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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11848 del 6 novembre 1991
«In tal caso la sentenza di condanna emessa nel giudizio ordinario nei confronti dell'erede beneficiato dall'autore di un atto illecito, può legittimamente comprendere nella liquidazione del danno gli interessi compensativi maturati anche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11353 del 11 maggio 2010
«In ogni caso, qualora - come accade soprattutto se il soggetto leso non è persona nota - non possano essere dimostrate specifiche voci di danno patrimoniale, la parte lesa può far valere (conformemente ad un principio recepito dall'art. 128 della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12433 del 16 maggio 2008
«In ogni caso, qualora non possano essere dimostrate specifiche voci di danno patrimoniale, la parte lesa può far valere il diritto al pagamento di una somma corrispondente al compenso che avrebbe presumibilmente richiesto per concedere il suo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22513 del 1 dicembre 2004
«Chiunque pubblichi abusivamente il ritratto di una persona notoria, per finalità commerciali, è tenuto al risarcimento del danno, la cui liquidazione deve essere effettuata tenendo conto anzitutto delle ragioni della notorietà, specialmente se...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5866 del 26 maggio 1995
«La valutazione equitativa del danno, ai sensi dell'art. 1226 c.c., può essere effettuata in modo da comprendere anche l'attribuzione degli interessi maturati a favore dell'avente diritto fino alla data della decisione, salva la separata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9897 del 20 giugno 2003
«Ne consegue che, mentre nel caso di società semplice con due soli soci, l'esclusione di uno di loro è pronunciata dal tribunale su istanza dell'altro (art. 2287, comma terzo, c.c.), il diritto potestativo di recedere dall'impresa familiare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3222 del 27 maggio 1982
«L'obbligo imposto dall'art. 843 c.c. al proprietario di consentire al vicino l'accesso al suo fondo, al fine di eseguire la costruzione e la riparazione di un muro e di altra opera, e la corrispondente facoltà riconosciuta al vicino medesimo di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20608 del 24 settembre 2009
«La violazione delle norme codicistiche sulle distanze legali (ovvero delle norme locali richiamate dal codice), mentre legittima sempre la condanna alla riduzione in pristino, non costituisce di per sé fonte di danno risarcibile, essendo al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6414 del 17 maggio 2000
«Il giudizio, concernente sia l'ammissibilità della liquidazione equitativa ex art. 1226 c.c. sia l'ammontare del danno equitativo liquidato, essendo di puro fatto, si sottrae al controllo di legittimità, sempre che non sia infirmato da errori...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4108 del 10 luglio 1985
«Nel caso di violazione di norme urbanistiche sull'altezza degli edifici, la sussistenza del danno in re ipsa — la quale, peraltro rileva unicamente ai fini di una condanna generica in quanto la determinazione del quantum risarcibile presuppone...»