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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3695 del 20 settembre 1994
«Non vi è più spazio, cioè, per quell'operazione interpretativa, che, sotto l'egida delle precedenti norme regolatrici del processo penale, aveva reso possibile di scivolare dalla contraddittorietà, intesa come contrasto analitico tra varie...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3769 del 31 marzo 1994
«...di giustizia o di sicurezza pubblica, o d'ordine pubblico o d'igiene» per cui il provvedimento viene emesso, ma non invece della disposizione penale che il giudice sarebbe chiamato ad applicare per effetto dell'inosservanza del provvedimento.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4644 del 19 gennaio 1994
«A seguito dell'entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale, è da escludere, anche in materia di libertà personale, la deducibilità con il ricorso per cassazione del vizio di travisamento del fatto e, quindi, di ragioni attinenti alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5363 del 15 gennaio 1994
«In tema di conflitti, il disposto di cui all'art. 28, secondo comma, seconda parte, c.p.p., secondo cui, qualora il contrasto sia tra giudice della udienza preliminare e giudice del dibattimento, prevale la decisione di quest'ultimo, non opera...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5394 del 10 maggio 1994
«In caso di applicazione della pena su richiesta delle parti per una pluralità di reati, per uno dei quali, nel giudizio di legittimità, viene dichiarato che l'azione penale non poteva essere iniziata per mancanza di una condizione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5801 del 20 maggio 1994
«L'ipotesi contravvenzionale di cui all'art. 650 c.p., in quanto norma penale «in bianco» di carattere sussidiario, è utilmente richiamabile solo nelle ipotesi in cui la violazione di un obbligo imposto da un ordine autorizzato da una norma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 592 del 21 gennaio 1994
«...contestazione in ordine alla legitimatio ad processum, restando solo la possibilità di esaminare la legitimatio ad causam e, in particolare, la configurabilità e sussistenza del diritto sostanziale azionato dalla parte civile nel giudizio penale.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6718 del 10 giugno 1994
«Allorquando il P.M. eserciti l'azione penale formulando l'imputazione, ancorché sulla falsariga di quanto disposto dal Gip, con richiesta di rinvio a giudizio, è esclusa la violazione dell'art. 178, lett. b), c.p.p. per l'inosservanza delle...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6904 del 15 giugno 1994
«...soltanto il suo assicurato, Ne consegue che non è possibile condannare l'ente assicuratore, in solido con l'imputato danneggiante, al risarcimento nei confronti del terzo danneggiato, costituitosi parte civile nel procedimento penale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7482 del 1 luglio 1994
«...giudice accerti che la professione o il mestiere rumorosi siano stati esercitati in contrasto con le leggi o le disposizioni impartite, in mancanza delle quali il giudice non può dare inizio all'azione penale mancando i presupposti di legittimità.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8911 del 8 agosto 1994
«La disposizione di cui all'art. 12 del D.L. 3 maggio 1991, n. 143, convertito in L. 5 luglio 1991, n. 197, che punisce, tra l'altro, chi acquisisce al fine di trarne profitto carte di credito ovvero documenti di pagamento o di prelievo «di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9767 del 9 settembre 1994
«Va, infatti, rilevato che ai sensi dell'art. 47 c.p. è legge diversa da quella penale soltanto quella destinata in origine a regolare rapporti giuridici di carattere non penale e non richiamata implicitamente (o esplicitamente incorporata) in una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11240 del 16 novembre 1995
«Nell'ipotesi di concorso formale tra il reato di corruzione e quello di finanziamento illecito dei partiti non è ipotizzabile una causa di esclusione della punibilità sotto il profilo dell'inesigibilità della condotta richiesta dalla norma di cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1657 del 28 aprile 1995
«Non legittimano la presunzione di unicità del disegno criminoso né l'omogeneità delle varie violazioni della legge penale, né la permanenza di un proposto criminoso riconducibile allo stato di tossicodipendenza ed al correlativo bisogno di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2331 del 31 maggio 1995
«...di vantaggi ulteriori, suoi personali, di qualsiasi natura, rispetto ai quali il vincolo associativo può assumere anche, nell'ottica del soggetto, una funzione meramente strumentale, senza per questo perdere nulla della sua rilevanza penale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3052 del 22 marzo 1995
«...vuoi che traggono fondamento da norme primarie, vuoi che si ricolleghino invece a disposizioni secondarie o interne o a istruzioni di servizio dettate al fine di assicurare e promuovere il regolare e più corretto svolgimento dell'azione penale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 306 del 16 gennaio 1995
«...subordinazione del beneficio all'adempimento delle obbligazioni civili, quando di tale adempimento nessuna parte abbia reclamato l'attuazione; oltre tutto considerando che delle dette obbligazioni è sinanco precluso l'accertamento in sede penale.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 368 del 24 maggio 1995
«Poiché il delitto di cui agli artt. 633, primo comma, e 639 bis c.p. (invasione di terreni o edifici) non è configurabile quando l'agente, che sia entrato in un edificio come legittimo abitatore, si limiti a rimanervi contro la volontà dell'avente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3943 del 11 aprile 1995
«In virtù della disciplina delle questioni pregiudiziali, dettata dagli artt. 2 e 3 c.p.p., la sentenza dichiarativa di fallimento, pur se irrevocabile, non ha efficacia di giudicato nel processo penale. Essa si offre alla doverosa valutazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4030 del 3 agosto 1995
«La permanenza di un reato che avvicini per sua natura nel tempo altre violazioni della legge penale non è condizione decisiva ai fini dell'applicazione dell'istituto della continuazione, quando comunque poi non emerga la preordinazione di fondo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4421 del 11 ottobre 1995
«Ciò vale anche se la condanna è intervenuta prima dell'entrata in vigore di tali restrizioni, introdotte con il D.L. n. 306 del 1992, convertito nella L. n. 356 del 1992, non operando in materia il principio dell'irretroattività della legge penale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5449 del 12 maggio 1995
«In caso di richiesta del decreto penale di condanna per violazione dell'art. 665 comma terzo, c.p. per un fatto materiale inquadrabile anche sotto altra fattispecie delittuosa non depenalizzata dall'art. 13 del D.L.vo 13 luglio 1994 n. 480, il Gip...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 23 giugno 1995
«...del verificarsi dell'eventuale effetto risolutivo straordinario di cui all'art. 587 c.p.p., in mancanza di disposizioni che attribuiscano un simile potere al giudice dell'esecuzione, né potendosene altrimenti trarne l'esistenza dal sistema penale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1119 del 19 marzo 1996
«In tal senso, non legittimano la presunzione di unicità del disegno criminoso né l'omogeneità delle varie violazioni (es.: furti aggravati, tentati o consumati) della legge penale, né la permanenza di un proposito criminoso riconducibile allo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1260 del 28 maggio 1996
«...della giustizia — del Libro II del codice penale, e non già la persona, cui dalla violazione della norma siano derivati danni rilevanti e risarcibili sul piano civile, ma che non è coperta dalla tutela offerta dalla norma predetta in sede penale.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2865 del 9 settembre 1996
«Nel codice di procedura penale del 1988 la distinzione che l'art. 127 (Procedimento in camera di consiglio) compie, ai fini dell'avviso, fra «parti» e «persone interessate» — categoria questa seconda da intendere in una accezione più ristretta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4714 del 9 maggio 1996
«...della salute individuale e collettiva contro l'aggressione della droga e della sua diffusione e, solo indirettamente — come del resto ogni fattispecie penale — la salvaguardia dell'ordine pubblico in senso generico — possono concorrere tra loro.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5239 del 10 dicembre 1996
«In tema di reato continuato, corrisponde alla norma di carattere programmatico contenuta nell'art. 1 D.P.R. 22 settembre 1988 n. 448 (disposizioni sul processo penale a carico di minorenni) — che prescrive come le norme processuali debbano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5291 del 24 gennaio 1996
«...richiesta di archiviazione, al Gip non resterebbe altra facoltà che quella di pronunciare il decreto di archiviazione ovvero di sollecitare il procuratore generale presso la corte d'appello ad avocare le indagini e a esercitare l'azione penale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5714 del 7 giugno 1996
«...in un luogo contiguo a quello da cui provengono i rumori: in tale ultima ipotesi il fatto non assume invero rilievo penale, ma deve essere inquadrato nell'ambito dei rapporti di vicinato tra immobili confinanti, disciplinato dal codice civile.»