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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6985 del 17 giugno 1995
«La sottrazione di cose pignorate a istanza dell'autorità amministrativa integra l'ipotesi di reato di cui all'art. 334 c.p., perseguibile di ufficio, e non quella prevista dall'art. 388 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44635 del 5 novembre 2013
«Integra il delitto di rifiuto di atti d'ufficio la condotta dell'agente di polizia municipale che, richiesto con ordine del superiore gerarchico di intervenire immediatamente sul luogo ove si era verificato un grave incidente stradale che stava...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16657 del 12 aprile 2013
«In tema di rifiuto di atti d’ufficio, non rientra tra le ragioni (in particolare, quelle di giustizia) per le quali, ai sensi dell’art. 328, comma primo, c.p., un atto d’ufficio debba essere compiuto “senza ritardo”, sì che l’indebito rifiuto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14599 del 15 aprile 2010
«In tema di omissione di atti di ufficio, per atto di ufficio che per ragione di giustizia deve essere compiuto senza ritardo si intende qualunque ordine o provvedimento autorizzato da una norma giuridica per la tempestiva attuazione del diritto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34066 del 11 ottobre 2006
«Integra il reato di rifiuto di atti d'ufficio (art. 328, comma primo, c.p.) il pubblico ufficiale (nella specie agente di polizia giudiziaria) che rifiuti di compiere atti che per ragioni di giustizia devono essere compiuti senza ritardo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19039 del 26 maggio 2006
«In tema di rifiuto ed omissione di atti di ufficio, rientrano negli atti di ufficio per ragioni di «sanità» a cui fa riferimento l'art. 328 c.p. esclusivamente quegli atti, con carattere di indifferibilità e doverosità, aventi natura propriamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2331 del 20 gennaio 2014
«In tema di rifiuto di atti d'ufficio, la richiesta scritta di cui all'art. 328, secondo comma, cod. pen., assume la natura e la funzione tipica della diffida ad adempiere, dovendo la stessa essere rivolta a sollecitare il compimento dell'atto o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41225 del 15 novembre 2005
«In tema di omissione o rifiuto di atti d'ufficio, la richiesta di cui all'art. 328, secondo comma, c.p. assume la natura e la funzione tipica della diffida ad adempiere: essa deve quindi, con percepibile immediatezza, essere rivolta a sollecitare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9726 del 28 febbraio 2013
«In tema di rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, per notizie di ufficio che devono rimanere segrete si intendono non solo le informazioni sottratte alla divulgazione in ogni tempo e nei confronti di chiunque, ma anche quelle la cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35296 del 29 settembre 2011
«Al reato di rivelazione di segreti di ufficio è applicabile la causa di giustificazione dell'esercizio di un diritto, allorché la rivelazione sia fatta per difendersi in giudizio, essendo il diritto di difesa prevalente rispetto alle esigenze di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24583 del 20 giugno 2011
«Integra il delitto di rivelazione di segreti d'ufficio la condotta del collaboratore di cancelleria che fornisca a terzi non autorizzati a riceverla, e senza rispettare la procedura e la formula all'uopo previste dall'art. 110 bis att. c.p.p., la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15489 del 1 aprile 2004
«In tema di rivelazione di segreti di ufficio, il soggetto “estraneo”, risponde del reato a titolo di concorso con l'autore principale qualora abbia rivelato ad altri una notizia segreta riferitagli come tale, giacché realizza una condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10599 del 24 novembre 1981
«I modi di realizzazione dell'azione delittuosa prevista dall'art. 326 c.p. sono sostanziati da una varietà di forme di abuso della qualità e dei poteri del pubblico ufficiale, per modo che l'inosservanza del segreto d'ufficio non è disgiungibile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37797 del 25 ottobre 2010
«Integra il reato di rivelazione di segreti d'ufficio, in concorso con quello di favoreggiamento, la condotta di un dipendente della Polizia di Stato, che riveli ad una persona a lui legata da rapporti di amicizia e coinvolta in un'indagine per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5947 del 20 maggio 1998
«I reati di favoreggiamento personale e quello di rivelazione di segreti di ufficio, oltre a presentare una diversità di bene giuridico sottoposto a tutela, differiscono anche per le condotte, in quanto quella prevista dall'art. 378 c.p. è a forma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35399 del 23 ottobre 2006
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 340 c.p. (interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità), è necessario che il turbamento della regolarità dell'ufficio si riferisca ad un'alterazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22422 del 14 giugno 2005
«Il reato previsto dall'art. 340 c.p. tutela non solo l'effettivo funzionamento di un ufficio ovvero di un servizio pubblico o di pubblica necessità, ma anche l'ordinato e regolare svolgimento di esso, sicché ai fini della sussistenza dell'elemento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47299 del 10 dicembre 2003
«Per realizzare la fattispecie prevista dall'art. 340 c.p. è sufficiente determinare col proprio comportamento una alterazione anche temporanea o marginale del funzionamento dell'ufficio o del servizio pubblico con la consapevolezza che l'azione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33062 del 5 agosto 2003
«Il reato previsto dall'art. 340 c.p. si configura alternativamente nella condotta di chi cagiona un'interruzione o di chi turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, ciò comporta che le due ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13451 del 30 dicembre 2000
«In relazione alla configurabilità del reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico (o di pubblico interesse), l'accesso ai documenti amministrativi (mediante esame o estrazione di copie), è riconosciuto dall'art. 22 L. n. 241 del 1990 a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3300 del 12 marzo 1999
«In tema di interruzione del pubblico servizio, la regolarità del servizio è turbata anche nel caso di cessazione o discontinuità parziale dell'attività ad esso inerente. Ne consegue che il reato ex art. 340 c.p. è configurabile anche quando i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6556 del 4 giugno 1998
«Il reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità (art. 340 c.p.) è configurabile anche se l'interruzione o il turbamento della regolarità dell'ufficio o del servizio pubblico o di pubblica necessità...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5851 del 18 maggio 1998
«Ai fini della configurabilità del delitto di interruzione di un ufficio o servizio pubblico (art. 340 c.p.), è necessario che il turbamento della regolarità dell'ufficio o del servizio si riferisca ad un'alterazione, anche temporanea, del suo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4546 del 16 aprile 1998
«In tema di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, l'art. 340 c.p. è teso a tutelare non solo l'effettivo funzionamento di un ufficio o servizio pubblico, ma anche l'ordinato e regolare svolgimento di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6654 del 9 luglio 1997
«Per la configurabilità del delitto di cui all'art. 340 c.p. non è necessario che l'azione di interruzione o di turbamento si riferisca al servizio nel suo complesso, ma è sufficiente che sia interrotta o turbata una singola funzione o prestazione....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2808 del 16 marzo 1995
«In materia di interruzione di un ufficio e servizio pubblico, l'art. 340 c.p. non richiede la potenzialità del turbamento del funzionamento del servizio di pubblica necessità, ma la effettività di esso. (Nel caso di specie la Corte di cassazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9447 del 19 ottobre 1993
«In tema di interruzione di un ufficio o servizio pubblico, la qualità di promotore o di organizzatore (art. 340 cpv. c.p.) è ravvisabile sia quando ci si trovi di fronte a compartecipi costretti al comportamento punito dal primo comma del predetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37459 del 23 settembre 2004
«Integra il reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di pubblica necessità e non il reato di rifiuto di atti di ufficio la condotta del medico in turno di reperibilità presso una struttura ospedaliera che si renda irraggiungibile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1831 del 16 febbraio 2000
«In tema di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, integra il reato di cui all'art. 340 c.p., e non quello di ragion fattasi di cui all'art. 392 c.p., la condotta di chi, adducendo un preteso diritto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39219 del 23 settembre 2013
«Integra il reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di pubblica necessità anche la condotta che, coinvolgendo solo un settore dell'attività svolta, determini un'alterazione temporanea della regolarità dell'ufficio o del servizio,...»