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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 698 del 22 marzo 1999
«In tema di riesame di misure cautelari reali, la mancata tempestiva trasmissione degli atti non determina la inefficacia del provvedimento, in quanto il richiamo al comma 10 dell'art. 309 c.p.p., contenuto nel comma 7 dell'art. 324 stesso codice,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5301 del 4 giugno 1996
«In tema di intercettazioni telefoniche, la interpretazione del linguaggio e del contenuto delle conversazioni costituisce questione di fatto, rimessa alla valutazione del giudice di merito, e si sottrae alla valutazione del sindacato di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5723 del 29 novembre 1994
«Ai fini dell'ammissibilità della richiesta di rimessione, il presupposto dell'inerenza della richiesta alla fase del processo di merito deve obbligatoriamente sussistere al momento della decisione della Corte di cassazione.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6925 del 16 giugno 1995
«Il giudice al quale sia stata presentata richiesta di rimessione del processo, ai sensi degli artt. 45 e 46 c.p.p., non può, perché funzionalmente incompetente, adottare pronuncia alcuna in relazione alla richiesta medesima, ma deve limitarsi a...»
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Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 1290 del 12 aprile 1994
«In materia di rimessione del processo, ai sensi degli artt. 45 e segg. c.p.p., la Corte di cassazione, come si desume dall'art. 48, primo comma, stesso codice (nel quale è previsto il potere, per la Corte medesima, di assumere, «se necessario», le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4024 del 2 maggio 1996
«In caso di successione a titolo particolare nel diritto controverso in corso di causa, il successore non assume la veste di «parte processuale» se non quando sia stato chiamato o sia intervenuto nel giudizio o abbia proposto impugnazione avverso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 22113 del 23 maggio 2013
«In tema di rimessione è da escludere che le parti private abbiano titolo per partecipare all'udienza camerale di discussione, atteso che il richiamo, contenuto nell'art. 48, comma 1, c.p.p., alla disciplina dettata dall'art. 127 c.p.p. non esclude...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 734 del 10 gennaio 2002
«In tema di attività di polizia giudiziaria, è legittimo, una volta ottenuto con il sequestro la disponibilità di un telefono cellulare costituente mezzo per la commissione del reato (nella specie relativo a spaccio di stupefacenti), che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1169 del 1 febbraio 1996
«Con i motivi nuovi la parte impugnante può dedurre ragioni diverse da quelle poste a base dell'originaria impugnazione anche oltre i limiti dell'atto originario fermo restando l'unico limite, in caso di più capi di imputazione, del collegamento...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21747 del 9 giugno 2005
«Il divieto di utilizzazione erga omnes delle dichiarazioni rese da persona che fin dall'inizio doveva assumere la veste di indagato, di cui al comma secondo dell'art. 62 c.p.p., presuppone che a carico del soggetto interrogando sussistano indizi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5377 del 12 aprile 1990
«La responsabilità del compartecipe ex art. 116 c.p. — che si inserisce nell'ambito della forma dolosa di colpevolezza — può essere esclusa solo quando il reato diverso e più grave si presenti come un evento atipico, dovuto a circostanze...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34400 del 21 settembre 2001
«Il ricorso per cassazione proposto dal difensore dopo la morte dell'imputato è inammissibile per mancanza del soggetto nei cui confronti si esercita l'azione penale, che costituisce uno dei presupposti essenziali del processo. (In applicazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25096 del 3 giugno 2004
«L'ammissibilità della testimonianza indiretta sulle dichiarazioni rese dall'imputato o dall'indagato fuori del procedimento si desume a contrario dall'art. 62 c.p.p., che vieta la deposizione sulle sole dichiarazioni rese nel corso del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2245 del 25 settembre 1999
«Il divieto di testimonianza posto dall'art. 62 c.p.p. ha per oggetto le dichiarazioni rese dall'indagato o dall'imputato nel corso del procedimento; detto divieto non sussiste, invece, in ordine a dichiarazioni, aventi anche contenuto confessorio,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2307 del 23 febbraio 1998
«Il disposto dell'art. 62 c.p.p. vieta l'assunzione di testimonianza sulle dichiarazioni comunque rese nel corso del procedimento dall'imputato o dalla persona sottoposta alle indagini. Tale disposto, per il suo tenore letterale (uso dell'avverbio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2389 del 12 marzo 1997
«Il divieto di testimonianza sulle dichiarazioni rese dall'imputato si riferisce non a qualsiasi frase pronunciata da un soggetto nel corso di atti che sono ancora fuori di un procedimento, ma solo a dichiarazioni formali, che siano indizianti di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 36747 del 24 settembre 2003
«La disposizione di cui all'art. 512 c.p.p., secondo la quale può darsi lettura degli atti assunti dalla polizia giudiziaria, dal P.M., dai difensori e dal giudice nel corso dell'udienza preliminare quando, per fatti o circostanze imprevedibili, ne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 779 del 21 gennaio 1999
«Il divieto di testimonianza posto dall'art. 62 c.p.p. ha per oggetto le dichiarazioni rese dall'indagato con riferimento al fatto relativamente al quale egli è stato sentito. Detto divieto non opera pertanto qualora il contenuto di tali...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1732 del 24 luglio 1997
«I c.d. «agenti provocatori» non possono testimoniare, ostandovi il disposto di cui all'art. 62 c.p.p., sulle dichiarazioni comunque rese da coloro con i quali sono venuti in contatto e che, con l'acquisizione della notizia di reato, abbiano già...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9079 del 28 gennaio 2003
«Il divieto di utilizzabilità nei confronti di terzi di dichiarazioni raccolte da persona che avrebbe dovuto essere sentita in qualità di indagata, anche se prescinde da una già intervenuta imputazione formale (dovendosi considerare la posizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10621 del 9 ottobre 1998
«Dal tenore letterale e dalla ratio della norma del capoverso dell'art. 63 c.p.p., come dal suo necessario coordinamento con le disposizioni di cui agli artt. 62 e 350 c.p.p., si deve ritenere che la preclusione all'utilizzazione dibattimentale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 865 del 30 maggio 1996
«Tanto le disposizioni contenute nell'art. 63 c.p.p., in tema di dichiarazioni autoindizianti, quanto quelle contenute nell'art. 141 bis stesso codice, in tema di formalità per l'effettuazione dell'interrogatorio di soggetti in stato di detenzione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4343 del 22 agosto 1995
«In tema di garanzie difensive, la ratio giustificatrice delle regole enunciate dall'art. 63, commi 1 e 2, c.p.p. va ricercata, unitaria, nell'esigenza di escludere dalla cognizione del giudice ogni circostanza che si risolva in sfavore per il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14501 del 24 marzo 2004
«In tema di prova dichiarativa, l'art. 26, comma secondo, della legge 1 marzo 2001, n. 63 obbliga il pubblico ministero a rinnovare, secondo le forme previste dagli artt. 64 e 197 bis c.p.p., l'esame dei soggetti che hanno reso dichiarazioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41028 del 5 dicembre 2002
«Ai fini della utilizzabilità delle dichiarazioni, rese da taluno dei soggetti indicati negli artt. 64 e 197 bis c.p.p. dei quali il pubblico ministero abbia dovuto rinnovare l'esame ai sensi dell'art. 26, comma 2, della legge 1 marzo 2001 n. 63...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13011 del 5 aprile 2002
«In tema di «giusto processo» e con riferimento alla materia delle misure cautelari personali, qualora prima dell'entrata in vigore della L. 1 marzo 2001, n. 63 si sia svolto regolarmente, secondo la disciplina all'epoca vigente, il procedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4977 del 8 febbraio 2010
«La disciplina dettata in tema di testimonianza indiretta dall'art. 195 c.p.p. che prescrive l'audizione della fonte diretta, non può trovare applicazione quando quest'ultima si identifichi nella persona dell'imputato, che non può essere chiamato a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34171 del 26 agosto 2008
«L'inutilizzabilità, per inosservanza della disposizione sul previo avvertimento ex art. 64, terzo comma, lett. c ), c.p.p., delle dichiarazioni rese come persona informata sui fatti dal soggetto che invece avrebbe dovuto essere imputato di reato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41160 del 9 dicembre 2002
«In tema di inutilizzabilità, quando questa sia prevista solo come conseguenza dell'inosservanza di determinati adempimenti, la sua sussistenza può essere affermata unicamente a condizione che detta inosservanza risulti positivamente dimostrata,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2154 del 7 giugno 2001
«In caso di richiesta di riparazione per l'ingiusta detenzione, il giudice deve tenere conto anche della condotta del ricorrente successiva all'esecuzione del provvedimento restrittivo e, pur nel rispetto del diritto di costui a non rendere...»