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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 353 del 18 marzo 1992
«I provvedimenti relativi all'applicazione, alla revoca ed alla sostituzione delle misure cautelari devono essere adottati con ordinanza. Tuttavia, nel caso in cui siano adottati con sentenza, non vi è carenza di forma (che anzi risulta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2852 del 30 ottobre 1998
«Alla luce della sentenza della Corte costituzionale del 15 marzo 1996, n. 71, pur dovendosi riconoscere l'autonomia del provvedimento de libertate, impositivo di una misura cautelare, ove intervenga una decisione sul merito (quale quella di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2006 del 2 settembre 1996
«In tema di misure cautelari, i gravi indizi di colpevolezza che giustificano l'emissione della misura possono essere legittimamente tratti da un giudizio ragionevolmente probabilistico che tenga conto delle massime di esperienza, cioè della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 529 del 5 aprile 1995
«In presenza di procedimento connesso in sede di riesame, la cui udienza si è celebrata unitariamente per diversi coindagati, anche per differenti titoli di reato, ai fini della decisione sulla singola misura custodiale sono correttamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4915 del 19 agosto 1998
«La statuizione del giudice del riesame circa la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, funzionale alla conferma dell'originario provvedimento coercitivo, preclude, in mancanza di fatti nuovi sopravvenuti o di significative variazioni del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3497 del 30 agosto 1997
«La proroga di diritto del termine, stabilito a giorni, che scada in giorno festivo non si applica ai termini dilatori computabili a giorni liberi come quello stabilito dall'art. 309 comma 8 c.p.p. per la notifica dell'avviso della data...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2471 del 28 novembre 1995
«In tema di misure cautelari, l'attendibilità degli indizi non può essere valutata in astratto, né rapportata alle conclusioni logicamente infinite che sono compatibili con i fatti noti, ma deve essere riferita alle diverse «storie» alternative che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4480 del 6 febbraio 1995
«La mancata verbalizzazione, da parte della polizia giudiziaria, di atti che, ai sensi dell'art. 357, comma 2, c.p.p., dovrebbero essere verbalizzati comporta che tali atti, in quanto privi di documentazione, siano da considerare inesistenti e,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 107 del 27 marzo 1993
«Le dichiarazioni accusatorie, spontaneamente rese da un indagato a norma dell'art. 350, comma settimo, c.p.p., raccolte dalla polizia giudiziaria ma non documentate in verbale (né per esteso né riassunto), possono essere utilizzate in fase di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2080 del 9 settembre 1996
«Nessuna norma processuale vieta l'emissione di una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere, in base a nuovi elementi non presi precedentemente in considerazione, anche se erano noti al P.M. precedente. A tal fine è solo necessario che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42748 del 7 novembre 2003
«Alle c.d. dichiarazioni tardive rese da un collaboratore di giustizia al pubblico ministero o alla polizia giudiziaria non può essere riconosciuta la consistenza dei gravi indizi di colpevolezza necessari per l'applicazione di una misura cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 49523 del 14 novembre 2001
«In tema di interrogatorio di persona in stato di custodia cautelare, il comma 4 dell'art. 294 c.p.p. non indica alcun termine tassativo per l'avviso al difensore prima del compimento dell'atto, limitandosi a richiederne la tempestività, in modo da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1700 del 4 maggio 1998
«Il controllo di legittimità sulla motivazione delle ordinanze di riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale è diretto a verificare, da un lato, la congruenza e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2922 del 5 agosto 1992
«L'art. 274, lettera a), c.p.p., nel consentire l'applicazione delle misure cautelari per esigenze attinenti alle indagini, «in relazione a situazioni di concreto pericolo per l'acquisizione o la genuinità della prova», collega la «concretezza»,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2667 del 17 dicembre 1993
«In materia di misure cautelari personali non vale ad escludere l'esistenza delle esigenze di cui all'art. 274, lettera a), c.p.p. la prospettata utilizzazione dell'incidente probatorio, quale strumento in grado di precludere ogni possibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5536 del 25 novembre 1996
«L'esigenza cautelare di prevenzione del pericolo di fuga non può essere desunta sic et simpliciter dalla particolare gravità della pena inflitta con la sentenza di primo grado, in quanto la sua valutazione comporta un giudizio di probabilità che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4067 del 8 febbraio 1995
«Nei casi in cui, ai sensi dell'art. 275, comma 2 bis, c.p.p., non sia applicabile la custodia cautelare in carcere, non può essere disposta, ex art. 274, lett. b), c.p.p., nessun'altra misura coercitiva. Ed infatti, il divieto di ordinare la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2411 del 24 settembre 1993
«In tema di esigenze cautelari, il pericolo di fuga di cui all'art. 274, lettera b) c.p.p. ricorre quando sia ravvisabile la ragionevole probabilità che l'imputato o l'indagato si sottragga agli esiti dell'esercizio della potestà di giustizia. Il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36319 del 9 ottobre 2001
«In tema di presupposti per l'applicazione di misure coercitive personali, la prognosi negativa derivante dalla pregressa commissione di reati della stessa indole - art. 274, lett. c) del c.p.p. - sussiste anche in presenza di fattispecie criminose...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1154 del 31 marzo 1994
«In materia di misure cautelari personali, l'indagine che il giudice di merito (quello che ha applicato la misura, ed il tribunale del riesame) è tenuto a compiere - che deve necessariamente riflettersi nella motivazione, per formulare il giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4231 del 22 gennaio 1994
«In tema di esigenze cautelari, l'interpretazione dell'espressione «concreto pericolo che ... commetta ... delitti della stessa specie di quello per cui si procede», contenuta nell'art. 274, lettera c) c.p.p., non dev'essere ristretta nell'ambito...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4620 del 15 gennaio 1997
«Ai fini della configurabilità dell'esigenza cautelare del pericolo di reiterazione dei reati, prevista dall'art. 274, lett. c) c.p.p., gli elementi di cautela tratti dalle «specifiche modalità e circostanze del fatto» non possono ricevere una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4016 del 17 dicembre 1999
«Il sequestro preventivo di documenti di un procedimento amministrativo, disposto al fine di inibire il protrarsi della ipotizzata attività criminosa ed impedire che questa possa portare a conseguenze ulteriori, essendo diretto a sospendere il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35713 del 28 settembre 2007
«Il protrarsi della custodia cautelare in carcere per un periodo corrispondente in parte rilevante all'entità della pena detentiva inflitta con la sentenza non ancora definitiva, non è motivo sufficiente per ordinare la revoca della misura, dovendo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4495 del 11 novembre 1995
«Qualora sia oggetto del procedimento incidentale di impugnazione un provvedimento sulla libertà personale (nella specie, ordinanza del tribunale del riesame ripristinatoria della custodia in carcere in sostituzione degli arresti domiciliari)...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27973 del 22 giugno 2004
«Non è deducibile in sede di appello avverso ordinanza reiettiva dell'istanza di revoca della custodia cautelare la questione circa l'operatività del disposto di cui all'art. 275, comma secondo bis. c.p.p., secondo cui la custodia cautelare non può...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12500 del 3 aprile 2012
«I principi di proporzionalità, adeguatezza e gradualità, dettati dall'art. 275 cod. proc. pen. per le misure cautelari personali, sono applicabili anche alle misure cautelari reali, costituendo oggetto di valutazione preventiva non eludibile da...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1994 del 18 gennaio 2010
«È impugnabile con l'appello e non con la richiesta di riesame l'ordinanza di custodia cautelare in carcere applicata in sostituzione di precedente misura non detentiva per effetto dell'entrata in vigore del D.L. 23 febbraio 2009, n. 11 (conv. con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2711 del 21 aprile 2000
«I vizi del procedimento del riesame devono essere fatti valere nell'ambito del procedimento di riesame ovvero con ricorso per cassazione avverso il provvedimento del tribunale emesso ai sensi dell'art. 309 c.p.p. Invero il vizio del procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 572 del 11 marzo 1994
«L'art. 275, terzo comma c.p.p. stabilisce una presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari per i reati ivi previsti, che è iuris tantum e non de iure . Pertanto, il giudice che dispone la misura cautelare e quello del riesame sono tenuti...»