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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2667 del 17 dicembre 1993
«Non soltanto nel senso che l'unico motivo di annullamento deducibile si incentra nella violazione dell'art. 292, secondo comma, c.p.p. che, per essere rilevabile in sede di legittimità, deve tuttavia rientrare nelle previsioni dell'art. 606, primo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1697 del 11 giugno 1996
«Quando, però, essa è destinata a protrarsi per un tempo apprezzabile, si realizza la condizione oggettiva per l'applicazione del citato comma quarto dell'art. 275 c.p.p. (Fattispecie relativa ad annullamento con rinvio dell'ordinanza del tribunale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4016 del 17 dicembre 1999
«In tema di ricorso per saltum, ai sensi dell'art. 311, comma 2, c.p.p., avverso provvedimento impositivo di misura cautelare personale, posto che la «violazione di legge» (unico vizio deducibile) può consistere anche nella mancanza della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1990 del 12 luglio 1999
«Non è sufficiente pertanto ad integrare l'esigenza cautelare suddetta la circostanza che l'indagato straniero, si sia portato, dopo la commissione del fatto addebitatogli, nel suo paese d'origine e di abituale dimora, apparendo tale spostamento,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2538 del 4 gennaio 1996
«...processuale. Si impone pertanto l'annullamento con rinvio per nuovo esame dell'ordinanza di merito allorché la contestata sussistenza delle esigenze cautelari non risulti congruamente motivata alla luce della sopravvenuta novella legislativa.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2025 del 7 luglio 1995
«Ma, allorché tale restituzione avvenga per altri motivi (quali potrebbero essere l'opportunità di ulteriori accertamenti ovvero l'eventuale incriminazione di altre persone), trattasi di ipotesi assolutamente non previste dall'ordinamento giuridico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1757 del 11 luglio 1992
«Una volta instaurato il giudizio direttissimo sulla base dell'arresto in flagranza convalidato e proseguito, dopo l'annullamento — irrituale perché disposto in assenza di impugnazione — dei provvedimenti di convalida e di misura cautelare, con il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7967 del 29 febbraio 2012
«Il tribunale del riesame non può annullare il provvedimento cautelare impugnato ravvisando difetto di motivazione, potendo il solo giudice di legittimità pronunciare il relativo annullamento per tale vizio, ma deve provvedere integrativamente ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 984 del 4 aprile 1996
«In caso di nullità dell'ordinanza impositiva di misura cautelare, per inosservanza dell'art. 292, commi 2 e 2 ter, quali, rispettivamente, modificati ed introdotti dall'art. 9, commi 2 e 2 bis della L. 8 agosto 1995, n. 332, l'eventuale ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2136 del 11 giugno 1999
«In tema di giudizio di rinvio a seguito di annullamento per vizio di motivazione, il giudice è vincolato sia dall'obbligo di esaminare le questioni di diritto che, a seguito di indicazione della cassazione, devono essere affrontate, sia dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1751 del 20 maggio 1997
«Ciò tenuto conto dell'assoluta radicalità del vizio, che si risolve nella disapplicazione non solo delle norme del codice di procedura penale (art. 50 — azione penale obbligatoria ed irretrattabile; artt. 444 e segg. - patteggiamento sulla pena e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2824 del 30 ottobre 1996
«In caso di ordinanza applicativa di misura cautelare nei confronti di più soggetti, costituisce fatto nuovo sopravvenuto, del quale il giudice deve tenere conto ai fini della decisione sulla richiesta di revoca avanzata da taluno di costoro, ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44 del 21 marzo 1995
«...tempestivo interrogatorio. In particolare, quindi, il principio non può trovare applicazione in caso di annullamento dell'ordinanza impositiva della custodia cautelare per ritenuta esistenza di un vizio formale diverso da quello dianzi accennato.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4 del 29 febbraio 2000
«Nel caso in cui, a seguito di annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione o per altra causa, il procedimento regredisca a una fase o a un grado di giudizio diversi ovvero sia rinviato ad altro giudice, i termini di durata della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1223 del 16 giugno 1999
«L'art. 303, secondo comma, c.p.p. pone sullo stesso piano, ai fini della custodia cautelare, le ipotesi di regressione del procedimento a una fase o a un grado di giudizio diversi e quelle di rinvio ad altro giudice a seguito di annullamento con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2091 del 19 aprile 1999
«In caso di annullamento con rinvio della Corte di cassazione, i termini di durata della custodia cautelare decorrono nuovamente dalla data della sentenza di annullamento, e non da quella originaria di inizio della fase alla quale il processo è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4361 del 1 settembre 1995
«L'art. 303, comma 2, c.p.p. pone sullo stesso piano, ai fini della custodia cautelare, le ipotesi di regressione del procedimento a una fase o a un grado di giudizio diversi, e quelle di rinvio ad altro giudice, sia a seguito di annullamento con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 465 del 21 marzo 1995
«In materia di custodia cautelare, l'espressione «o per altra causa» (diversa dall'annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione) contenuta nel comma 2 dell'art. 303 c.p.p. va intesa comprensiva di ogni possibile ipotesi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4306 del 1 dicembre 1994
«Nel caso di rinvio degli atti da parte del giudice di primo grado, dichiaratosi incompetente, ad altra autorità, i termini massimi della misura cautelare applicata iniziano a decorrere dalla data della sentenza di incompetenza e non già da quella...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4770 del 6 febbraio 2004
«In caso di annullamento con rinvio della sentenza d'appello, con conseguente decorrenza ex novo , ai sensi dell'art. 303, comma 2, c.p.p., del termine di fase della custodia cautelare, con il limite costituito dal non superamento, in totale, del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1993 del 3 agosto 1999
«La disciplina di cui all'art. 304, comma 6, c.p.p., applicabile, in base a quanto affermato dalla Corte costituzionale con sentenza interpretativa di rigetto n. 292 del 1998, anche nel caso di regressione del procedimento ad una fase o ad un grado...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3629 del 23 giugno 1999
«In caso di annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione e di conseguente regressione del processo, ai fini del computo dei termini di durata massima della custodia cautelare in carcere, dopo la sentenza n. 292 del 1998 della Corte...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6116 del 12 marzo 2013
«L'esigenza di conservazione del contratto presuppone una verifica giudiziale (di mero fatto ed in applicazione dei criteri generali dell'ermeneutica contrattuale) sulla estensione dell'effettiva e reale volontà delle parti, alla quale dovrà...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18502 del 26 ottobre 2012
«La convalida tacita del contratto, di cui all'art. 1444, secondo comma, c.c., non è integrata dalla mera richiesta, formulata dalla parte che avrebbe titolo a domandare l'annullamento, di eliminazione della situazione costituente l'oggetto del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14656 del 27 agosto 2012
«Ne consegue che il termine di cinque anni, entro il quale si prescrive l'azione volta ad ottenere l'annullamento della transazione, inizia a decorrere dal giorno in cui la falsità sia stata accertata giudizialmente o trovi riscontro in una prova...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 4172 del 15 marzo 2012
«Ne consegue che l'annullamento dell'atto lesivo (nella specie il provvedimento di contestazione di violazioni in materia di pesca, poi annullato dall'autorità giudiziaria a seguito della normativa sopravvenuta) non è sufficiente ad integrare il...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 4946 del 27 febbraio 2013
«L'annullabilità di una delibera di aumento del capitale sociale, laddove non ne sia stata disposta la sospensione dell'esecuzione ai sensi dell'art. 2378, terzo comma, cod. civ., non incide - ancorché ne possa derivare una modifica della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3020 del 8 febbraio 2008
«Ai fini dell'esercizio dell'azione di annullamento del contratto concluso dal rappresentante legale in conflitto d'interessi con la società, non opera il termine di decadenza dell'art. 2377 c.c. attinente all'impugnativa, da proporre contro la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7405 del 11 maggio 2012
«Pertanto, non presupponendo la "causa petendi" della domanda di impugnazione di una delibera condominiale un rapporto giuridico intersoggettivo tra il condominio e il condomino, esaurendosi essa, piuttosto, nel riscontro di legittimità dell'atto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6459 del 17 febbraio 2012
«Il giudice per le indagini preliminari può emettere una seconda misura cautelare anche se è pendente il ricorso per cassazione avanzato dalla pubblica accusa avverso l'ordinanza per il riesame di annullamento della misura già emessa.»