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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3054 del 11 aprile 1990
«Il decreto ingiuntivo, poiché la fondatezza dei motivi di opposizione ad esso deve essere valutata con riguardo non alla data di proposizione dell'istanza di ingiunzione ma a quella di emissione del decreto medesimo, non può non essere revocato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4936 del 28 maggio 1990
«Nel caso in cui il ricorso, con il pedissequo decreto ai sensi dell'art. 415 c.p.c., sia stato notificato al procuratore domiciliatario della parte nel pregresso procedimento ex art. 700 c.p.c., non si configura la nullità radicale o inesistenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5648 del 11 giugno 1990
«La richiesta in via subordinata, da parte del creditore convenuto in opposizione al decreto ingiuntivo, di una somma minore di quella originaria non costituisce domanda riconvenzionale, soggetta, nel rito del lavoro, al disposto dell'art. 418...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7203 del 11 luglio 1990
«La domanda di revocazione va proposta, a norma degli artt. 398 e 400 c.p.c., con citazione, anche quando per l'introduzione del giudizio definito con la sentenza revocata sia prevista la forma del ricorso. Resta salva, per altro, la convertibilità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9685 del 24 settembre 1990
«Il decreto previsto dall'art. 611 c.p.c., con il quale il pretore, su richiesta della parte istante, liquida le spese da questa anticipate per la esecuzione per consegna o rilascio, ha natura di provvedimento monitorio, suscettibile di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4781 del 2 maggio 1991
«Nel regime anteriore alla L. 23 agosto 1988, n. 400, che al quinto comma dell'art. 15 ha disposto, per le modifiche apportate in sede di conversione del decreto legge, l'efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della legge di conversione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5274 del 11 maggio 1991
«Con riguardo alla ratio dell'art. 653, secondo comma, c.p.c., che è quella della conservazione degli effetti del titolo esecutivo nei limiti in cui viene confermata l'esistenza del credito oggetto del decreto ingiuntivo opposto, il precetto,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12077 del 9 novembre 1992
«La proponibilità del regolamento di giurisdizione non è preclusa dalla pronuncia di sentenza declinatoria della giurisdizione dal giudice adito, non costituendo essa decisione di merito, neanche se, essendo stata resa in un giudizio di opposizione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12200 del 12 novembre 1992
«Il presidente del comitato di gestione di una unità sanitaria locale, al quale tale comitato, con delibera emanata in via d'urgenza e dichiarata immediatamente esecutiva, abbia conferito autorizzazione a proporre opposizione ad un decreto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12747 del 28 novembre 1992
«In presenza di irregolare funzionamento di uffici giudiziari, dovuto a sciopero del personale ad essi addetto, come la ricognizione dell'impedimento, con apposito decreto ministeriale, secondo le modalità del D.L.G. 9 aprile 1948, n. 437, preclude...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4676 del 16 aprile 1992
«Nel rito del lavoro, per individuare, ai fini della litispendenza (e della continenza), il giudice preventivamente adito, deve farsi riferimento al deposito del ricorso presso la cancelleria, realizzandosi in tale momento, con l'adizione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10994 del 6 novembre 1993
«La pronuncia sulle spese del giudizio compete esclusivamente al giudice della causa, il quale, ai sensi dell'art. 91 c.p.c., deve provvedervi, anche di ufficio, con il provvedimento che chiude il processo dinnanzi a sé, anche quando, trattandosi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1891 del 16 febbraio 1993
«Nel rito del lavoro la mancanza di comunicazione all'appellante dell'avvenuto deposito del decreto di fissazione dell'udienza di discussione, escludendo l'insorgere dell'onere di quest'ultimo di provvedere alla notificazione dell'atto di gravame e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1952 del 17 febbraio 1993
«Nel giudizio di appello per le controversie di lavoro – nel quale non esiste un giudice istruttore ma soltanto un giudice relatore, designato ai sensi dell'art. 434, primo comma, c.p.c., il quale provvede con l'intero collegio ad eventuali atti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19525 del 20 dicembre 1993
«Gli accordi collettivi nazionali per l'uniforme trattamento economico e normativo, nell'intero territorio nazionale, del personale sanitario a rapporto convenzionale, stipulati ai sensi dell'art. 48 della legge 23 dicembre 1978, n. 833 (istitutiva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2 del 5 marzo 1993
«Il principio secondo cui nel rito del lavoro tanto la nullità radicale o l'inesistenza giuridica oppure l'omissione della notificazione del ricorso introduttivo del giudizio e del decreto di fissazione dell'udienza quanto la nullità dovuta al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2019 del 19 febbraio 1993
«Nel procedimento per ingiunzione, la fase monitoria e quella di cognizione, che si apre con l'opposizione, fanno parte di un unico processo, nel quale l'onere delle spese è regolato in base all'esito finale del giudizio. Di conseguenza,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4857 del 26 aprile 1993
«L'opposizione a decreto ingiuntivo investe il giudice del potere-dovere di statuire sulla pretesa fatta valere con domanda di ingiunzione e sulle eccezioni contro di essa proposte, anche se il decreto sia stato emesso fuori dai casi stabiliti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5028 del 29 aprile 1993
«La revoca, a seguito del giudizio di primo grado, del decreto ingiuntivo opposto non esclude che il creditore possa recuperare le spese sostenute per ottenere il provvedimento, allorché lo stesso risulti confermato nel successivo grado di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5228 del 6 maggio 1993
«Nel procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo la mera omissione della notifica dell'avviso di opposizione al cancelliere affinché ne prenda nota sull'originale del decreto depositato in cancelleria, costituisce soltanto un'irregolarità che,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 550 del 18 gennaio 1993
«Le «norme di diritto», di cui è denunciabile la violazione o falsa applicazione ai sensi dell'art. 360, n. 3, c.p.c., comprendono, oltre le leggi, anche la normativa secondaria dell'esecutivo che specifichi o integri, con effetti non circoscritti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7289 del 3 luglio 1993
«Le contestazioni sulla regolarità formale dei singoli atti del procedimento esecutivo, prospettabili con l'opposizione ex art. 617 c.p.c., ove non siano state tempestivamente dedotte nel termine di decadenza previsto per l'esperimento di tale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7448 del 7 luglio 1993
«Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, che nel sistema delineato dal codice di procedura civile, si atteggia come un procedimento il cui oggetto non è ristretto alla verifica delle condizioni di ammissibilità e di validità del decreto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8724 del 16 agosto 1993
«L'avvocato che abbia espletato l'incarico ricevuto dal proprio cliente non è tenuto al rendimento del conto con il connesso onere del cliente di contestare specificamente le singole voci esposte nella parcella, essendo sufficiente una...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1159 del 4 febbraio 1994
«L'imprenditore agricolo debitore che deduca, nei confronti dello Scau, l'esorbitanza della pretesa contributiva dello Scau medesimo — per avere questo, in conformità a decreto del Ministero del lavoro illegittimo ai sensi dell'art. 28 del D.P.R....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3082 del 29 marzo 1994
«L'accertamento tecnico preventivo rientra nella categoria dei giudizi conservativi e, pertanto, la notifica del relativo ricorso e pedissequo decreto del presidente del tribunale determina, ai sensi dell'art. 2943 c.c., l'interruzione della...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 51 del 20 gennaio 1994
«Il deposito presso la Corte di cassazione della richiesta, ex art. 369, ultimo comma c.p.c., al giudice a quo di trasmissione alla Corte stessa del fascicolo di ufficio relativo alla controversia conclusasi con la sentenza impugnata, non deve...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1115 del 1 febbraio 1995
«Le deliberazioni del Consiglio Nazionale Forense previste dall'art. 1 della Legge 3 agosto 1949 n. 536 integrano un regolamento adottato da un'autorità non statale in forza di un autonomo potere regolamentare che ripete la sua disciplina da leggi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1730 del 17 febbraio 1995
«Nella vendita forzata, pur non essendo ravvisabile un incontro di consensi, tra l'offerente ed il giudice, produttivo dell'effetto transattivo, essendo l'atto di autonomia privata incompatibile con l'esercizio della funzione giurisdizionale,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1958 del 22 febbraio 1995
«Il decreto del pretore che dichiara, ai sensi dell'art. 2 del D.L. 30 dicembre 1988, n. 551 (convertito con la legge 21 febbraio 1989, n. 61), l'inapplicabilità della sospensione dell'esecuzione delle sentenze di condanna al rilascio di immobili...»