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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3013 del 10 febbraio 2006
«Poiché la collazione ha la funzione di assicurare nella divisione della massa attiva del patrimonio del de cuius l'osservanza delle quote spettanti agli eredi — estendendo l'art. 737 c.c. ai figli, ai loro discendenti e al coniuge l'obbligo del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9744 del 23 aprile 2010
«I diritti di prelazione e di riscatto previsti dall'art. 732 cod. civ in favore del coerede postulano che l'alienazione compiuta da un altro coerede riguardi la quota ereditaria (o parte di essa) intesa come porzione ideale dell"'universum ius...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3470 del 15 febbraio 2010
«Il diritto potestativo di riscatto nei confronti dell'acquirente di quota ereditaria, previsto dall'art. 732 c.c., può essere esercitato in giudizio anche dal difensore, poiché il conferimento del mandato alle liti lo abilita ad esprimere la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15131 del 18 luglio 2005
«In presenza di donazioni fatte in vita dal de cuius la collazione ereditaria — in entrambe le forme previste dalla legge, per conferimento del bene in natura ovvero per imputazione — è uno strumento giuridico volto alla formazione della massa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 278 del 13 gennaio 1984
«Con riguardo alla donazione che il de cuius abbia fatto in vita in favore di uno dei propri eredi, la dispensa dalla collazione, che si traduce, con svantaggio degli altri eredi, nell'esonero del donatario dal conferimento del donatum in sede...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25473 del 16 dicembre 2010
«La collazione per imputazione dell'immobile donato in nuda proprietà con riserva di usufrutto va effettuata con riferimento al valore corrispondente alla piena proprietà come acquisita dal donatario all'epoca di apertura della successione, sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 836 del 26 marzo 1973
«La collazione per imputazione è il modo normale della collazione delle donazioni di denaro tanto secondo l'art. 1025 del c.c. del 1865, quanto secondo l'art. 751 del c.c. vigente, mentre ha carattere eccezionale la collazione reale, la quale può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6994 del 26 maggio 2000
«Per aversi donazione non basta l'elemento soggettivo o spirito di liberalità, consistente nella consapevolezza di attribuire ad altri un vantaggio patrimoniale senza esservi in alcun modo costretti, ma occorre anche l'elemento oggettivo costituito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13897 del 19 settembre 2003
«L'art. 141 c.p.c., che detta disposizioni in tema di notificazioni presso il domiciliatario, va coordinato con l'art. 47 c.c., per il quale il domicilio eletto rappresenta una deroga al domicilio legale circoscritta a determinati e specifici...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4171 del 13 maggio 1997
«La volontà dei partecipanti alla comunione tacita familiare può essere manifestata anche attraverso un comportamento tacito concludente e non richiede uno specifico atto di conferimento di beni patrimoniali, essendo sufficiente lo svolgimento di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2352 del 12 aprile 1984
«Al fine di individuazione e delimitazione di un bene demaniale, i rilievi e le misurazioni scritte che un tecnico della pubblica amministrazione abbia effettuato al diverso scopo di predisporre un progetto di lavori riguardanti il bene medesimo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2487 del 4 marzo 2000
«La costruzione di un edificio da parte dei soci di una società in nome collettivo su di un terreno di proprietà di quest'ultima comporta, ai sensi dell'art. 934 c.c., l'acquisizione della proprietà dell'intero edificio da parte dell'ente (sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5034 del 26 febbraio 2008
«La differenza, dal punto di vista sostanziale e contenutistico, tra il diritto reale d'uso e il diritto personale di godimento è costituita dall'ampiezza ed illimitatezza del primo, in conformità al canone della tipicità dei diritti reali,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4446 del 7 agosto 1982
«In tema di differenza fra società e comunione, in cui si verifica comunque un conferimento di beni o il fenomeno di una massa di beni comuni, rileva la prevalenza nella comunione dell'elemento statico e nella società di quello dinamico nel senso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5798 del 15 maggio 1992
«Nel caso di divisioni di beni in godimento comune provenienti da titoli diversi e, perciò, appartenenti a distinte comunioni, è possibile procedere ad una sola divisione, piuttosto che a tante divisioni per quante sono le masse, solo se tutte le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4623 del 3 agosto 1984
«Poiché per la sussistenza della rappresentanza processuale occorre il conferimento di un mandato espresso rivestito della forma scritta, ove in un verbale di assemblea condominiale si conferisca all'amministratore l'espresso specifico mandato di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26689 del 13 dicembre 2006
«Il conferimento da parte dell'assemblea condominiale all'amministratore del condominio del potere di stare in giudizio in una controversia non rientrante tra quelle che può autonomamente proporre ai sensi del primo comma dell'art. 1131 c.c. può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3198 del 9 ottobre 1975
«I poteri dell'amministratore nella rappresentanza attiva del condominio in giudizio sono soggetti agli stessi limiti ai quali soggiacciono i suoi poteri di carattere sostanziale, indicati nell'art. 1131 c.c. Pertanto, allorché la lite abbia per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1020 del 17 marzo 1975
«La cosiddetta apparenza di diritto — la quale può assumere sia la forma dell'apparenza pura, caratterizzata dalla presenza di una situazione di fatto difforme da quella di diritto, nonché dall'errore scusabile della parte o del terzo che abbiano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14597 del 30 luglio 2004
«Nell'adempimento dell'incarico professionale conferitogli, l'obbligo di diligenza da osservare ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 1176, secondo comma, e 2236 c.c. impone all'avvocato di assolvere, sia all'atto del conferimento del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17997 del 16 dicembre 2002
«Ai fini di una efficace costituzione in mora per conto del rappresentato, è sufficiente che il mandatario sia investito, anche senza formalità, di un generico potere di rappresentanza, dimostrabile con ogni mezzo di prova, comprese le presunzioni....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17940 del 25 novembre 2003
«Il danno lamentato da un soggetto per la mancata partecipazione ad alcune pubbliche gare per il conferimento del servizio di accertamento e riscossione dell'imposta comunale sulle pubblicità e dei diritti sulle pubbliche affissioni, a causa della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 936 del 5 febbraio 1996
«Il credito del socio di una società di capitali nei confronti della società è compensabile con il debito relativo alla sottoscrizione di azioni emesse in sede di aumento del capitale sociale, non essendo ravvisabile un divieto implicito,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13628 del 5 novembre 2001
«Ai fini della conclusione del contratto d'opera professionale, che, quando ne sia parte la pubblica amministrazione, anche se questa agisca iure privatorum , richiede la forma scritta ad substantiam , è irrilevante l'esistenza di una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24826 del 24 novembre 2005
«Per il contratto d'opera professionale, quando ne sia parte una P.A. e pur ove questa agisca iure privatorum è richiesta, in ottemperanza al disposto degli artt. 16 e 17 del R.D. 18 novembre 1923, n. 2440, come per ogni altro contratto stipulato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15293 del 21 luglio 2005
«Il requisito della forma scritta, previsto ad substantiam per i contratti degli enti pubblici, non esclude che la loro conclusione possa risultare dallo scambio di un insieme di dichiarazioni poste in essere dalle parti contraenti (tra le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22973 del 7 dicembre 2004
«II contratto con il quale l'amministrazione pubblica conferisce un incarico professionale deve essere redatto, a pena di nullità, in forma scritta, e non può essere concluso a distanza, a mezzo di corrispondenza, dovendo ritenersi tale modalità di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7913 del 30 maggio 2002
«I contratti stipulati iure privatorum dalla P.A. (nella specie, conferimento di incarico a professionista) devono essere stipulati, a pena di nullità, in forma scritta, al fine di identificarne con precisione il contenuto negoziale e consentire,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 59 del 3 gennaio 2001
«Tutti i contratti stipulati dalla pubblica amministrazione (anche quando essa agisca iure privatorum) richiedono la forma scritta ad substantiam, non rilevando a tal fine la deliberazione dell'organo collegiale dell'ente pubblico che abbia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7630 del 28 luglio 1990
«Le limitazioni al contenuto dei diritti di proprietà esclusiva spettanti ai singoli condomini quali quelle consistenti nel divieto di dare alle singole unità immobiliari una o più destinazioni possibili, per l'utilità generale dell'intero edificio...»