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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2886 del 9 febbraio 2007
«In base all'art. 183, primo comma, legge fall., la legittimazione ad impugnare la sentenza che omologa o respinge il concordato spetta solo ai creditori opponenti e al debitore, ma non al commissario giudiziale, che non è portatore di specifici...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7790 del 12 luglio 1991
«Nel giudizio d'omologazione del concordato preventivo la qualità di parti spetta ai creditori opponenti, non anche ai creditori non opponenti, i quali si pongono nella veste di terzi. Questi ultimi, peraltro, non sono portatori di diritti autonomi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4541 del 17 aprile 1993
«Nel giudizio che si instaura a seguito dell'opposizione di un creditore contro l'omologazione del concordato preventivo, il debitore ammesso al concordato, il quale insista per detta omologazione, rimane soccombente, e quindi legittimamente viene...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3957 del 18 marzo 2003
«Il concordato preventivo — istituto funzionale all'esigenza di definire ogni rapporto obbligatorio tra creditore e debitore sì da impedire, una volta adempiuti gli impegni derivanti dalla proposta ed omologati dal tribunale, ulteriori pretese...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16729 del 24 agosto 2004
«Il decreto con cui il tribunale autorizzi la chiusura della procedura di concordato preventivo con cessione dei beni escludendo, altresì, l'accantonamento di somme a favore di alcuni creditori proposta dal commissario, avendo natura di atto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11343 del 30 agosto 2001
«La disposizione contenuta nell'art. 184 legge fall., che estende ai Soci illimitatamente responsabili di società di persone l'efficacia remissoria del concordato preventivo, si riferisce ai debiti sociali, nel senso che il pagamento della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7942 del 31 marzo 2010
«Il concordato preventivo con cessione dei beni ai creditori, deve essere risolto per inadempimento ai sensi dell'art. 186 della legge fall., con la conseguente apertura della procedura fallimentare, quando, anche prima della liquidazione di tutti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18945 del 28 settembre 2005
«Nel riconoscere che il concordato preventivo può avere ad oggetto anche la cessione dei beni, il legislatore si è astenuto dall'imporre schemi rigidi di disciplina, lasciando alle parti un'ampia libertà dispositiva, che può manifestarsi anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22913 del 4 novembre 2011
«In tema di concordato preventivo, la garanzia - nella specie, una fideiussione prestata da un terzo - offerta dall'assuntore del concordato preventivo, pur corrispondendo all'interesse di colui che abbia formulato la proposta, è prestata a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2462 del 3 marzo 1995
«L'imprenditore che ometta di produrre le scritture contabili, lo stato analitico ed estimativo delle attività e l'elenco nominativo dei creditori, come richiesto dall'art. 187, non può ritenere sussistente la condizione essenziale costituita dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2486 del 15 aprile 1985
«Avverso il decreto del tribunale di proroga del periodo di amministrazione controllata, deve ritenersi esperibile da parte dei creditori il ricorso per cassazione, a norma dell'art. 111 della Costituzione, trattandosi di provvedimento, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10385 del 11 settembre 1992
«Il tribunale chiamato a decidere sull'istanza presentata dai creditori di fallimento dell'imprenditore e sull'istanza di questo di ammissione all'amministrazione controllata, può, in presenza dei rispettivi presupposti, accogliere l'una o l'altra,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 423 del 21 gennaio 1988
«Il ricorso per cassazione, avverso il provvedimento con cui il tribunale abbia liquidato il compenso al commissario giudiziale dell'amministrazione controllata, è soggetto alla sospensione dei termini durante il periodo feriale, stante la non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3879 del 3 aprile 1995
«I decreti di ammissione al voto o di esclusione dal voto, emessi all'udienza di adunanza dei creditori nella procedura di amministrazione controllata, sono immediatamente reclamabili al tribunale ex artt. 188, ultimo comma, e 26 legge fall., per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4350 del 9 maggio 1996
«In tema di amministrazione controllata, l'art. 189, comma 3, L. fall., ai fini delle maggioranze previste per l'approvazione della proposta di ammissione alla procedura, esclude dal calcolo della totalità dei creditori aventi diritto al voto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 964 del 26 gennaio 1995
«La procura prevista dagli artt. 174 e 189 della legge fallimentare, in virtù della quale ogni creditore può farsi rappresentare nell'adunanza dei creditori da un mandatario speciale, essendo diversa dalla procura alle liti di cui all'art. 83...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6076 del 20 maggio 1992
«Il decreto di ammissione alla procedura di amministrazione controllata integra un provvedimento giurisdizionale con contenuto decisorio su diritti soggettivi, sia dell'imprenditore che dei creditori e con carattere di definitività, così da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6715 del 25 luglio 1996
«Per l'ammissione alla procedura di amministrazione controllata (artt. 187 e 188 L. fall.) - il cui fine quello di consentire la prosecuzione dell'attività dell'impresa quante volte possa ragionevolmente presumere il salvataggio, mentre la tutela...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8363 del 17 agosto 1990
«In relazione ad istanza di fallimento di una società cooperativa, le questioni inerenti all'esercizio da parte della medesima di attività commerciale, con il conseguenziale assoggettamento a tale procedura anziché a liquidazione coatta...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5396 del 6 ottobre 1988
«Qualora una pluralità di creditori abbiano domandato il fallimento di una società assoggettata a liquidazione coatta amministrativa, e le Sezioni unite della Suprema Corte, in sede di regolamento preventivo proposto in relazione all'istanza di uno...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 866 del 8 febbraio 1990
«L'avvocato, il quale, pur avendo la qualità di creditore della società in liquidazione coatta amministrativa, ne assuma e mantenga la carica di commissario liquidatore, pone in essere un comportamento rilevante ai fini disciplinari, tenendo conto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1507 del 11 febbraio 2000
«Il comportamento del commissario dell'amministrazione straordinaria diretto a riconoscere la causa di prelazione di un credito vantato come ipotecario, benché inefficace, costituisce violazione di un dovere essenziale d'ufficio, idoneo a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1010 del 22 gennaio 2004
«A seguito della sottoposizione a liquidazione coatta amministrativa di una società si determina per un verso, la perdita della capacità (anche) processuale degli organi societari e per altro verso, la temporanea improcedibilità, fino alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15058 del 25 ottobre 2002
«La dichiarazione di incostituzionalità dell'art. 59 della legge fallimentare, nella parte in cui non prevede la rivalutazione dei crediti di lavoro con riguardo al periodo successivo alla dichiarazione di fallimento e fino al momento in cui lo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6529 del 19 maggio 2000
«L'articolo 201 l. fall. estende alla liquidazione coatta amministrativa, oltre alle norme relative agli effetti sui rapporti giuridici preesistenti ed alla revocatoria ordinaria, quelle riguardanti gli effetti del fallimento per i creditori (tra...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6544 del 11 maggio 2001
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, nel caso di esercizio da parte del commissario liquidatore dell'azione revocatoria di cui all'art. 67, comma secondo, l. fall., al fine di vedere revocati i pagamenti intervenuti nell'anno precedente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23385 del 15 ottobre 2013
«La decadenza dalla facoltà di presentare osservazioni o istanze a norma dell'art. 207, terzo comma, legge fall., non esclude la possibilità di proporre la domanda di ammissione tardiva.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2476 del 19 febbraio 2003
«Nella procedura di liquidazione coatta amministrativa, in cui il commissario liquidatore dispone di un potere officioso per la formazione dello stato passivo (senza, cioè, che vi sia necessità di apposita domanda di ammissione da parte dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8686 del 9 agosto 1991
«Il commissario liquidatore dell'impresa in amministrazione straordinaria, il quale è tenuto ad inserire i crediti vantati nei confronti dell'impresa nello stato passivo, da formarsi ai sensi dell'art. 209 l. fall., richiamato dall'art. 1 D.L. 30...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11216 del 13 novembre 1997
«Nella liquidazione coatta amministrativa la verificazione dei crediti consiste in un procedimento amministrativo, mentre il deposito dello stato passivo costituisce il presupposto per le contestazioni da parte dei creditori innanzi al giudice...»