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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15065 del 22 novembre 2000
«A seguito della separazione o del divorzio, la prole ha diritto ad un mantenimento tale da garantirle un tenore di vita corrispondente alle risorse economiche della famiglia ed analogo, per quanto possibile, a quello goduto in precedenza; il solo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4099 del 22 marzo 2001
«Per tali giudizi di modifica dell'assegno di mantenimento, è territorialmente competente, ai sensi dell'art. 20 c.p.c., anche il giudice del luogo in cui è sorto il debito di mantenimento, che si identifica nel luogo in cui è stata omologata la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5346 del 5 marzo 2009
«Una clausola aggiunta alle condizioni generali di contratto non ha, per ciò solo, natura vessatoria, e di conseguenza può essere ritenuta nulla per mancanza della doppia sottoscrizione, ai sensi dell'ars. 1341 cod. civ., soltanto ove il giudice...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6314 del 22 marzo 2006
«Affinché una clausola contrattuale possa considerarsi vessatoria, e come tale efficace solo se specificamente approvata per iscritto, non è sufficiente indicare che essa comporti l'alterazione del sinallagma contrattuale, ma è necessario...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19212 del 30 settembre 2005
«La predisposizione, da parte di uno dei contraenti, di condizioni generali di contratto è un fatto costitutivo della pretesa di chi ha interesse a far valere l'inefficacia di una clausola vessatoria in mancanza di specifica approvazione per...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3989 del 15 settembre 1977
«La specifica approvazione per iscritto, richiesta per l'efficacia di una clausola vessatoria od onerosa inserita in condizioni generali di contratto (art. 1341 secondo comma c.c.), non è necessaria ove la clausola medesima (nella specie, clausola...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8824 del 9 ottobre 1996
«In tema di appalto di opera pubblica, la clausola del capitolato particolare (o speciale), che attribuisca all'amministrazione committente (nella specie, un comune) la facoltà di ordinare «a seconda delle esigenze» la sospensione dei lavori senza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2724 del 18 marzo 1987
«In materia di condizioni generali di contratto predisposte da uno dei contraenti e di pattuizioni concluse mediante moduli e formulari, la necessità di specifica approvazione per iscritto delle clausole onerose ai sensi dell'art. 1341, secondo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5733 del 29 febbraio 2008
«L'esigenza di specificità e separatezza imposta dall'art. 1341 c.c. non può ritenersi soddisfatta mediante il richiamo cumulativo numerico e la distinta sottoscrizione di gran parte delle condizioni generali di contratto, effettuato con modalità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10942 del 11 maggio 2006
«In tema di contratti per adesione le caratteristiche che deve avere l'approvazione aggiuntiva della clausola vessatoria rispetto a quella del contratto sono la «specificità» e la «separatezza» che si relazionano alla sottoscrizione del contratto e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4452 del 28 febbraio 2006
«In tema di clausole vessatorie, si configura richiamo cumulativo, che non soddisfa il requisito della specificità della sottoscrizione delle clausole vessatorie richiamate, non solo quando esso sia riferito a tutte le condizioni generali di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1637 del 6 febbraio 2002
«L'esigenza della specifica approvazione scritta delle clausole particolarmente onerose per il contraente in adesione, è rispettata quando a tali clausole sia data autonoma e separata collocazione nel testo delle condizioni generali del contratto,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5860 del 12 giugno 1998
«Non sussiste il requisito della specifica approvazione — a pena di nullità rilevabile d'ufficio — della deroga convenzionale alla competenza territoriale a favore di un foro esclusivo se la sottoscrizione apposta sul modulo prestampato richiama...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6976 del 21 giugno 1995
«La specifica approvazione scritta richiesta dall'art. 1341 c.c. per le clausole contrattuali onerose deve essere effettuata mediante una sottoscrizione separata e distinta da quella in calce alle condizioni generali del contratto predisposto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9998 del 11 ottobre 1990
«Il requisito della specifica approvazione scritta che, ai sensi dell'art. 1341 c.c., condiziona la efficacia della clausola di deroga alla competenza territoriale, può dirsi soddisfatto anche attraverso la sottoscrizione — distinta da quella di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9357 del 16 dicembre 1987
«Perché siano soddisfatte le esigenze di tutela del contraente in adesione la legge richiede che questi sia stato posto in condizione di conoscere le condizioni generali di contratto predisposte «usando l'ordinaria diligenza» (art. 1341, comma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1789 del 9 maggio 1975
«Qualora fra le condizioni generali del contratto siano inserite più clausole onerose, fra le quali rientra la deroga convenzionale alla competenza per territorio, per assolvere l'obbligo imposto dal secondo comma dell'art. 1341 c.c. è sufficiente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2863 del 5 aprile 1990
«Il contratto di assicurazione della responsabilità civile, che nelle condizioni generali preveda esser la garanzia limitata ai danni derivati da fatti accidentali, è correttamente interpretato nel senso che la garanzia assicurativa opera anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 269 del 17 gennaio 1986
«Con riguardo a contratto concluso mediante modulo o formulario predisposto da una delle parti (nella specie, polizza di assicurazione), ed al fine di stabilire se una clausola ad esso aggiunta abbia o meno portata derogativa di una delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 312 del 14 gennaio 1997
«L'art. 1363 c.c., prescrivendo di interpretare le clausole di un contratto le une per mezzo delle altre, attribuendo a ciascuna il senso che risulta dal complesso dell'atto, in presenza di un patto articolantesi in più proposizioni (nella specie,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11487 del 21 giugno 2004
«Anche in relazione ai contratti assicurativi stipulati precedentemente alla entrata in vigore del nuovo regime delle clausole vessatorie nei contratti dei consumatori, a cui tale disciplina non si applica in ragione della sua irretroattività della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 866 del 17 gennaio 2008
«Le clausole di polizza, che delimitino il rischio assicurato, ove inserite in condizioni generali su modulo predisposto dall'assicuratore, sono soggette al criterio ermeneutico posto dall'art. 1370 c.c., e, pertanto, nel dubbio, devono essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8411 del 27 maggio 2003
«In tema di interpretazione del contratto, qualora, dopo aver fatto uso dei canoni ermeneutici principali della letteralità e sistematicità, rimanga dubbio il significato delle clausole, può farsi ricorso al criterio dettato dall'art. 1370 c.c....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3392 del 8 marzo 2001
«Il principio della interpretazione delle clausole contrattuali contro l'autore delle stesse, sancito dall'art. 1370 c.c., non vale nell'ipotesi di contratti stipulati individualmente, ma solo in quella di contratto concluso mediante adesione a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 42 del 5 gennaio 1977
«Il criterio interpretativo previsto dall'art. 1370 c.c., secondo cui le clausole inserite nelle condizioni generali di contratto o in moduli o formulari predisposti da uno dei contraenti si interpretano, nel dubbio, a favore dell'altro, ha...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2557 del 26 maggio 1989
«Il contraente non inadempiente che, dopo avere intimato diffida ad adempiere con dichiarazione che, decorso il termine fissato, il contratto si intenderà senz'altro risolto (art. 1454 c.c.), sia convenuto in giudizio dall'altro contraente il quale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2798 del 4 aprile 1990
«L'art. 1440 c.c., in tema di dolo incidente, cioè di raggiri di un contraente che abbiano determinato per l'altro condizioni più onerose, nonché di responsabilità risarcitoria del primo verso il secondo, trova applicazione, al pari delle generali...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2105 del 9 giugno 1976
«In mancanza di specifica autorizzazione del rappresentato, il rappresentante incaricato della stipulazione di un contratto non ha il potere di approvare specificamente per iscritto la clausola derogativa della competenza territoriale che sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3626 del 13 aprile 1999
«L'obbligo della consegna immediata della cosa, che il promittente assuma nel contratto preliminare di vendita, non si configura come un'esecuzione anticipata del contratto definitivo, ma come una specifica ed autonoma obbligazione del preliminare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10482 del 22 ottobre 1993
«Con riguardo al cosiddetto leasing finanziario, stabilire se il canone dovuto dal detentore del bene costituisca corrispettivo del godimento di questo per una durata prestabilita, di guisa che tale funzione di godimento viene a prevalere su...»