano d'opera...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5394 del 6 giugno 1990
«L'infortunio occorso al piccolo imprenditore agricolo mentre lavora per cosiddetta «reciprocanza» nel fondo e nell'azienda altrui, in attuazione del rapporto di scambio di mano d'opera o servizi, contemplato dall'art. 2139 c.c., è indennizzabile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4957 del 17 agosto 1988
«L'esercizio del diritto di riscatto agrario, previsto dall'art. 8 della L. 26 maggio 1965, n. 590 a favore del coltivatore diretto pretermesso nel caso di vendita del fondo, ha come effetto non la risoluzione del contratto traslativo a favore del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8352 del 3 aprile 2007
«Il privilegio generale sui mobili riconosciuto dall'art. 2751 bis , n. 4; c.c. ai «crediti del coltivatore diretto, sia proprietario che affittuario, mezzadro, colono, soccidario o comunque compartecipante, per i corrispettivi della vendita dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3510 del 27 luglio 1989
«In un giudizio di risoluzione del contratto d'affitto a coltivatore diretto iniziato dopo l'entrata in vigore della L. 3 maggio 1982, n. 203 può tenersi conto degli elementi di fatto acquisiti attraverso un procedimento di istruzione preventiva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1103 del 22 gennaio 2004
«In materia di contratti agrari, in caso di esercizio, da parte del coltivatore diretto di un fondo compravenduto, del diritto di riscatto di cui all'art. 8 legge 26 marzo 1965 n. 590, contraddittore necessario nel relativo giudizio è unicamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13079 del 21 maggio 2008
«Nel caso in cui il fatto costitutivo del diritto si connoti per la concomitante ricorrenza di più circostanze, occorre che la contestazione del convenuto esplicitamente si appunti su una o più caratteristiche del fatto costitutivo complesso,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4935 del 2 marzo 2010
«Il diritto di prelazione agraria può essere esercitato anche nel caso di vendita del fondo eseguita nell'ambito di un concordato preventivo con cessione dei beni ai creditori, non rientrando tale ipotesi tra quelle in cui l'art. 8, secondo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25052 del 7 novembre 2013
«Il diritto di prelazione in favore del coerede, disciplinato dall'art. 732 cod. civ., prevale alla stregua di quanto sancito dall'art. 8, ultimo comma, della legge 26 maggio 1965, n. 590, sull'analogo diritto del coltivatore diretto del fondo (sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 598 del 14 gennaio 2008
«In tema di ammissione al passivo fallimentare del credito del coltivatore diretto del fondo per i corrispettivi dei prodotti conferiti alla cooperativa di cui è socio e non pagati, non è configurabile la causa di prelazione ai sensi dell'art. 2751...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 11917 del 16 maggio 2018
«...dal coltivatore diretto, la cui qualifica si desume dagli artt. 1647 e 2083 c.c. ed il cui elemento caratterizzante si rinviene nella coltivazione del fondo da parte del titolare, con prevalenza del lavoro proprio e di persone della sua famiglia.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 228 del 10 gennaio 1995
«La violazione o falsa applicazione di norme di diritto, che, ai sensi dell'art. 360 n. 3 c.p.c., ricorre nel caso di errata interpretazione o applicazione di una norma, non può essere denunciata in cassazione come vizio di omessa, insufficiente e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2722 del 8 marzo 1995
«Il rimedio dell'opposizione ordinaria di terzo che l'art. 404 primo comma c.p.c. accorda contro la sentenza resa fra altre persone, è attribuito a chi, estraneo al giudizio concluso in via definitiva dalla sentenza opposta, dall'accertamento in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 96 del 4 gennaio 1995
«La disposizione contenuta nell'art. 429 comma terzo c.p.c., relativa alla rivalutazione con la sentenza di condanna in base al calcolo previsto dall'art. 150 att. dei crediti di lavoro, trova applicazione con riguardo a tutti i rapporti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6002 del 17 giugno 1999
«Ai fini del riconoscimento del privilegio di cui all'art. 2751 bis n. 4 c.c., la qualifica di «coltivatore diretto» va desunta non dai principi di cui alla norma ex art. 6 della legge 203/82, bensì dalla disciplina codicistica (artt. 1647 e 2083),...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15033 del 27 novembre 2001
«In tema di contratti di affitto a coltivatore diretto, e di crediti da questi nascenti, non si applica l'art. 429, terzo comma, c.p.c. Pertanto, configurando le somme dovute dal concedente in restituzione di quanto pagato per canoni d'affitto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23505 del 17 dicembre 2004
«In tema di contratti agrari, mentre i crediti maturati dall'affittuario coltivatore diretto nei confronti del concedente per canoni corrisposti in misura eccedente quella legale hanno natura di credito di valuta (e non sono, conseguentemente,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8326 del 3 maggio 2004
«...a coltivatore diretto, mentre essa era stata espressamente esclusa, in quanto l'errore di fatto avrebbe consentito l'eventuale riesame della questione in sede di giudizio di rinvio, con possibile pregiudizio per la parte riuscita vincitrice).»