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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9666 del 3 ottobre 1997
«La disdetta del contratto di locazione costituisce atto negoziale unilaterale recettizio concretantesi in una manifestazione di volontà che può essere comunicata sia per iscritto che verbalmente, purché inequivocabilmente idonea a manifestare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3174 del 3 luglio 1989
«Dall'abbandono da parte del locatore, per inattività o rinuncia, di un giudizio di rilascio nei confronti del conduttore, ancorché possa derivarne l'estinzione del processo (ma non dell'azione ai sensi del primo comma dell'art. 310 c.p.c.), non è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41028 del 5 dicembre 2002
«Le dichiarazioni rese da c.d. «collaboratore di giustizia» in occasione del rinnovato esame prescritto dall'art. 26, comma 2, della legge 1 marzo 2001 n. 63 sul c.d. «giusto processo» sono utilizzabili anche se le avvertenze previste dall'art. 64,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5052 del 9 febbraio 2004
«La L. n. 63/2001, è stata resa applicabile, anche alla fase delle indagini preliminari e anche ai procedimenti de libertate , dalla regola di cui al comma 1 dell'art. 26, con la conseguenza che, dopo l'entrata in vigore della legge, un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11214 del 28 dicembre 1994
«In relazione all'art. 389 c.p.c., il principio secondo cui (in sede di rinvio) la risoluzione della lite principale non deve ritardare la pronuncia sulla domanda di restituzione di quanto versato in esecuzione della sentenza cassata va correlato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2369 del 1 marzo 1993
«Ed infatti nel giudizio pretorile il decreto di citazione a giudizio ad opera del pubblico ministero è anche l'atto che informa l'imputato dei suoi diritti di scelta del rito e di difesa, sicché l'imputato stesso, a differenza del giudizio davanti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2140 del 15 marzo 1993
«...citazione a giudizio, per effetto della mancata notifica dello stesso alla persona offesa dal reato ed ordini la trasmissione degli atti al pubblico ministero, determinando così la regressione del processo ad una fase ormai ritualmente superata.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39340 del 21 novembre 2002
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 431, comma 1, lett. b), c.p.p. (ai sensi del quale, in deroga al principio dell'oralità cui è espirata la disciplina del processo penale, è consentito l'inserimento nel fascicolo per il dibattimento degli atti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10278 del 23 maggio 2006
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 431, comma 1, lett. b), c.p.p. (ai sensi del quale, in deroga al principio dell'oralità cui è ispirata la disciplina del processo penale, è consentito l'inserimento nel fascicolo per il dibattimento degli atti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37286 del 7 novembre 2002
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 431, comma 1, lett. b), c.p.p. (ai sensi del quale, in deroga al principio dell'oralità cui è ispirata la disciplina del processo penale, è consentito l'inserimento nel fascicolo per il dibattimento degli atti...»