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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6605 del 2 giugno 2000
«Deve ritenersi sussistente la giurisdizione del giudice italiano nei confronti del cittadino straniero che, pur senza essere mai stato in Italia, abbia collaborato, nella consapevolezza che si dava esecuzione ad un reato deliberato sul territorio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7455 del 26 giugno 1992
«Per il principio di territorialità della legge penale di cui al secondo comma dell'art. 6 c.p. il reato si considera commesso nel territorio dello Stato anche quando l'azione o l'omissione che lo costituisce si sia ivi realizzata soltanto in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14718 del 29 dicembre 1999
«In tema di falso documentale, le attestazioni contenute nel «memoriale di servizio giornaliero» dell'Arma dei Carabinieri, rivestendo il significato di ordine di servizio, ed essendo, successivamente, destinate ad attestare la effettiva esecuzione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47972 del 10 dicembre 2004
«Per il principio di specialità di cui all'art. 15 c.p. non è configurabile il delitto di violenza privata qualora la violenza (fisica o morale) sia stata usata direttamente ed esclusivamente per uno dei fini particolari previsti da altre ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28564 del 29 luglio 2005
«In tema di rapporto di causalità, una volta che sia stata accertata una condotta colposa inseritasi nel processo determinativo dell'evento va in particolare verificato che proprio quella violazione della regola cautelare abbia cagionato (o abbia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1214 del 13 gennaio 2006
«Ai fini dell'apprezzamento dell'eventuale interruzione del nesso causale tra la condotta e l'evento (articolo 41, comma secondo, c.p.), il concetto di causa sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l'evento non si riferisce solo al caso di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38850 del 21 ottobre 2005
«In tema di prevenzione antinfortunistica, poiché le relative norme mirano a tutelare il lavoratore anche in ordine ad incidenti che possano derivare da sua negligenza, imprudenza ed imperizia, un comportamento anomalo del lavoratore può acquisire...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32931 del 29 luglio 2004
«In tema di circolazione stradale e di responsabilità del conducente di autoveicolo, il malore del guidatore repentinamente ed improvvisamente insorto è pur sempre una infermità, ovvero uno stato morboso, ancorché transitorio, ascrivibile alla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5158 del 8 maggio 1995
«In tema di bancarotta fraudolenta documentale, non può ravvisarsi la causa di forza maggiore, che esclude la responsabilità, nel furto del computer contenente tutti i dati utili della contabilità e nella irreperibilità del tecnico che ha...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11498 del 17 agosto 1990
«L'ipotesi di reato impossibile ricorre ogni qual volta il reato non possa verificarsi o per l'inidoneità dell'azione o per l'inesistenza dell'oggetto. In tema di falso, l'inidoneità dell'azione ricorre nel cosiddetto falso grossolano, nel falso,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7425 del 18 giugno 1987
«Il generico divieto di atti dispositivi del proprio corpo che importino una diminuzione permanente dell'integrità fisica non esclude l'efficacia scriminante del consenso in ordine a specifici atti dispositivi di volta in volta ritenuti leciti dal...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 39204 del 7 ottobre 2003
«In tema di lesioni cagionate nel contesto di un'attività sportiva non opera la scriminante di cui agli artt. 50 e 51 c.p. e si verte, invece in una ipotesi di superamento del c.d. «rischio consentito» ogniqualvolta l'agente realizzi l'evento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24942 del 27 marzo 2001
«In tema di lesioni cagionate nel contesto di una attività sportiva, ricompresa nella categoria degli sports a violenza solo eventuale, non opera la scriminante di cui agli artt. 50 e 51 c.p. e si verte, invece in una ipotesi di superamento del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1951 del 21 febbraio 2000
«In tema di c.d. «illecito sportivo» l'autore dell'evento lesivo che sia stato rispettoso delle regole del gioco, del dovere di lealtà nei confronti dell'avversario e dell'integrità fisica di costui non sarà perseguibile penalmente in quanto non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2692 del 3 marzo 2000
«Agli effetti di quanto previsto dall'art.52 c.p., che configura la esimente della legittima difesa, occorre che l'altrui offesa ingiusta sia volta a ledere od ad esporre a pericolo un diritto, restando invece escluse dalla sfera applicativa della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9606 del 2 marzo 2004
«La configurabilità della legittima difesa, a differenza di quanto avviene con riguardo allo stato di necessità, non è di per sé esclusa dalla volontaria accettazione di una situazione di pericolo ma solo dalla già prevista necessità di dover...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25608 del 27 giugno 2011
«In tema di legittima difesa (art. 52 c.p.), è regola di esperienza che colui che è reiteratamente aggredito reagisce come può, secondo la concitazione del momento, e non è tenuto a calibrare l'intensità della reazione, finalizzata ad indurre la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 740 del 21 gennaio 1998
«Il presupposto su cui si fondano sia l'esimente della legittima difesa che l'eccesso colposo è costituito dall'esigenza di rimuovere il pericolo di un'aggressione mediante una reazione sproporzionata e adeguata, cosicché l'eccesso colposo si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8999 del 3 ottobre 1997
«I presupposti essenziali della legittima difesa — scriminante ammessa nei confronti di tutti i diritti, personali e patrimoniali — sono costituiti da un'aggressione ingiusta e da una reazione legittima; mentre la prima deve concretarsi in un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5761 del 15 febbraio 2011
«La causa di giustificazione della legittima difesa (art. 52 c.p.) è applicabile anche nell'ipotesi di detenzione abusiva di armi., sussistendone i presupposti di operatività e cioè previo accertamento della effettiva sussistenza e dell'attualità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13616 del 12 aprile 2012
«È consentito l'indulto dell'isolamento diurno, data la sua natura di sanzione detentiva e non già di modalità d'esecuzione dell'ergastolo, sempre che, una volta scisso il cumulo giuridico che, a fronte di condanna alla pena perpetua e di altre a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31433 del 21 settembre 2006
«Allorché sia riconosciuta la continuazione tra più delitti alcuni dei quali punibili con l'ergastolo, una volta individuato l'ergastolo come pena base per la violazione ritenuta più grave, non è consentito infliggere, per quelle ritenute meno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15499 del 1 aprile 2004
«Allorché sia riconosciuta la continuazione tra più delitti alcuni dei quali punibili con l'ergastolo, una volta individuato l'ergastolo come pena base per la violazione ritenuta più grave, non è consentito infliggere, per quelle ritenute meno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25119 del 3 giugno 2004
«Dalla previsione dell'art. 78, comma primo, n. 1, c.p., secondo la quale la pena da applicare nel caso di concorso di reati che importano pene detentive temporanee non può superare il limite massimo di trent'anni di reclusione non discende che non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5885 del 17 giugno 1997
«In tema di imputabilità, il complesso normativo costituito dagli artt. 85, 88, 89 e 90 del codice penale richiede, ai fini della esclusione o della attenuazione di essa, una infermità (termine inteso in una accezione più lata di quello «malattia»)...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6926 del 18 febbraio 2009
«Alla dichiarazione di abitualità nel reato può provvedere il magistrato di sorveglianza, il quale può procedere anche di ufficio ogni volta che, successivamente alla pronuncia di una sentenza di condanna, deve essere ordinata una misura di sicurezza.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 555 del 10 aprile 1995
«Ai fini della dichiarazione di abitualità ritenuta dal giudice l'art. 103 c.p. richiede, come presupposto inderogabile, che il soggetto, già condannato per due delitti non colposi, venga ulteriormente condannato per un altro delitto non colposo....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 43988 del 28 ottobre 2013
«In tema di colpa professionale, per l'affermazione della responsabilità penale del singolo sanitario operante in equipe chirurgica, è necessario non solo accertare la valenza con-causale del suo concreto comportamento attivo o omissivo al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 29378 del 9 luglio 2013
«Il contenuto della querela può essere integrato successivamente alla presentazione dell'atto a condizione che l'istanza di punizione, relativa ai reati commessi in danno del querelante, sufficientemente specificati nei loro elementi costitutivi,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3103 del 15 marzo 1994
«Ogni qualvolta venga eccepita la tardività della querela, la prova del difetto di tempestività dev'essere fornita da chi lo deduce e non può basarsi su semplici presunzioni o mere supposizioni. (Fattispecie in tema di diffamazione a mezzo stampa,...»