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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3148 del 12 dicembre 1994
«La motivazione per relationem , pur costituendo una prassi censurabile in altra sede e quindi da evitare non determina nullità, quando le argomentazioni del provvedimento richiamato siano perfettamente note all'interessato, perché da lui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 754 del 22 marzo 1999
«A differenza delle sentenze, per le quali, in caso di contrasto tra motivazione e dispositivo, vige il principio della prevalenza di quest'ultimo, in tema di ordinanze e decreti vale il principio secondo cui occorre stabilire quale sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 22327 del 21 maggio 2003
«Il giudice penale che abbia concorso, in camera di consiglio, alla deliberazione collegiale non può essere richiesto — trattandosi di attività coperta da segreto di ufficio — di deporre come testimone in merito al relativo procedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39928 del 26 novembre 2002
«L'inosservanza dell'art. 125, comma 4, c.p.p., secondo il quale il giudice decide in camera di consiglio senza la presenza dell'ausiliario designato ad assisterlo e delle parti e la sua deliberazione è segreta, è sfornita di sanzione processuale;...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7476 del 19 febbraio 2008
«La illeggibilità della sottoscrizione di ordinanza da parte del giudice non è causa di nullità dell'atto non rilevando, ai fini della validità formale dello stesso, l'identificazione, tramite la sottoscrizione, della persona fisica del giudice,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27787 del 21 giugno 2004
«A differenza di quanto si verifica nel caso della sentenza, il cui dispositivo letto in udienza costituisce l'atto con cui il giudice estrinseca la volontà della Legge nel caso concreto, l'ordinanza emessa a seguito di rito camerale presenta il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 528 del 5 marzo 1996
«L'ordinanza, a differenza della sentenza, i cui requisiti sono fissati nell'art. 546 c.p.p., è un importante provvedimento a forma libera. All'uopo è sufficiente che sia chiaramente individuabile l'autorità che l'ha pronunciata e la persona alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 670 del 26 marzo 1994
«Pur in assenza di una esplicita disposizione come quella dettata, in tema di requisiti della sentenza, dall'art. 546 c.p.p. che sanziona con la nullità il difetto o l'incompletezza del dispositivo, non può escludersi la sussistenza di analogo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14830 del 18 aprile 2012
«In materia di misure cautelari personali non è nulla per difetto assoluto di motivazione l'ordinanza applicativa in cui risulti trasfusa integralmente ed alla lettera la richiesta del P.M., sempre che risulti che il giudice abbia preso cognizione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4724 del 13 settembre 1999
«In tema di motivazione dell'ordinanza impositiva della custodia cautelare, l'obbligo di cui all'art. 125, terzo comma c.p.p. è soddisfatto anche mediante l'esplicito riferimento a precedente ordinanza coercitiva divenuta inefficace per vizio di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1449 del 10 giugno 1998
«È affetta da vizio logico di motivazione l'ordinanza del giudice del riesame che ritenga adeguata la custodia domiciliare per un reato più grave e non per uno meno grave senza fornire adeguata motivazione al riguardo. (Fattispecie in cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 761 del 21 marzo 1996
«A custodia del principio di obbligatorietà dell'azione penale è posto il Gip, chiamato ad evitare ingiustificate inazioni del P.M., totali o parziali, nonché azioni apparenti o fittizie. Tale controllo va esercitato nei precisi limiti e nelle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12414 del 17 dicembre 1994
«L'ordinanza di revoca del provvedimento con il quale era stata disposta la sospensione del processo è provvedimento meramente ordinatorio, la cui mancanza di motivazione non è causa di nullità, essendo sufficiente che il giudice esponga le ragioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5639 del 9 febbraio 1994
«Ai sensi dell'art. 586, terzo comma, c.p.p., deve ammettersi l'immediata impugnabilità delle ordinanze in materia di libertà anche quando queste siano pronunziate contestualmente alla sentenza. In tale caso incombe al giudice l'obbligo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1782 del 21 luglio 1993
«A norma dell'art. 275 c.p.p. così come risulta dalle modifiche e integrazioni apportatevi dal D.L. 13 maggio 1991 n. 152 convertito in L. 12 luglio 1991 n. 203 e dal D.L. 9 settembre 1991 n. 292 convertito in L. 8 novembre 1991 n. 356, l'esistenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4353 del 22 gennaio 1994
«Quando il provvedimento del giudice emesso in forma di ordinanza non decide su questioni contingenti o temporanee, sia di forma che di sostanza, ma statuisce su determinate situazioni giuridiche con carattere di definitività ed è soggetto ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4057 del 6 ottobre 1999
«In tema di decreti autorizzativi di intercettazioni (telefoniche od ambientali) la motivazione può essere la minima necessaria a chiarire le ragioni del provvedimento, in ordine alla indispensabilità del mezzo probatorio richiesto, ai fini della...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3287 del 23 gennaio 2009
«Il potere sostitutivo attribuito al presidente del tribunale, in caso di impedimento del giudice monocratico, non è circoscritto alla sola sottoscrizione della sentenza, ma si estende anche alla stesura dei motivi della decisione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25053 del 1 luglio 2002
«In tema di esame a distanza dei collaboratori di giustizia, mediante il sistema della «videoconferenza», l'assenza nel luogo ove si trova la persona sottoposta all'esame di un ausiliario abilitato ad assistere il giudice in udienza, designato da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4992 del 9 febbraio 2012
«Una volta disposto dalla Corte di Cassazione l'annullamento della sentenza di patteggiamento in relazione al calcolo riguardante l'ammontare del prezzo oggetto di confisca per equivalente, il giudizio di rinvio deve proseguire davanti al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2646 del 31 marzo 1999
«La restituzione dei beni assoggettati a sequestro probatorio e non più necessari a fini di prova deve essere disposta su richiesta dell'interessato, oltre che d'ufficio, dal pubblico ministero durante le indagini preliminari con decreto che è...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10 del 3 luglio 1992
«Pur dopo la sentenza della Corte costituzionale n. 445/1990, con la quale è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art. 554, comma 2, c.p.p., nella parte in cui questo non prevedeva che, a fronte di una richiesta di archiviazione per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3820 del 30 settembre 1998
«Il richiamo all'art. 127 c.p.p. contenuto nell'ottavo comma dell'art. 309 stesso codice implica che il procedimento del riesame si conformi al principio del contraddittorio, in forza del quale il giudice può pronunciarsi solo su atti che abbiano...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 703 del 15 aprile 1998
«Il procedimento per la restituzione nel termine di cui all'art. 175 c.p.p. non deve svolgersi secondo il rito camerale previsto dall'art. 127 c.p.p., ed il relativo provvedimento deve essere adottato de plano . Infatti il rito camerale previsto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44387 del 10 dicembre 2001
«La norma dell'art. 45 bis disp. att. c.p.p., che disciplina la partecipazione a distanza dell'imputato o del condannato all'udienza nel procedimento camerale, non attribuisce all'interessato detenuto fuori della circoscrizione del giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2443 del 15 ottobre 1999
«In materia di procedimenti in camera di consiglio, l'espressione «sono sentiti se compaiono», contenuta nel comma terzo dell'art. 127 c.p.p., non postula una specifica iniziativa del giudice, ma vincola solo quest'ultimo a raccogliere le...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 45037 del 30 gennaio 1999
«In tema di ricusazione del giudice, la omessa traduzione in udienza dell'imputato detenuto non impedisce l'esercizio di tale facoltà, ben potendo lo stesso richiedere di essere ascoltato ai sensi del comma terzo dell'art. 127 c.p.p., e potendo,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 30 giugno 1998
«È manifestamente infondata, in relazione agli artt. 3 e 24 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 309, comma ottavo, c.p.p., nella parte in cui non prevede, come obbligatoria, a pena di nullità, la comunicazione o informazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 117 del 12 febbraio 1996
«Nel procedimento disciplinato dall'art. 127 c.p.p., richiamato, per quanto riguarda il riesame, dell'art. 309, comma 8, stesso codice, l'interessato che sia detenuto in località compresa nella circoscrizione del giudice competente, qualora abbia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6665 del 7 giugno 1995
«Anche nel giudizio di appello avverso sentenza pronunciata nel giudizio abbreviato ex art. 442 c.p.p., in virtù del richiamo operato dall'art. 443 ultimo comma c.p.p. all'art. 599, il quale a sua volta al primo comma richiama «le forme previste...»