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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4042 del 4 dicembre 1991
«Tale principio, invero, con tutte le gravissime implicazioni che derivano dalla sua applicazione, deve essere rivisto alla luce di quanto dispone l'art. 670, primo comma, c.p.p., che non trova corrispondenti nella previgente disciplina...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 49876 del 11 dicembre 2013
«È competente il giudice dell'esecuzione a decidere sulla richiesta di restituzione in termini ex art.175, comma quarto, cod. proc. pen. quando la stessa è subordinata all'accertamento della validità o dell'efficacia del titolo esecutivo, comunque...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39279 del 23 settembre 2013
«Il giudice dell'esecuzione decide sulla richiesta di restituzione nel termine per proporre impugnazione anche quando, investito della richiesta di declaratoria di non esecutività del provvedimento, la dichiari inammissibile.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35345 del 15 settembre 2008
«Qualora il giudice dell'esecuzione, applicando l'art. 670, comma terzo, c.p.p., nel respingere la richiesta di non esecutività della sentenza, accolga invece quella di restituzione nel termine per la proposizione dell'impugnazione, il giudice cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2729 del 2 agosto 1996
«In tema di restituzione nel termine, il disposto del terzo comma dell'art. 670 c.p.p. deve essere inteso nel senso che il divieto di riproporre al giudice dell'impugnazione l'istanza già presentata a quello dell'esecuzione opera esclusivamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22073 del 23 maggio 2013
«Nel caso di contestuale pendenza di una richiesta diretta all'accertamento della mancanza o non esecutività del titolo davanti al giudice dell'esecuzione e dell'atto di impugnazione davanti al giudice della cognizione, quest'ultimo è competente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30758 del 13 settembre 2002
«In tema di questioni relative al titolo esecutivo, se il giudice dell'esecuzione abbia ordinato la rinnovazione della notifica — ritenuta invalida — del provvedimento da eseguirsi prima che sia proposto gravame, il giudice dell'impugnazione deve...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2862 del 6 marzo 1998
«...presupposto dell'omessa notifica all'imputato dell'avviso di udienza, il giudice dell'esecuzione abbia dichiarato la nullità del procedimento svoltosi in sede di legittimità e della relativa sentenza, ordinando la rinnovazione degli atti invalidi.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3877 del 2 dicembre 1992
«È abnorme il provvedimento del tribunale che, in qualità del giudice dell'esecuzione, dichiarata l'inesistenza del titolo esecutivo (nella specie la propria sentenza di condanna confermata in appello), per ritenuta nullità del decreto di citazione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34472 del 19 aprile 2012
«...che il giudice dell'esecuzione, in attuazione dei principi dettati in materia dalla Corte EDU, e modificando il giudicato, sostituisca la pena dell'ergastolo, inflitta all'esito del giudizio abbreviato, con la pena di anni trenta di reclusione).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2800 del 25 gennaio 2007
«Il giudice dell'esecuzione deve dichiarare, a norma dell'art. 670 c.p.p., l'ineseguibilità del giudicato quando la Corte europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali abbia accertato che la condanna sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5003 del 27 settembre 1999
«L'art. 670, n. 1, c.p.p., nel demandare, fra l'altro, al giudice dell'esecuzione il compito di valutare «anche nel merito, l'osservanza delle garanzie previste nel caso di irreperibilità del condannato», intende riferirsi soltanto alle eventuali...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2550 del 25 novembre 1998
«L'esecuzione dell'ordine di demolizione dell'opera abusiva e la determinazione delle concrete modalità di una tale esecuzione spettano al P.M., quale organo dell'esecuzione, e non al giudice dell'esecuzione. Se nel corso dell'esecuzione della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3517 del 8 luglio 1998
«A tal fine, il giudice dell'esecuzione non può attribuire rilievo alle nullità eventualmente verificatesi nel corso del processo di cognizione in epoca precedente a quella del passaggio in giudicato della decisione. ma deve limitare il proprio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12638 del 10 aprile 2006
«...n. 49 del 2006, secondo cui “fra gli elementi che incidono sulla applicazione del reato continuato vi è la consumazione di più reati in relazione allo stato di tossicodipendenza”, è immediatamente applicabile da parte del giudice dell'esecuzione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3213 del 13 agosto 1999
«Il giudice dell'esecuzione, nell'applicare ai fatti oggetto di diverse sentenze di condanna l'istituto della continuazione, può concedere il beneficio della sospensione condizionale della pena, derogando al principio di intangibilità del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2057 del 31 maggio 1997
«In tema di applicazione dell'indulto a reati unificati con il vincolo della continuazione - sia nell'ipotesi in cui, in ragione del titolo, alcuni dei reati unificati siano esclusi e altri compresi nel provvedimento di clemenza, sia nella diversa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 481 del 10 marzo 1997
«La disposizione di cui all'art. 671, comma terzo, c.p.p. deve essere interpretata nel senso che il riconoscimento del concorso formale o della continuazione in sede esecutiva realizza solo un presupposto necessario, ma non sufficiente, perché il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9577 del 8 novembre 1996
«Il codice di rito del 1988, con l'art. 671, ha apportato un serio vulnus al principio del giudicato, consentendo al giudice dell'esecuzione di applicare la continuazione con l'unico limite che essa non sia stata esclusa dal giudice della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1490 del 17 giugno 1994
«La rideterminazione della pena da parte del giudice dell'esecuzione è prevista, a norma dell'art. 671 c.p.p., soltanto per la disciplina del concorso formale o della continuazione. Non può farsi ricorso a tale norma per il caso di successioni di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4568 del 11 gennaio 1993
«L'intervento del giudice dell'esecuzione, funzionalmente investito delle questioni attinenti all'esecuzione del giudicato — che, indubbiamente, subisce non lievi scalfitture dall'istituto introdotto dal vigente codice di procedura penale — non si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2485 del 6 luglio 1992
«... Ogni altra causa di mancata applicazione della disciplina della continuazione non ne impedisce l'applicazione da parte del giudice dell'esecuzione, a cui spetta in definitiva la valutazione del complesso dei fatti giudicati con separate...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 610 del 7 aprile 1992
«...non comporta alcuna concreta lesione di un diritto o interesse giuridico dell'imputato, posto che, ai sensi dell'art. 671 c.p.p. può appunto essere richiesta al giudice dell'esecuzione l'applicazione della disciplina del reato continuato.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11909 del 22 novembre 1991
«...oppongono a ravvisare la continuazione con fatti commessi dopo una sentenza di condanna, essendo sempre imposto al giudice dell'esecuzione di accertare la corrispondenza della fattispecie concreta a quella prevista dalla legge penale sostanziale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40536 del 30 ottobre 2008
«La necessità di rideterminare il cumulo per la sopravvenienza di nuovo titolo definitivo di detenzione che si assuma in continuazione con fatti già oggetto di precedente provvedimento del giudice dell'esecuzione di unificazione, a norma dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3090 del 26 giugno 1997
«Qualora il giudice dell'esecuzione applichi ai fatti di reato oggetto di diverse sentenze di condanna l'istituto della continuazione, e sempre che la stessa non sia stata esplicitamente esclusa nei provvedimenti di cognizione, la possibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6602 del 31 gennaio 1997
«Il giudice dell'esecuzione, nel disporre l'applicazione della continuazione ai sensi dell'art. 671 c.p.p., una volta individuata, sulla base del criterio stabilito dall'art. 187 att. c.p.p., la violazione più grave, deve tener ferma la pena...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5153 del 19 novembre 1996
«...poiché, spetta al giudice dell'esecuzione, con riferimento ai reati indicati nella richiesta, individuare i dati sostanziali di possibile collegamento, con approfondita disamina dei casi giudiziari, acquisendo di ufficio le copie delle sentenze.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4019 del 3 agosto 1995
«In tema di applicazione della continuazione in executivis, incombe all'interessato indicare i reati ai quali il nesso della continuazione si riferisce, senza che si debba ritenere sussistente a suo carico l'onere di provare l'unitarietà del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1251 del 6 maggio 1994
«...da nullità assoluta, ai sensi dell'art. 179 primo comma c.p.p., l'ordinanza con la quale il giudice dell'esecuzione abbia provveduto, con procedura cosiddetta de plano, su una richiesta di applicazione della continuazione in sede esecutiva.»