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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8072 del 23 agosto 1996
«In tema di ricettazione, la consapevolezza dell'agente circa l'illecita provenienza della cosa, presupposto soggettivo per la configurabilità del delitto de quo, può trarsi anche da elementi indiretti, ma solo nell'ipotesi in cui la loro...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10943 del 4 novembre 1991
«In tema di ricettazione la prova della consapevolezza dell'illecita provenienza dei beni ricevuti può essere desunta anche da inequivoci elementi indiziari forniti dal comportamento dell'imputato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8687 del 5 agosto 1988
«In tema di ricettazione la scienza dell'agente in ordine alla provenienza delittuosa della cosa può desumersi da qualsiasi elemento e sussiste quando i sospetti sulla legittimità della provenienza siano così gravi ed univoci da generare in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9042 del 23 ottobre 1984
«Ai fini della configurabilità del delitto di ricettazione, è necessaria la prova che l'agente abbia ricevuto, acquistato od occultato denaro o cose provenienti da reato con la consapevolezza di tale illecita provenienza, che deve tradursi nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3967 del 17 marzo 1977
«A differenza della «voce», caratterizzata dalla vaghezza e dalla incontrollabilità, la «notizia» rilevante ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 656 c.p. (pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose), è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2955 del 22 gennaio 2014
«In tema di esecuzione della condanna alle spese processuali, le questioni che, senza coinvolgere la statuizione di condanna e la sua portata, pongano in discussione aspetti contabili o la pertinenza di determinati importi alla condanna inflitta,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9861 del 17 settembre 1987
«Ai fini della sussistenza della contravvenzione di cui all'art. 132 cod. strad., diversamente che per il reato di cui all'art. 688 c.p., non è richiesto un grado tale di ebbrietà, da dover essere percepibile da chiunque, essendo sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 596 del 20 gennaio 1989
«In tema di ricettazione la scienza dell'agente in ordine all'origine delittuosa della cosa può desumersi da qualsiasi elemento, ivi compresi quelli considerati dall'art. 712 c.p., quando i sospetti sulla legittimità della provenienza siano così...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16450 del 27 settembre 2012
«Nel giudizio di risarcimento del danno derivante da fatto illecito, costituisce violazione della regola della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato, di cui all'art. 112 c.p.c., il prescindere, travalicandole, dalle specifiche indicazioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3593 del 16 febbraio 2010
«Nel giudizio avente ad oggetto il risarcimento del danno, qualora l'attore, dopo avere indicato analiticamente le voci di danno di cui chiede il ristoro ed il relativo ammontare, abbia dichiarato di rimettersi comunque "alla valutazione equitativa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2078 del 13 febbraio 2002
«Nel giudizio di risarcimento del danno derivante da fatto illecito, costituisce violazione della regola della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato, di cui all'art. 112 c.p.c., il prescindere, travalicandole, dalle specifiche indicazioni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4116 del 4 aprile 2000
«Quando il debitore, pur contestando, ancorché genericamente, la pretesa creditoria, produca in giudizio, al fine di chiarire le pretese contro di lui azionate, i dati e i conteggi attraverso i quali la controparte ha quantificato il proprio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25218 del 29 novembre 2011
«Ai fini della specificità dei motivi d'appello richiesta dall'art. 342 c.p.c., l'esposizione delle ragioni di fatto e di diritto, invocate a sostegno del gravame, possono sostanziarsi anche nella prospettazione delle medesime ragioni addotte nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2329 del 17 marzo 1997
«Il sistema delle fonti di prova, il contegno processuale delle parti che, a norma dell'art. 116 c.p.c., consente di desumere argomenti di prova non ha un rilievo gerarchicamente sovraordinato che possa consentire al giudice di utilizzarlo come...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 701 del 21 gennaio 1995
«Perché una presunzione sia giuridicamente valida e consenta di ritenere un fatto accertato nel giudizio, non è necessario che il fatto ignoto appaia come l'unica conseguenza possibile dei fatti noti, ma è sufficiente che sia da questi deducibile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26505 del 17 dicembre 2009
«In caso di domanda di risarcimento "di tutti i danni" (nella specie, conseguenti alla morte di una persona), la quale è indicativa della volontà di conseguire l'integrale risarcimento di tutte le voci di danno legittimamente ricollegabili...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9090 del 5 luglio 2001
«In tema di risarcimento del danno derivante da fatto illecito, non è legittimamente estensibile alla richiesta di liquidazione del danno biologico il principio secondo cui ricorre la fattispecie processuale della mera emendatio libelli (e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 922 del 9 febbraio 1980
«Si ha semplice emendatio libelli e non già una non consentita mutatio libelli quando, domandato con l'atto introduttivo il risarcimento del danno da fatto specificato in determinate voci, vengono successivamente dedotte ulteriori voci di danno,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28514 del 1 dicembre 2008
«Per valutare la rilevanza del documento prodotto per la decisione della causa, al fine di autorizzare la proposizione della querela di falso in via incidentale e, quindi, sospendere il giudizio principale, il giudice di merito deve esaminare se i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1427 del 23 marzo 1978
«L'obbligo del giudice di limitare il proprio esame all'an iuratum sit ha per suo presupposto che l'ammissione del giuramento rimanga ferma; tale obbligo, invece, viene meno qualora il giudice, ritenuta l'erroneità della precedente ammissione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2587 del 27 febbraio 1998
«Ai fini della ravvisabilità del tentativo, i requisiti della idoneità e della univocità degli atti devono potersi rilevare obiettivamente dalla condotta degli agenti e dalle modalità degli atti da loro posti in essere, senza che, a tal fine, possa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7358 del 2 giugno 2000
«Se si chiede il risarcimento del danno senza alcuna specificazione o riserva, la domanda per la sua genericità comprende il danno nella sua interezza e rimane escluso che dopo la formazione del giudicato si possa azionare lo stesso diritto per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11766 del 20 novembre 1991
«Ai sensi del combinato disposto degli artt. 56 e 575 del codice penale, perché possa parlarsi di tentativo di omicidio, è indispensabile che l'azione teleologicamente orientata a cagionare la morte sia obiettivamente idonea a provocare l'evento, a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7953 del 7 luglio 1998
«Il principio del ne bis in idem statuito dall'art. 649 c.p.p. postula una preclusione derivante dal giudicato formatosi per l'eadem res e l'eadem persona, e presuppone la produzione innanzi al giudice di merito della sentenza irrevocabile, per il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19806 del 29 aprile 2003
«In tema di bancarotta c.d. impropria, la particolare fattispecie di cui all'art. 223, comma secondo, n. 2, del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, riguardante gli amministratori, i direttori generali, i sindaci ed i liquidatori di società fallite che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23776 del 7 luglio 2006
«Nell'ambito della recente novella introdotta con la L. n. 46 del 2006, che ha reso inappellabili le sentenze di proscioglimento, la disciplina transitoria della citata legge, che impone la dichiarazione di inammissibilità dell'appello nel caso di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4078 del 20 febbraio 2014
«Il principio di omnicomprensività della liquidazione del danno non patrimoniale alla persona comporta la valutazione complessiva dei pregiudizi subiti, con la conseguenza che il giudice d'appello, sollecitato a rivalutare l'adeguatezza della somma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7011 del 26 luglio 1997
«La mancata trascrizione, nella copia notificata del ricorso incidentale per cassazione, della procura speciale al difensore, scritta in calce o a margine dell'originale e priva di data, determina l'inammissibilità di detto ricorso, quando nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4366 del 19 aprile 1995
«In tema di ricorso per cassazione, la necessaria anteriorità del conferimento scritto della procura rispetto alla notificazione dell'atto alla parte intimata, qualora risulti omessa l'indicazione della data del rilascio, può anche essere desunta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2869 del 26 febbraio 2003
«In tema di risarcimento dei danni da responsabilità civile, la domanda di risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non patrimoniali, proposta dal danneggiato nei confronti del soggetto responsabile, comprende necessariamente anche la...»